Salve,ho un problema di natura sessuale con il mio compagno
Siamo una coppia di cinquantenni, entrambi provenienti da un precedente matrimonio.
Ci amiamo moltissimo e la nostra intesa fisica e mentale è sempre stato un punto di forza.
Da qualche anno le nostre trasgressioni di coppia (che non hanno mai coinvolto altre persone) ci hanno fatto avvicinare al mondo del privè e qui sono cominciati i nostri problemi.
Tutto inizia di comune accordo con regole che non prevedevano contatto fisico con altri ma solo esibizismo ed eccitazione nel fare sesso accanto ad altri.
A casa poi ci divertivamo tra le lenzuola a fantasticare su scambi soft, consapevoli che dopo l'atto sessuale, la fantasia rimaneva tale e non appetibile ad entrambi.
Giorno dopo giorno per il mio lui tali fantasie sono iniziate a diventare desideri sempre più forti e il suo volerle così tanto ci ha portato ad approcciarci piu'di una volta a delle coppie.
Per me è stato sempre devastante, causa di litigi e malessere perché mi sono sempre sentita non più al centro del suo mondo, non più così importante da desiderare solo le mie mani sul suo corpo, non più la persona che gli appartenesse al 100%.
Alla fine, non riuscendo ad accettare di vedere altre donne che lo sfioravano, ha riversato su altre richieste che coinvolgessero solo me come sesso femminile, lui e un altro uomo.
Ho avuto un pò di difficoltà ad accettarlo e tuttora mi sta un pò stretto ma piuttosto che considerare l'opzione di una coppia ho scelto il male minore, che non prevede altre donne tra di noi.
Mi rendo conto però che lui questa cosa dello scambio di coppia soft non riesce a togliersela dalla testa e più la nego più lui ovviamente la desidera.
Premetto che a lui non interessano altre donne se non in coppia, non cerca il soddisfacimento sessuale personale, a lui intriga tantissimo la complicità con me in quelle circostanze, tanto che non desidera scambi completi ma solo approcci orali o manuali non troppo prolungati sui corpi di altri o sui nostri da parte di altri.
Io non riesco a dargli questa cosa, ho passato periodi veramente brutti, notti insonni a rimuginare e a rivivere scene che mi hanno fatto molto male, tanto che poi ho iniziato a prendermela con lui x ogni cavolata possibile e immaginabile, forse come una sorta di ripicca nei suoi confronti x tutto quello che passavo portandoci a litigi e a dirci le cose più brutte.
Tutto ciò ci ha portato ad allontanarci, ne siamo consapevoli e non lo vogliamo.
Io voglio tornare ad essere felice ed appagata con lui come lo eravamo un tempo ma so che è difficile:per far felice me lui dovrebbe rinunciare a ciò che adesso desidera e che mi dice lo fasentire più vicino a me e di contro, per far felice ed appagato lui, io dovrei adeguarmi a situazioni che non riesco a concepire ne'a vedere.
Mi chiedo se esiste soluzione a questa situazione?
Io non voglio perderlo ma non voglio neanche stare male e la stessa cosa vale pure per lui.
È una situazione in qualche modo gestibile o una morte annunciata?
Ringrazio chi mi vorrà rispondere.
Ci amiamo moltissimo e la nostra intesa fisica e mentale è sempre stato un punto di forza.
Da qualche anno le nostre trasgressioni di coppia (che non hanno mai coinvolto altre persone) ci hanno fatto avvicinare al mondo del privè e qui sono cominciati i nostri problemi.
Tutto inizia di comune accordo con regole che non prevedevano contatto fisico con altri ma solo esibizismo ed eccitazione nel fare sesso accanto ad altri.
A casa poi ci divertivamo tra le lenzuola a fantasticare su scambi soft, consapevoli che dopo l'atto sessuale, la fantasia rimaneva tale e non appetibile ad entrambi.
Giorno dopo giorno per il mio lui tali fantasie sono iniziate a diventare desideri sempre più forti e il suo volerle così tanto ci ha portato ad approcciarci piu'di una volta a delle coppie.
Per me è stato sempre devastante, causa di litigi e malessere perché mi sono sempre sentita non più al centro del suo mondo, non più così importante da desiderare solo le mie mani sul suo corpo, non più la persona che gli appartenesse al 100%.
Alla fine, non riuscendo ad accettare di vedere altre donne che lo sfioravano, ha riversato su altre richieste che coinvolgessero solo me come sesso femminile, lui e un altro uomo.
Ho avuto un pò di difficoltà ad accettarlo e tuttora mi sta un pò stretto ma piuttosto che considerare l'opzione di una coppia ho scelto il male minore, che non prevede altre donne tra di noi.
Mi rendo conto però che lui questa cosa dello scambio di coppia soft non riesce a togliersela dalla testa e più la nego più lui ovviamente la desidera.
