Rimuginare e rabbia

Sono una donna di 40 anni. Sono cresciuta in una situazione familiare difficile (padre con disturbo di personalità e psicosi, madre con stile di attaccamento evitante); in casa mia i disturbi psichici venivano negati e ho subito molti maltrattamenti a livelli psicologico, dei quali non ero affatto consapevole. Nella giovinezza ho avuto gravissimi disturbi d'ansia, ossessioni e somatizzazioni, per le quali ho fatto un'analisi personale protrattasi per 10 anni, grazie alla quale sono stata molto meglio e ho raggiunto piena consapevolezza delle mie dinamiche intrapsichiche e delle dinamiche familiari. Però ho ancora una forte insonnia e rimugino pensieri pieni di rabbia, nei quali ripenso a torti subiti sia in famiglia sia altrove e mi immagino di esprimere le mie ragioni e quello che sono, invece di "subire" in silenzio. Mi rendo conto di essere troppo poco assertiva e che il frequentare la mia famiglia mi disturba e mi fa stare peggio; inoltre, faccio un lavoro solitario e al di sotto delle mie capacità e mi sembra che ciò alimenti frustrazione, rabbia e il ripensare a relazioni del passato. Mi chiedo se questi fattori (scarsa assertivita', frequentare la mia famiglia, lavoro solitario e un po' frustrante) siano sufficienti a generare/alimentare questi disturbi e se quindi dovrei cercare di modificare essi (anche se cambiare lavoro non è facile), oppure se potrebbe essermi utile una psicoterapia e una cura farmacologica. Specifico che sono felicemente sposata e in attesa di un bimbo (per cui al momento per dormire mi posso aiutare solo con erbe indicate dalla ginecologa); ho anche diversi buoni amici.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
potrei riassumere la risposta alla sua domanda in questo modo:

1- l'insonnia risponde molto bene ad un trattamento farmacologico: oggi sono in commercio farmaci che regolano il ciclo sonno veglia senza dare alcun tio di dipendenza. Per questo le consiglio di consultare al più presto uno psichiatra, soprattutto per cerca una soluzione anche adesso che si trova in gravidanza.

2- lei in passato ha risposto bene alla psicoterapia, quindi perchè non riprovare? Io farei questo, prima di cambiare lavoro, onestamente. Può scegliere di tornare dal vecchio analista, oppure provare un approccio psicoterapeutico più breve. Nella terapia cognitivo comportamentale, ad esempio, vengono insegnate delle tecniche per favorire il sonno.

Spero di esserle stato d'aiuto

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, se non capisco male, con la sua analisi durata 10 anni lei avrebbe raggiunto una "piena consapevolezza delle sue dinamiche intrapsichiche e delle dinamiche familiari", però nei fatti la sua rabbia e la sua insonnia sono ancora là. In altre parole, è diventata più consapevole, ma ancora non ha superato le emozioni che le provocano disagio. E' questo che vuole dire?

Se è così, dato che è stata paziente al punto di portare avanti una terapia per 10 anni, potrebbe rivolgersi a un terapeuta diverso, che utilizzi un approccio breve e focalizzato e lasciarsi aiutare a ottenere direttamente l'equilibrio che tanto desidera.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Ringrazio innanzittutto per le sollecite risposte.
Dr Bulla: prima che rimanessi incinta, prendevo ipnotici prescritti da uno psichiatra, ma non appena rimasta incinta sia lui che la ginecologa mi hanno consigliato di interromperne l'assunzione perché gli ipnotici raggiungono il feto e non gli fanno bene. Inoltre, non ho mai sentito di farmaci per l'insonnnia che non inducano dipendenza, a parte la melatonina che non per tutti è efficace e che comunque non si può prendere in gravidanza.
Dr Santonocito: sono stata un po' troppo sintetica nella mia spiegazione. Da giovane sono stata molto, molto male: la mia sintomatologia mi procurava sofferenze estreme e grosse difficoltà a mantenere un lavoro e a coltivare le relazioni. Ora la sintomatologia si è notevolmente ridotta e mi permette di condurre una vita normale, ma nonostante la consapevolezza ho ancora problemi di insonnia e rimugino pensieri rabbiosi.
Quindi, se ho capito giusto, il vostro consiglio è di intraprendere una psicoterapia breve, per esempio di tipo cognitivo?
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Si, sicuramente è la cosa che fa meno male al feto, se vogliamo guardarla da questa prospettiva.

Per i farmaci: onestamente nessuno dei miei pazienti ha mai avuto problemi di dipendenza da farmaco, tanto meno da regolatori del ciclo sonno veglia, per il semplice fatto che io mi appoggio sempre allo psichiatra per questo tipo di cose. Se il paziente segue le indicazioni dello psichiatra difficlmente diventa dipendente da un farmaco.

Se ora la sintomatologia è comunque ridotta e gestibile le consiglio di concentrarsi sulla gravidanza e meno su tutti questi sintomi
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Quindi, se ho capito giusto, il vostro consiglio è di intraprendere una psicoterapia breve, per esempio di tipo cognitivo?
>>>

Ad esempio cognitivo-comportamentale oppure strategico, purché sia un approccio breve e focalizzato.

Il suggerimento resta valido anche ora che ha specificato meglio la sua storia clinica. Tenga presente che la psicoterapia breve strategica dispone di protocolli specifici per l'insonnia.

Cordiali saluti
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Attivo dal 2008 al 2012
Ex utente
Grazie!!
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Grazie a Lei di averci scritto, tanti auguri
Insonnia

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