Relazione all'estero con possibile narcisista patologico, chiedo aiuto

Gentili dottori,
Mi trovo in una situazione discretamente difficile emotivamente e mi piacerebbe ricevere qualche consiglio oggettivo.

Premetto che mi trovo da 3 anni in Germania, da sola, da circa 5 mesi sono uscita da una relazione durata 2 anni.

Ad inizio ottobre ho un date con questo ragazzo tedesco.
30 anni (5 in meno di me), artista, particolare, bello come il sole, ma sopratutto intelligente.
Scatta subito un'alchimia mentale pazzesca, il nostro appuntamento dura 5 giorni, di cui 3 passati a parlare di tutto, a scambiarci musica, ridere, bere, commuoverci, abbracciarci fino al mattino dopo.
Il quarto giorno ci arrendiamo e ci baciamo, facciamo sesso, tutto è incredibile, da film.
Già dai primi giorni si apre sul suo passato e mi racconta della sua infanzia pesantissima: genitori alcoolizzati, madre bipolare, abusi sessuali da parte di entrambe i genitori, padre violento, famiglia disfunzionale al massimo.
Soffre di depressione e stress post traumatico, ha dipendenza da cannabis ma ciò nonostante non mi tiro indietro.
Non parliamo di relazione, decidiamo di vivere il momento.
Passiamo altri giorni intensi e bellissimi fino a quando mi dice che in realtà avrebbe deciso già da mesi di ricoverarsi volontariamente in un ospedale psichiatrico al fine di affrontare definitivamente i suoi problemi e sopratutto il suo passato.
All'inizio ci rimango male, poi penso che sia giusto che faccia quello che è meglio per lui, quindi assolutamente non mi metto di mezzo.
L'ultimo giorno insieme, pur non avendo un legame ufficiale e definito, gli faccio un piccolo regalo e gli dico che lo avrei aspettato, che lo ammiro per il suo coraggio.
Lui, che fino a prima si è sempre lanciato in parole dolci e di ammirazione per me, improvvisamente sembra quasi scocciato da questo mio gesto e la prima cosa che mi dice è: "ma io non ho nulla per te".
Mi ringrazia e mi dice che per almeno 2 settimane non vorrà contatti, che non sa quanto starà in ospedale, potrebbero essere 3 giorni come 3 mesi, che in ogni caso non sparirà dalla mia vita, mi aggiornerà su tutto, perchè vorrebbe continuare a vedermi e a conoscermi.
Gli dico che se ha bisogno e che se vuole vedermi o che vada a trovarlo di scrivermi per primo (come ha sempre fatto), perchè non voglio essere invadente e nonostante la voglia di sentirlo voglio rispettare le sue decisioni.

Oggi sono passati 3 giorni da quella sera e mi manca già tantissimo.
Un mese è veramente poco per conoscere davvero una persona e per parlare di relazione, ma ciò che ho vissuto in questo periodo è stato di un'intensità allucinante.
Vorrei continuare a condividere con lui, vederci, fare cose assieme in futuro.
Ma ho anche paura di questa situazione e di questa attesa.
Cerco di distrarmi ma ho pochi amici, al momento non sto lavorando per motivi di salute, è davvero difficile cercare di non pensarlo e di fare qualcosa di buono per me stessa, anche se dovrei.
Cosa fareste voi al mio posto?
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Dr.ssa Daniela Benedetto Psicoterapeuta, Psicologo 213 5
Gentile utente, mi hanno colpito queste parole ..’ ciò nonostante non mi tiro indietro.’
Sembra quasi una sfida con se stessa.
Sa già evidentemente cosa rischia o cosa l’aspetta e in cuor suo è’ scattato forse un qualcosa del tipo con me sarà diverso’ o io sarò diversa’.
Forse dovremmo comprendere cosa la spinge a rischiare affettivamente.
Ha avuto altre esperienze simili? Non posso dirle cosa è’ meglio fare.
Sicuramente investire sui propri hobby, interessi, legare con nuove amicizie, fare sport. Insomma volersi bene. Di lui sappiamo poco mi sembra. Può essere tutto vero oppure no ma la condizione passiva di aspettare e subire è’ certamente dolorosa.
Un saluto caro

Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
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