Premetto che a lui non interessano altre donne se non in coppia, non cerca il soddisfacimento sessuale personale, a lui intriga tantissimo la complicità con me in quelle circostanze, tanto che non desidera scambi completi ma solo approcci orali o manuali non troppo prolungati sui corpi di altri o sui nostri da parte di altri.
Io non riesco a dargli questa cosa, ho passato periodi veramente brutti, notti insonni a rimuginare e a rivivere scene che mi hanno fatto molto male, tanto che poi ho iniziato a prendermela con lui x ogni cavolata possibile e immaginabile, forse come una sorta di ripicca nei suoi confronti x tutto quello che passavo portandoci a litigi e a dirci le cose più brutte.
Tutto ciò ci ha portato ad allontanarci, ne siamo consapevoli e non lo vogliamo.
Io voglio tornare ad essere felice ed appagata con lui come lo eravamo un tempo ma so che è difficile:per far felice me lui dovrebbe rinunciare a ciò che adesso desidera e che mi dice lo fasentire più vicino a me e di contro, per far felice ed appagato lui, io dovrei adeguarmi a situazioni che non riesco a concepire ne'a vedere.
Mi chiedo se esiste soluzione a questa situazione?
Io non voglio perderlo ma non voglio neanche stare male e la stessa cosa vale pure per lui.
È una situazione in qualche modo gestibile o una morte annunciata?
Ringrazio chi mi vorrà rispondere.
[#1]
Gentile utente,
per rimanere dentro l'espressione usata da lei, potrebbe trattarsi di "una morte cercata".
Mi spiego: come capita a molti che considerano fonte di maggior legame la trasgressione vissuta insieme, voi avete voluto spingere sull'acceleratore, ma non avete valutato le conseguenze di un'apertura della fantasia su una realtà che si compie con altri individui e che inevitabilmente stimola nuovi desideri e nuove richieste.
In quello che lei scrive mi sembra di vedere la lettura ''femminile'' di ciò che il partner vuole, sente, desidera. Lei continua a dire "noi" e continua ad attribuire al partner i suoi stessi sentimenti, che prediligono il legame fra voi, mentre mettergli vicino altre donne in situazioni erotiche ha risvegliato in lui il desiderio ancestrale di esplorare a tutto campo una sessualità promiscua.
In natura, uomini e donne non hanno lo stesso ruolo procreativo né gli stessi modi di approccio alla sessualità. Può non farci piacere, ma "l'uomo cacciatore" è ancora una realtà. La seduzione femminile può appagarsi di destare il desiderio di molti, senza soddisfarlo; l'uomo invece deve accedere al possesso di tutte le donne che lo provocano.
Entrambi avete aperto la strada ai vostri mondi "primitivi" (ci sarebbe da chiedersi perché); ma a lei bastava esibire il suo felice erotismo con l'unico uomo che desidera, e forse vorrebbe che lui la difendesse da eventuali approcci degli altri maschi, pur essendone lusingata; lui deve invece conquistare col possesso quante più femmine possibile, per non sentirsi inferiore agli altri.
Se ne può uscire? Forse sì, ma facendo chiarezza, uscendo dall'illusione che voi siate una cosa sola, un solo volere e un solo sentire.
La strada passa attraverso un profondo esame di cosa ciascuno di voi realmente desidera, sia nell'immediato che sulle lunghe distanze, e di qual è stato realmente il vostro passato di coppia, nelle fantasie di ciascuno.
Se lui al momento è turbato dal desiderio intenso di una delle donne incontrate nei privé, o più d'una, dovete valutare se lei è disposta ad aprirsi fino in fondo a questa esperienza o la considera distruttiva.
In ballo c'è il vostrio legame, inevitabilmente in evoluzione, come tutte le cose; c'è quello che avete cercato l'uno nell'altro fin dall'inizio e quello che volete ora; c'è la capacità di accettare l'altro o di sacrificarsi per lei, o per lui.
Riflettete senza pregiudizi. Sarà difficile non mentirvi a vicenda, nell'intento di non farvi del male.
Naturalmente un terapeuta di coppia potrebbe aiutarvi.
Auguri.
per rimanere dentro l'espressione usata da lei, potrebbe trattarsi di "una morte cercata".
Mi spiego: come capita a molti che considerano fonte di maggior legame la trasgressione vissuta insieme, voi avete voluto spingere sull'acceleratore, ma non avete valutato le conseguenze di un'apertura della fantasia su una realtà che si compie con altri individui e che inevitabilmente stimola nuovi desideri e nuove richieste.
In quello che lei scrive mi sembra di vedere la lettura ''femminile'' di ciò che il partner vuole, sente, desidera. Lei continua a dire "noi" e continua ad attribuire al partner i suoi stessi sentimenti, che prediligono il legame fra voi, mentre mettergli vicino altre donne in situazioni erotiche ha risvegliato in lui il desiderio ancestrale di esplorare a tutto campo una sessualità promiscua.
