La rabbia del cancro
Buonasera gentili dottori, purtroppo un mese fa è stato diagnosticato a mio marito, 48 anni corridore a livello agonistico, il mieloma multiplo.
Al momento siamo in attesa della RM Total body per vagliare le possibilità di terapia (al momento è asintomatico).
Tuttavia gli è stato proibito di correre gettando mio marito nello sconforto più totale.
La corsa per lui è vita, è stimolo, è tutto.
Soffre ogni volta che vede qualcuno allenarsi, o quando gli amici corridori gli raccontano delle loro gare.
Io lo espongo, nel senso che non voglio che si tappi le orecchie e gli occhi riguardo questo argomento, vorrei che lo affrontasse ma adesso è pieno di rabbia oltre a tutto quello che comporta una diagnosi di cancro in una famiglia.
Al momento rifiuta anche la possibilità di un supporto psicologico al quale ha anche diritto non so davvero come aiutarlo.
grazie mille
Al momento siamo in attesa della RM Total body per vagliare le possibilità di terapia (al momento è asintomatico).
Tuttavia gli è stato proibito di correre gettando mio marito nello sconforto più totale.
La corsa per lui è vita, è stimolo, è tutto.
Soffre ogni volta che vede qualcuno allenarsi, o quando gli amici corridori gli raccontano delle loro gare.
Io lo espongo, nel senso che non voglio che si tappi le orecchie e gli occhi riguardo questo argomento, vorrei che lo affrontasse ma adesso è pieno di rabbia oltre a tutto quello che comporta una diagnosi di cancro in una famiglia.
Al momento rifiuta anche la possibilità di un supporto psicologico al quale ha anche diritto non so davvero come aiutarlo.
grazie mille
[#1]
Gentile signora,
comprendo profondamente la situazione. Sia la rabbia da parte di suo marito, sia l'impotenza da parte sua. E molti altri sentimenti che accompagnano la diagnosi di cancro e che sono destinati a prolungarsi nel tempo: il tempo delle cure, il tempo -si auspica- della guarigione.
Lui rifiuta il supporto psicologico.
E' un vero peccato, perché la malattia grave interrompe il flusso di vita della persona,
e adattarsi a questa tegola che arriva in testa improvvisamente non è affatto facile.
In questa situazione, Le consigliamo di essere lei stessa a chiedere aiuto, con l'obiettivo di poterlo aiutare meglio; e in un secondo tempo di accedere lui stesso al supporto psicologico.
Nel frattempo per documentarsi sulla pesantezza della malattia cronica (tale è il cancro) nella vita della persona può leggere https://www.psicologi-italia.it/disturbi-e-terapie/varie/articoli/la-malattia-cronica-nella-vita-della-persona.html .
Saluti cari.
Dott. Brunialti
comprendo profondamente la situazione. Sia la rabbia da parte di suo marito, sia l'impotenza da parte sua. E molti altri sentimenti che accompagnano la diagnosi di cancro e che sono destinati a prolungarsi nel tempo: il tempo delle cure, il tempo -si auspica- della guarigione.
Lui rifiuta il supporto psicologico.
E' un vero peccato, perché la malattia grave interrompe il flusso di vita della persona,
e adattarsi a questa tegola che arriva in testa improvvisamente non è affatto facile.
In questa situazione, Le consigliamo di essere lei stessa a chiedere aiuto, con l'obiettivo di poterlo aiutare meglio; e in un secondo tempo di accedere lui stesso al supporto psicologico.
Nel frattempo per documentarsi sulla pesantezza della malattia cronica (tale è il cancro) nella vita della persona può leggere https://www.psicologi-italia.it/disturbi-e-terapie/varie/articoli/la-malattia-cronica-nella-vita-della-persona.html .
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#3]
Le porgo sinceri auguri. Suo marito ha bisogno di Lei. Lei ha bisogno di una 'se stessa' coraggiosa e generosa.
Le sono vicina.
Dott. Brunialti
Le sono vicina.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 779 visite dal 19/11/2023.
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