Il mio ragazzo è asessuale

Buonasera a tutti gli esperti, sono una donna di 33 anni e ho una relazione con un ragazzo di 30 anni che si dichiara asex, cosa confermata anche da una consulenza psicologica.
Il nostro rapporto è basato sull' amore, sul rispetto, sulla fiducia e sull'attrazione fisica, il problema è che a me manca molto il lato sessuale e passionale.
Lui è felice di appagarmi dal punto di vista sessuale attraverso i preliminari e il sesso orale ma non ha quella passione e quel desiderio di un uomo non asessuale, per fare un esempio in due anni avremmo fatto sesso completo per tre volte e lui vivrebbe benissimo anche senza.
Sono una donna avvenente, ho avuto un passato da modella e sono sempre stata abituata a partner che mi desideravano cosa di cui ho bisogno che mi fa sentire viva in quanto sono una persona molto passionale.
Di comune accordo grazie anche ai consigli della sua psicologa abbiamo deciso di optare per degli incontri con altri ragazzi che potevano colmare questa lacuna sessuale/ passionale, il problema è che io non sono abituata a scindere il sesso dall' intesa mentale ed emotiva e faccio fatica, mi sento scissa e a tratti frustrata vorrei semplicemente fare l' amore con l' uomo che amo.
Non so cosa fare e chiedo un consiglio a voi in merito.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentili utente,

forse lei dimentica di essersi messa in coppia con un ragazzo asessuale, dichiaratamente asessuale e "certificato" come tale dalla sua Psicologa.
Di questa condizione oggi se ne sa un bel po' di più rispetto ai tempi di Kinsey, che nel suo Rapporto (1948) ne evidenziò la presenza.
Oggi si va verso la definizione della asessualità come di un ulteriore 'normale' orientamento sessuale.

Stupisce che - a fronte delle informazioni abbondanti presenti in rete anche prodotte da tale gruppo (v. sito AVEN Italia) - lei si meravigli dei di lui comportamenti (a)sessuali e le manchi la passione e la sessualità. Sarebbe come chiedere ad una persona omosessuale di avere comportamenti da eterosessuale.

Lei chiede a noi "cosa fare".
Noi Psy non ci sostituiamo alla persona nelle scelte, la aiutiamo però ad illuminare gli angoli bui e ad assumere altri punti di vista.
Se non ce la fa da sola, chieda aiuto. Ma non alla Psy di lui, che si occupa per l'appunto di lui e di come si può stare al mondo con queste caratteristiche personali; ad una propria, che La aiuti ad esplorare i suoi desideri e bisogni e a prendere delle decisioni rispettose di entrambi.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Buonasera, innanzitutto il mio ragazzo è andato dalla psicologa che gli ha confermato i suoi dubbi sull' asessualità solo dopo avermi conosciuta ,prima si era informato su internet anche sul gruppo aven cosa che non si era rivelata utile in quanto considera i membri del gruppo distanti da se' per molti aspetti. La sua psicologa si era dimostrata molto empatica, io non ho chiesto nulla a lei ma lei gli ha dato dei consigli di coppia parlandogli di compromessi per far funzionare il rapporto, non penso di aver bisogno di alcuna terapia ma di capire se riesco ad accettare questa situazione o meno,lui è felice con me io non sono sempre felice in questo rapporto e devo capire se questi momenti di frustrazione che mi creano sofferenza sono tollerabili, se è possibile trovare un compromesso accettabile per entrambi o se è meglio prendere un' altra strada per questo chiedevo dei consigli per capire anche se è possibile far funzionare un rapporto tra una persona sessuale e una asessuale perché da ciò che ho letto tempo fa informandomi le relazioni di questo tipo non sono di facile gestione
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile Utente,

Lei replica dicendo che "non penso di aver bisogno di alcuna terapia ma di capire".
Esattamente quello chescrivevamo:
"Noi Psy .. la aiutiamo però ad illuminare gli angoli bui e ad assumere altri punti di vista."
E dunque nessun accenno alla necessità di una terapia per Lei.

Ed aggiungevo: "Se non ce la fa da sola, chieda aiuto."
Infatti non è sempre semplice, da soli:
.".. capire se questi momenti di frustrazione che mi creano sofferenza sono tollerabili,
.se è possibile trovare un compromesso accettabile per entrambi
.o se è meglio prendere un'altra strada"
tanto più se si fa l'ipotesi che tale relazione continui nel tempo, che affronti cioè una dimensione temporale dilatata.

".. per questo chiedevo dei consigli per capire anche se è possibile far funzionare un rapporto tra una persona sessuale e una asessuale.."
Le ho risposto in maniera indiretta, ma molto chiara:
"Sarebbe come chiedere ad una persona omosessuale di avere comportamenti da eterosessuale":
è ovvio che tale relazione risulta oltremodo complessa e difficile da sostenere nel tempo; ma la scelta e la decisione spettano alla singola persona.

Spero di essere stata chiara.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/