In natura, uomini e donne non hanno lo stesso ruolo procreativo né gli stessi modi di approccio alla sessualità. Può non farci piacere, ma "l'uomo cacciatore" è ancora una realtà. La seduzione femminile può appagarsi di destare il desiderio di molti, senza soddisfarlo; l'uomo invece deve accedere al possesso di tutte le donne che lo provocano.
Entrambi avete aperto la strada ai vostri mondi "primitivi" (ci sarebbe da chiedersi perché); ma a lei bastava esibire il suo felice erotismo con l'unico uomo che desidera, e forse vorrebbe che lui la difendesse da eventuali approcci degli altri maschi, pur essendone lusingata; lui deve invece conquistare col possesso quante più femmine possibile, per non sentirsi inferiore agli altri.
Se ne può uscire? Forse sì, ma facendo chiarezza, uscendo dall'illusione che voi siate una cosa sola, un solo volere e un solo sentire.
La strada passa attraverso un profondo esame di cosa ciascuno di voi realmente desidera, sia nell'immediato che sulle lunghe distanze, e di qual è stato realmente il vostro passato di coppia, nelle fantasie di ciascuno.
Se lui al momento è turbato dal desiderio intenso di una delle donne incontrate nei privé, o più d'una, dovete valutare se lei è disposta ad aprirsi fino in fondo a questa esperienza o la considera distruttiva.
In ballo c'è il vostrio legame, inevitabilmente in evoluzione, come tutte le cose; c'è quello che avete cercato l'uno nell'altro fin dall'inizio e quello che volete ora; c'è la capacità di accettare l'altro o di sacrificarsi per lei, o per lui.
Riflettete senza pregiudizi. Sarà difficile non mentirvi a vicenda, nell'intento di non farvi del male.
Naturalmente un terapeuta di coppia potrebbe aiutarvi.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Gentile dottoressa grazie per la risposta.
Capisco quello che mi dice sulla differenza uomo donna,sull essere cacciatore ecc però,conoscendo bene il mio compagno,non credo si tratti di questo. A lui non è rimasta impressa nessuna donna,per lui non conta che sia bella o brutta giovane o vecchia. A lui un rapporto a 3 con 2 donne non interessa,lui vorrebbe la coppia in toto. Vuole la mia complicità in certi momenti eccitandosi a sentirsi dire da me di toccare un altra e a farlo guardandomi. Ogni contatto con altre donne o altri uomini deve prevedere il contemporaneo contatto sia fisico che visivo dei nostri corpi. Lui si eccita se un uomo mi tocca mentre lui fa qualcosa al mio corpo e vorrebbe che io provassi la stessa cosa con una donna e me su di lui,ma io non ci riesco. Ci ho provato, anche con gesti veramente soft del tipo fargli toccare un seno ma mi danno fastidio pure quelli,si figuri quando ho provato a dargli un rapporto orale "aiutata" da una donna la quale ha fatto una piccolissima e breve parte,ma per me dopo è stata una sofferenza. Tutti i miei pensieri lui li sa,ne parliamo molto,ma entrambi siamo consapevoli che le nostre azioni hanno portato me ad essere pentita e lui a provare un qualcosa al quale rinuncerebbe se dovesse significare morte del nostro rapporto ma allo stesso tempo lascerebbe in lui una mancanza e un desiderio che adesso rimane difficile da togliersi dalla testa. Io ho paura che se seguiamo il mio volere,il nostro rapporto rimarrà per lui mancante di quel qualcosa che lo gratifica ed ho paura che si allontani da me.
Capisco quello che mi dice sulla differenza uomo donna,sull essere cacciatore ecc però,conoscendo bene il mio compagno,non credo si tratti di questo. A lui non è rimasta impressa nessuna donna,per lui non conta che sia bella o brutta giovane o vecchia. A lui un rapporto a 3 con 2 donne non interessa,lui vorrebbe la coppia in toto. Vuole la mia complicità in certi momenti eccitandosi a sentirsi dire da me di toccare un altra e a farlo guardandomi. Ogni contatto con altre donne o altri uomini deve prevedere il contemporaneo contatto sia fisico che visivo dei nostri corpi. Lui si eccita se un uomo mi tocca mentre lui fa qualcosa al mio corpo e vorrebbe che io provassi la stessa cosa con una donna e me su di lui,ma io non ci riesco. Ci ho provato, anche con gesti veramente soft del tipo fargli toccare un seno ma mi danno fastidio pure quelli,si figuri quando ho provato a dargli un rapporto orale "aiutata" da una donna la quale ha fatto una piccolissima e breve parte,ma per me dopo è stata una sofferenza. Tutti i miei pensieri lui li sa,ne parliamo molto,ma entrambi siamo consapevoli che le nostre azioni hanno portato me ad essere pentita e lui a provare un qualcosa al quale rinuncerebbe se dovesse significare morte del nostro rapporto ma allo stesso tempo lascerebbe in lui una mancanza e un desiderio che adesso rimane difficile da togliersi dalla testa. Io ho paura che se seguiamo il mio volere,il nostro rapporto rimarrà per lui mancante di quel qualcosa che lo gratifica ed ho paura che si allontani da me.
