Senso di colpa
Buonasera cari dottori.
Scrivo qui perchè non riesco a confidarmi con nessuno, solo con mio marito che non sa più come aiutarmi.
Con i drammi che ci sono nel mondo mi vergogno di dire agli altri che sto provando un grande dolore e un terribile senso di colpa nei confronti della mia gatta, uccisa sabato scorso da un branco di cani.
La mia gatta aveva 17 anni e mezzo e stava abbastanza bene.
Ma era sorda e non più agile come prima.
Nonostante questo voleva uscire per i suoi bisogni e ci chiamava a tutte le ore della notte.
Cercavamo di farla uscire il più tardi possibile, ma lei insisteva tanto.
Sabato scorso è uscita alle 5, era ancora buio ed è stata uccisa da un branco di cani.
Vivendo in aperta campagna ogni tanto vedevamo dei cani passare e anche delle volpi.
Pur sapendo del pericolo la facevamo uscire, anche se sorda e non più agile ma pensavamo si fermasse vicino casa, e spesso entrava in lavanderia, dove c'era una gattaiola.
Invece l'abbiamo trovata nel terreno del vicino...Ora sono morta dentro, con dei sensi di colpa che mi attanagliano e con un dolore insopportabile.
Vorrei tornare indietro, vorrei averla tenuta chiusa, avrei voluto accompagnarla fuori, se solo, se solo se solo avessi...Mi sto distruggendo e non vi nascondo che penso anche a morire...
Vi chiedo aiuto, come faccio a superare questo dolore e questo senso di colpa?
Francesca
Scrivo qui perchè non riesco a confidarmi con nessuno, solo con mio marito che non sa più come aiutarmi.
Con i drammi che ci sono nel mondo mi vergogno di dire agli altri che sto provando un grande dolore e un terribile senso di colpa nei confronti della mia gatta, uccisa sabato scorso da un branco di cani.
La mia gatta aveva 17 anni e mezzo e stava abbastanza bene.
Ma era sorda e non più agile come prima.
Nonostante questo voleva uscire per i suoi bisogni e ci chiamava a tutte le ore della notte.
Cercavamo di farla uscire il più tardi possibile, ma lei insisteva tanto.
Sabato scorso è uscita alle 5, era ancora buio ed è stata uccisa da un branco di cani.
Vivendo in aperta campagna ogni tanto vedevamo dei cani passare e anche delle volpi.
Pur sapendo del pericolo la facevamo uscire, anche se sorda e non più agile ma pensavamo si fermasse vicino casa, e spesso entrava in lavanderia, dove c'era una gattaiola.
Invece l'abbiamo trovata nel terreno del vicino...Ora sono morta dentro, con dei sensi di colpa che mi attanagliano e con un dolore insopportabile.
Vorrei tornare indietro, vorrei averla tenuta chiusa, avrei voluto accompagnarla fuori, se solo, se solo se solo avessi...Mi sto distruggendo e non vi nascondo che penso anche a morire...
Vi chiedo aiuto, come faccio a superare questo dolore e questo senso di colpa?
Francesca
[#1]
Salve Signora,
innanzitutto mi permetto di dirLe che non esiste un dolore più o meno grande di un altro. E' il suo dolore è questo che ne dà il valore. Di conseguenza non si deve sentire in difficoltà nell'esprimere la sua sofferenza derivante dalla perdita del suo animale domestico, con la quale era legato affettivamente.
Purtroppo, per quanto ci impegniamo a preservare la vita altrui non possiamo mai gestirla. E questo vale anche per gli animali. A volte le circostanze, per quanto ci impegniamo a gestirle, avvengono in modo diverso.
Ora sia dia il tempo di provare tristezza, ma allo stesso facendo memoria dei ricordi belli che ha avuto con la sua gatta. La vita così come la morte non dipende da noi in modo pieno, ma ne siamo piccoli protagonisti. Ciò che possiamo fare è segnare in parte la vita degli altri, così come questo gatto ha segnato positivamente la sua.
E nel tempo se lo riterrà opportuno potrà prendere un nuovo cucciolo così da poter costruire e allo stesso tempo continuare una nuova relazione di compagnia, senza per questo dimenticare ciò che è stato per lei la sua gatta.
innanzitutto mi permetto di dirLe che non esiste un dolore più o meno grande di un altro. E' il suo dolore è questo che ne dà il valore. Di conseguenza non si deve sentire in difficoltà nell'esprimere la sua sofferenza derivante dalla perdita del suo animale domestico, con la quale era legato affettivamente.
Purtroppo, per quanto ci impegniamo a preservare la vita altrui non possiamo mai gestirla. E questo vale anche per gli animali. A volte le circostanze, per quanto ci impegniamo a gestirle, avvengono in modo diverso.
Ora sia dia il tempo di provare tristezza, ma allo stesso facendo memoria dei ricordi belli che ha avuto con la sua gatta. La vita così come la morte non dipende da noi in modo pieno, ma ne siamo piccoli protagonisti. Ciò che possiamo fare è segnare in parte la vita degli altri, così come questo gatto ha segnato positivamente la sua.
E nel tempo se lo riterrà opportuno potrà prendere un nuovo cucciolo così da poter costruire e allo stesso tempo continuare una nuova relazione di compagnia, senza per questo dimenticare ciò che è stato per lei la sua gatta.
Dott. Guglielmo Gigli
Psicologo Clinico
Certified Professional Coach
Counselor ad indirizzo Psicobiologico
[#2]
Utente
Buongiorno Dott. Gigli, la ringrazio per avermi risposto e non aver sminuito il mio dolore, come fanno tutti. Già questo fa sentire meglio. Le sue parole mi hanno fatto comprendere che non possiamo controllare tutto e che devo cercare di perdonarmi. Spero davvero di riuscire a farlo. Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 587 visite dal 17/11/2023.
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