Dubbi, ansie, incertezze nella mia relazione
Buongiorno.
Sono una ragazza di 27 anni, da un anno ho una relazione a distanza con un ragazzo di 23 anni, lui vive in Austria e viene a trovarmi abbastanza regolarmente.
Quella con lui è la prima relazione seria stabile dopo aver passato 26 anni della mia vita a rincorrere persone inaffidabili, anaffettive, giudicanti ed emotivamente non disponibili.
La terapia mi ha aiutato e ho capito da cosa devo guardarmi in un partner.
Purtroppo, nonostante il mio ragazzo abbia tante buonissime qualità, mi tratti benissimo, mi accetti, si impegni ecc.
, vivo momenti di dubbio, incertezza riguardo alla nostra relazione, alternati a periodi di pace e sicurezza, dove so di voler stare con lui e voler guardare a un futuro.
Siamo simili caratterialmente, con un passato circa simile e ci capiamo sotto molti punti di vista.
Con lui mi sono aperta come mai ho fatto prima d'ora: mentre prima il romanticismo lo rifiutavo perché "che sdolcinatezza! ", ora con lui mi comporto in modo affettuoso, a tratti infantile (in senso buono), so di potermi fidare senza essere giudicata per le mie emozioni.
Ci sono sicuramente problematiche: siamo entrambi inesperti su come funzioni una relazione "buona".
A volte, causa testardaggine e un atteggiamento da "ho ragione io e dovresti pensarla come me", fatichiamo a comunicare e a trovarci quando abbiamo visioni opposte, abbiamo entrambi insicurezze (soprattutto nel sesso, che sta soffrendo da un po') e c'è una disparità tra la mia maturità emotiva e la sua, anche se a 23 anni è decisamente più maturo del normale.
Io non so se mi sto facendo paranoie perché mi concentro troppo sul negativo o perché ho paura dell'intimità, o perché i sentimenti che provavo stanno svanendo, sta di fatto che a volte, quando lui dice/fa qualcosa di carino sento un senso d'ansia perché mi sento come se fossi un impostore.
Voglio mettere in chiaro che non gli ho parlato di questi dubbi perché ho paura che reagirebbe con il panico, cosa che lui tende a fare forse per inesperienza nelle relazioni o per insicurezza sua.
Questo aspetto più volte mi ha messo in difficoltà nell'affrontare temi "scottanti" sulla relazione con lui, perchè mi fa sentire come se dovessi prendermi la responsabilità della cosa per far stare bene lui.
Il tutto è aggravato dal fatto che ho una certa paura di incappare in un'altra relazione tossica e ho spesso avuto la tendenza a frenare e cercare di avere il controllo della relazione, monitorare ogni comportamento o parola da parte sua, alla ricerca di segnali d'allarme.
A volte ho la sensazione di fare le cose più perché è "giusto così" piuttosto che perché voglio.
Forse ho aspettative troppo alte e dovrei smettere di pensare a cosa è giusto fare e vivermi la relazione come viene... Gradirei un vostro parere, vi ringrazio in anticipo.
Sono una ragazza di 27 anni, da un anno ho una relazione a distanza con un ragazzo di 23 anni, lui vive in Austria e viene a trovarmi abbastanza regolarmente.
Quella con lui è la prima relazione seria stabile dopo aver passato 26 anni della mia vita a rincorrere persone inaffidabili, anaffettive, giudicanti ed emotivamente non disponibili.
La terapia mi ha aiutato e ho capito da cosa devo guardarmi in un partner.
Purtroppo, nonostante il mio ragazzo abbia tante buonissime qualità, mi tratti benissimo, mi accetti, si impegni ecc.
, vivo momenti di dubbio, incertezza riguardo alla nostra relazione, alternati a periodi di pace e sicurezza, dove so di voler stare con lui e voler guardare a un futuro.
Siamo simili caratterialmente, con un passato circa simile e ci capiamo sotto molti punti di vista.
Con lui mi sono aperta come mai ho fatto prima d'ora: mentre prima il romanticismo lo rifiutavo perché "che sdolcinatezza! ", ora con lui mi comporto in modo affettuoso, a tratti infantile (in senso buono), so di potermi fidare senza essere giudicata per le mie emozioni.
Ci sono sicuramente problematiche: siamo entrambi inesperti su come funzioni una relazione "buona".
A volte, causa testardaggine e un atteggiamento da "ho ragione io e dovresti pensarla come me", fatichiamo a comunicare e a trovarci quando abbiamo visioni opposte, abbiamo entrambi insicurezze (soprattutto nel sesso, che sta soffrendo da un po') e c'è una disparità tra la mia maturità emotiva e la sua, anche se a 23 anni è decisamente più maturo del normale.
