Cervicalgia da ansia o il contrario?
Buonasera,
Vorrei chiedere una opinione.
Circa un anno fa ebbi una forte cervicalgia, una sera ebbi quasi un mancamento a causa dei giramenti di testa, a seguito del quale presi moltissima paura, tanto da aver un attacco di panico (terrorizzato dal tutto mi recai al pronto soccorso, dove fui visitato da uno psichiatra che, non riscostrando nulla se non un attacco di panico dalla mia descrizione, mi prescrisse delle benzodiazepine "al bisogno", che non mi diedero nessun sollievo, se non una sensazione di stordimento).
Decisi quindi di rivolgermi a uno psicoterapeuta (terapia breve strategica), con cui per mesi ho attuato esercizi (mezz'ora della paggior paura, diario di bordo) con i quali ho affrontato alcune mie paure non strettamente collegate all'episodio (molte del passato), ma non ho risolto del tutto quella sensazione che definisco "ansia" - pressione a livello diaframmatico che si irradia fino ai cervicali e alla zona oculare provocandomi giramenti di testa e a volte vista sfocata.
Dopo mesi di sedute, la psicologa sostiene che non ci sia nulla più da risolvere ma che sia ormai un mio modo d'essere, che solo io potrò risolvere.
Mi sono quindi iscritto a un corso di Yoga e ho iniziato a praticare la meditazione mindfulness, tutte cose che aiutano ma sembrano essere scollegate a questa sensazione (sono tranquillo ma ho comunque questa sensazione).
Ho eseguito analisi di ogni tipo, nessun tipo di problema.
Ho iniziato ad essere seguito da un fisioterapista (ho sollievo quando vado, ma dura per pochi giorni) e ho iniziato un percorso nuovo di psicoterapia psicodinamica.
Anche qui, la psicoterapeuta, dopo circa 8 incontri, non ha notato nulla di rilevante se non la mia preoccupazione rispetto a questa sensazione e mi ha proposto di continuare con mindfulness e yoga, "lei sta bene, non noto nulla se non la sua preoccupazione, che comunque non la sta fermando"... Non so bene più da che parte andare... Due psicologi affermano che non c'è nulla di importante... Io continuo a sentire questa sensazione in momenti random, anche quando non sono sotto stress... Ora ormai sono spaventato da questa sensazione e temo di aver un po' creato una montagna da un sassolino... Non so se intraprendere un altro percorso psicoterapeutico (e i relativi costi) o andare ad approfondire altro.
Pospongo che non sono in una situazione di difficoltà e che vivo comunque la mia vita, a volte sforzandomi, ma non mi sono mai precluso nulla e mai lo farò.
Vorrei chiedere una opinione.
Circa un anno fa ebbi una forte cervicalgia, una sera ebbi quasi un mancamento a causa dei giramenti di testa, a seguito del quale presi moltissima paura, tanto da aver un attacco di panico (terrorizzato dal tutto mi recai al pronto soccorso, dove fui visitato da uno psichiatra che, non riscostrando nulla se non un attacco di panico dalla mia descrizione, mi prescrisse delle benzodiazepine "al bisogno", che non mi diedero nessun sollievo, se non una sensazione di stordimento).
Decisi quindi di rivolgermi a uno psicoterapeuta (terapia breve strategica), con cui per mesi ho attuato esercizi (mezz'ora della paggior paura, diario di bordo) con i quali ho affrontato alcune mie paure non strettamente collegate all'episodio (molte del passato), ma non ho risolto del tutto quella sensazione che definisco "ansia" - pressione a livello diaframmatico che si irradia fino ai cervicali e alla zona oculare provocandomi giramenti di testa e a volte vista sfocata.
Dopo mesi di sedute, la psicologa sostiene che non ci sia nulla più da risolvere ma che sia ormai un mio modo d'essere, che solo io potrò risolvere.
Mi sono quindi iscritto a un corso di Yoga e ho iniziato a praticare la meditazione mindfulness, tutte cose che aiutano ma sembrano essere scollegate a questa sensazione (sono tranquillo ma ho comunque questa sensazione).
Ho eseguito analisi di ogni tipo, nessun tipo di problema.
Ho iniziato ad essere seguito da un fisioterapista (ho sollievo quando vado, ma dura per pochi giorni) e ho iniziato un percorso nuovo di psicoterapia psicodinamica.
Anche qui, la psicoterapeuta, dopo circa 8 incontri, non ha notato nulla di rilevante se non la mia preoccupazione rispetto a questa sensazione e mi ha proposto di continuare con mindfulness e yoga, "lei sta bene, non noto nulla se non la sua preoccupazione, che comunque non la sta fermando"... Non so bene più da che parte andare... Due psicologi affermano che non c'è nulla di importante... Io continuo a sentire questa sensazione in momenti random, anche quando non sono sotto stress... Ora ormai sono spaventato da questa sensazione e temo di aver un po' creato una montagna da un sassolino... Non so se intraprendere un altro percorso psicoterapeutico (e i relativi costi) o andare ad approfondire altro.
Pospongo che non sono in una situazione di difficoltà e che vivo comunque la mia vita, a volte sforzandomi, ma non mi sono mai precluso nulla e mai lo farò.
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A volte si instaura una "paura della paura" e sembrerebbe questo il suo caso, ma se continua per diverso tempo ad accusare sintomi, è logico supporre che ci sia ancora qualcosa da prendere in considerazione nella sua vita e perciò di interesse per uno psicoterapeuta. Le segnalo che esistono anche approcci integrati che coniugano i vantaggi della terapia breve con quella del profondo, come ad esempio quello da me applicato.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1k visite dal 12/11/2023.
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