[#3]
Gentile utente,
lei teme che il suo compagno si senta inappagato per quello che manca nella vostra sessualità a causa sua, ed esprime il timore che lui possa lasciarla.
Abbiamo l'impressione che poco prima di lei, ci abbia scritto lui. Guardi al link https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1002202-sesso-in-coppia-con-altre-coppie.html e legga le risposte della mia collega, le repliche dell'utente e l'articolo linkato.
Per venire alla sua domanda, tutti i comportamenti di una coppia, non solo quelli dell'ambito sessuale, possono partire da affinità, ma non da identità, essendo ogni persona assolutamente unica, e si consolidano con l'adattamento reciproco, che ha lo scopo di cementare l'unione, ma come confine ha i limiti invalicabili delle preferenze e delle resistenze individuali.
Al suo compagno piace la sessualità di coppia in forma non esclusiva. Non mi addentro oltre in una descrizione che viene ampiamente fornita nelle email linkate sopra. Lei si ferma invece al voyeurismo-esibizionismo, e forse anche questa 'trasgressione' è stata una concessione al suo compagno.
Dal momento che solo un masochista può confondere il piacere col sacrificio di sé, e solo un sadico può richiederlo, se per ora non volete esplorare la trasgressione sado-masochista dovrete fermarvi prima di quella soglia in cui il piacere si accompagna al dolore, fisico o mentale, dell'altro.
In altre parole, se per lei è una sofferenza lo scambio dei corpi, forse il suo compagno dovrebbe desistere dal chiedergliela... se ci tiene al mantenimento del rapporto, se potete contare su altre forme d'amore e di vicinanza, infine se per lui la trasgressione non ha assunto caratteri di dipendenza, perché in quest'ultimo caso le richieste saranno crescenti, e già ora, come vede, per lei non è più possibile accontentarlo.
Un aiuto per capire e decidere insieme può venirle dalla lettura di quest'altro articolo: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
La differenza tra un adulto e un bambino consiste nel comprendere i limiti del principio di piacere e nel conoscere il principio di realtà. In assenza di questo, termina la libertà di scelta e inizia la patologia.
Buone cose.
lei teme che il suo compagno si senta inappagato per quello che manca nella vostra sessualità a causa sua, ed esprime il timore che lui possa lasciarla.
Abbiamo l'impressione che poco prima di lei, ci abbia scritto lui. Guardi al link https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1002202-sesso-in-coppia-con-altre-coppie.html e legga le risposte della mia collega, le repliche dell'utente e l'articolo linkato.
Per venire alla sua domanda, tutti i comportamenti di una coppia, non solo quelli dell'ambito sessuale, possono partire da affinità, ma non da identità, essendo ogni persona assolutamente unica, e si consolidano con l'adattamento reciproco, che ha lo scopo di cementare l'unione, ma come confine ha i limiti invalicabili delle preferenze e delle resistenze individuali.
Al suo compagno piace la sessualità di coppia in forma non esclusiva. Non mi addentro oltre in una descrizione che viene ampiamente fornita nelle email linkate sopra. Lei si ferma invece al voyeurismo-esibizionismo, e forse anche questa 'trasgressione' è stata una concessione al suo compagno.
Dal momento che solo un masochista può confondere il piacere col sacrificio di sé, e solo un sadico può richiederlo, se per ora non volete esplorare la trasgressione sado-masochista dovrete fermarvi prima di quella soglia in cui il piacere si accompagna al dolore, fisico o mentale, dell'altro.
In altre parole, se per lei è una sofferenza lo scambio dei corpi, forse il suo compagno dovrebbe desistere dal chiedergliela... se ci tiene al mantenimento del rapporto, se potete contare su altre forme d'amore e di vicinanza, infine se per lui la trasgressione non ha assunto caratteri di dipendenza, perché in quest'ultimo caso le richieste saranno crescenti, e già ora, come vede, per lei non è più possibile accontentarlo.
Un aiuto per capire e decidere insieme può venirle dalla lettura di quest'altro articolo: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1869-perversioni-sessuali-o-giochi-erotici-terapia-si-terapia-no.html
La differenza tra un adulto e un bambino consiste nel comprendere i limiti del principio di piacere e nel conoscere il principio di realtà. In assenza di questo, termina la libertà di scelta e inizia la patologia.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 11/11/2023.
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