Io non so se mi sto facendo paranoie perché mi concentro troppo sul negativo o perché ho paura dell'intimità, o perché i sentimenti che provavo stanno svanendo, sta di fatto che a volte, quando lui dice/fa qualcosa di carino sento un senso d'ansia perché mi sento come se fossi un impostore.
Voglio mettere in chiaro che non gli ho parlato di questi dubbi perché ho paura che reagirebbe con il panico, cosa che lui tende a fare forse per inesperienza nelle relazioni o per insicurezza sua.
Questo aspetto più volte mi ha messo in difficoltà nell'affrontare temi "scottanti" sulla relazione con lui, perchè mi fa sentire come se dovessi prendermi la responsabilità della cosa per far stare bene lui.
Il tutto è aggravato dal fatto che ho una certa paura di incappare in un'altra relazione tossica e ho spesso avuto la tendenza a frenare e cercare di avere il controllo della relazione, monitorare ogni comportamento o parola da parte sua, alla ricerca di segnali d'allarme.
A volte ho la sensazione di fare le cose più perché è "giusto così" piuttosto che perché voglio.
Forse ho aspettative troppo alte e dovrei smettere di pensare a cosa è giusto fare e vivermi la relazione come viene... Gradirei un vostro parere, vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Gentile utente
Mi spiace per questa sua situazione.
Mi ha colpito questa sua percezione: Come se fosse un impostore’ . Quali sono le radici di questo vissuto? Come si configura nella sua vita un pensiero/ vissuto di questo tipo?
Ci sono forse degli aspetti di se’ legati alla insicurezza e/o ad un legame affettivo di base insicuro, aspetti questi che riemergono a fronte di una relazione con il partner?
Nella relazione precedente parla di relazione tossica’ dalla quale ora cerca di schermarsi.Una relazione a distanza dovrebbe facilitarla ma sembra che stia sempre in allerta.
Io credo che debba ricercare le cause dentro di se’, nello stile di legame affettivo originario.
Un saluto caro
Mi spiace per questa sua situazione.
Mi ha colpito questa sua percezione: Come se fosse un impostore’ . Quali sono le radici di questo vissuto? Come si configura nella sua vita un pensiero/ vissuto di questo tipo?
Ci sono forse degli aspetti di se’ legati alla insicurezza e/o ad un legame affettivo di base insicuro, aspetti questi che riemergono a fronte di una relazione con il partner?
Nella relazione precedente parla di relazione tossica’ dalla quale ora cerca di schermarsi.Una relazione a distanza dovrebbe facilitarla ma sembra che stia sempre in allerta.
Io credo che debba ricercare le cause dentro di se’, nello stile di legame affettivo originario.
Un saluto caro
Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
Visite in presenza e da remoto (on line)
[#2]
Gentile utente,
Le consiglio di vivere la sua relazione con molta leggerezza, che non vuol dire superficialità, cercando di distogliere l'attenzione da queste paure, dubbi e perplessità che forse non sono altro che espressione della paura di legarsi profondamente a qualcuno. Credo che dei passi avanti siano stati fatti da lei e adesso si prospetta quello più difficile ovvero quello di Legarsi con tutti i rischi annessi e cioè essere se stessi con le proprie debolezze e fragilità. E poi perché mai Lei non è degna di essere amata? Semmai la relazione dovesse terminare Lei resterà comunque una persona che ha saputo amare e che è stata amata. Si lasci vivere.
Cordialmente
Dott.ssa Maria Teresa Furnari
Le consiglio di vivere la sua relazione con molta leggerezza, che non vuol dire superficialità, cercando di distogliere l'attenzione da queste paure, dubbi e perplessità che forse non sono altro che espressione della paura di legarsi profondamente a qualcuno. Credo che dei passi avanti siano stati fatti da lei e adesso si prospetta quello più difficile ovvero quello di Legarsi con tutti i rischi annessi e cioè essere se stessi con le proprie debolezze e fragilità. E poi perché mai Lei non è degna di essere amata? Semmai la relazione dovesse terminare Lei resterà comunque una persona che ha saputo amare e che è stata amata. Si lasci vivere.
Cordialmente
Dott.ssa Maria Teresa Furnari
Dott.ssa Maria Teresa Furnari
Psicologa, Esperta in tematiche Adolescenziali. Visita in presenza e on-line. Cell 3396448217
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 589 visite dal 10/11/2023.
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