Bambino 9 anni problemi di distacco

Buongiorno, vorrei esporre il problema di mio figlio 9 anni...
È un bambino iper sensibile e ha sempre vissuto con voi genitori, non è mai stato dai nonni, amici, Parenti.

Purtroppo ha sempre sofferto da ansia da distacco con pianti, dall' asilo fino tutto ora che va in quarta elementare.

Va a periodi... fino adesso, i primi 2 mesi di scuola tutto bene, abbiamo notato una sua indipendenza, ma purtroppo da qualche giorno ha riniziato con questa ansia da separazione e tant è che a scuola a volte piange x che dice che gli manchiamo.

Va in bagno x non piangere davanti agli altri.

A volte gli viene mal di pancia.

Io soffro e non so come aiutarlo.

So che a scuola ha problemi con un insegnante x che mi racconta che è molto, a volte maleducata, gli risponde seccata anche quando chiede di andare in bagno.

Nn so se possa essere anche questo il problema... Anche x che ripeto lui sin dall asilo è sempre stato così a periodi.
Grazie x la sua cortese risposta.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
"ha sempre sofferto da ansia da distacco con pianti, dall' asilo fino tutto ora che va in quarta elementare."

Gentile Signora,
in tutti questi anni come è stata affrontata la questione?
Quali strumenti sono stati forniti nel tempo, prima al bambino e poi al ragazzino, per cercare di eleborare e superare il problema?

Stupisce che in 9 anni sia sempre stato solamente con voi: non essendo stato "educato" al distacco, non può che non saperlo gestire.
Come mai questo? La difficoltà al distacco riguarda anche voi genitori?

Arrivato a 9 anni, comprende benissimo che le sue emozioni e reazioni non corrispondono alla maggior parte di quelle dei ragazzini della sua età e ciò lo fa sentire inadeguato, tant'è che cerca rifugio in bagno.

Il mio suggerimento è di non attendere oltre e di rivolgersi, in prima battuta voi genitori insieme, ad uno psicologo psicoterapeuta dell'età evolutiva nella vostra zona. Se sarà il caso di coinvolgere anche vostro figlio, lo valuterete insieme.

Cordialità.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Utente
Utente
La ringrazio di cuore per la sua cortese risposta.
È stata gestita la cosa cercando di rassicurarlo sul fatto che noi ci siamo e non deve temere la nostra, assenza.
È sempre stato con noi x che io non lavorando e lui marito in pensione ci siamo sempre occupati solo noi di lui.
A parte qualche ora a settimana dai nonni, anni fa, ora haime' sono anziani è più possibile.
Infatti lui mi dice che ha paura di piangere a scuola.. quindi paura delle paura.
In più si aggiunge il problema che a scuola si trova pure che un insegnante senza empatia, molto fredda e a volte maleducata nelle risposte.
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Utente
Utente
La difficoltà al distacco riguarda si anche me come mamma, molto sensibile e apprensiva purtroppo! Comprendo ed accetto che la colpa è anche mia.
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Utente
Utente
Inoltre aggiungo che il distacco riguarda più mio marito.. Nel senso che mi fio spesso dice che sente più la mancanza sua.. in classe
,nei momenti vuoti,gli veniamo in mente noi e ha nostalgia. E pertanto non essendo in quel momento occupato mentalmente gli viene da piangere.
Grazie
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Utente
Utente
Un ultimo appunto...
È capitato qualche settimana fa di averlo lasciato a casa di un suo nuovo amichetto di scuola ed è rimasto senza problemi. Quindi non ne vengo a capo di questo disagio.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
In generale, si tratta, a mio avviso, di tenere ben distinti i bisogni dei genitori dai bisogni dei figli e, dalle sue descrizioni, pare che nel tempo a casa vostra su questo i confini non siano stati così netti. Non si tratta di distribuire colpe, ma di rivedere l'impostazione mantenuta fino ad ora, apportando quei piccoli aggiustamenti necessari a smorzare il disagio che coinvolge voi tutti, a partire dal ragazzino.

Compito dei genitori è rendere autonomi, fisicamente ed emotivamente, i propri figli, in modo che possano affrontare la vita con un buon livello di autostima e un positivo senso di padronanza e di autoefficacia.
In breve, dobbiamo farli crescere e non tenerli piccoli.
I bambini hanno bisogno a tutte le età di stare con i loro coetanei per sperimentarsi nelle relazioni, per divertirsi, per confrontarsi... perciò è molto "sano" che suo figlio stia volentieri con i suoi compagni.

Se non li si fa incontrare/scontrare con la realtà fuori dalle mura domestiche, il rischio è che fatichino ad adattarsi ad essa e che siano o si sentano eccessivamente fragili.
La sensibilità è senz'altro una dote apprezzabile, ma non deve diventare un paravento dientro cui nascondere se stessi e le proprie insicurezze, o le proprie ansie.

Nella vita non sempre capita di avere a che fare con persone empatiche e comprensive, perciò il fatto di avere un'insegnante poco "sintonizzata" con le fatiche attuali di vostro figlio, non va visto come un alibi o una conferma negativa di come sia il mondo, ma come occasione di crescita personale: non possiamo pretendere che gli altri cambino, se non sono interessati a farlo, ma possiamo modificare il nostro modo di rapportarci a loro.

Questi sono solo spunti di riflessione, ma ribadisco la mia convinzione che sarebbe molto utile per voi un confronto di persona con un nostro collega psicoterapeuta formato specificamente per l'età evolutiva.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Utente
Utente
La ringrazio infinitamente di vero cuore.
È stata molto esaustiva e intraprenderemo il percorso consigliatomi.
Grazie ancora per la sua grande disponibilità e professionalità.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Davvero lieta di esservi stata d'aiuto, soprattutto pensando al vostro "cucciolo".

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Utente
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Grazie ancora di cuore!!!
Le auguro un buon proseguimento.