Sono depressa e triste tutto il tempo
Salve dottori vi scrivo perché non so come uscire da questa mia tristezza e voglia di fare niente.
La depressione dell’umore che ho è veramente brutta.
Ho 30 anni.
E non c’è nessuno che può salvarmi a parte me stessa.
Mi sa.
Mio padre in casa non c’è più da tre anni, vive con mia nonna paterna, e io in casa mi sento sola, mia mamma è davvero insopportabile, mi critica su tutto, credetemi. Mentre con mia sorella più piccola di 24 anni non lo fa.
Nonostante io l aiuti con le faccende.
Non fumo, non bevo, non ho vizi.
È vero non lavoro.
Da dopo il Covid non sono riuscita più ad andare a lavorare.
Per la mia paura di contaminazione.
Ho paura di far le cose.
Vorrei andare in palestra, ma non voglio spendere quei pochi soldi che ho, voglio andare dal parrucchiere ma si prende troppo per ciò che voglio fare, voglio andare a convivere ma il mio fidanzato dice che dobbiamo lavorare entrambi.
C’è una parte di me che ha paura è un’altra parte di me che vorrebbe buttarsi a far le cose.
Ma vince la paura.
Io gli ho chiesto al mio fidanzato, dato che una casa già ce l’hai, e ha un lavoro, inizia ad andare da solo, così dai modo almeno a me per il primo mese, anche se mio padre vuole aiutarmi, a trovarmi un lavoro in una città, che mi offre più possibilità rispetto al nostro paesino dove non c’è possibilità di lavorare se non per conoscenza e raccomandazione.
Non vuole farlo.
Ha detto che devo trovarmelo qui.
Però a lui la macchina mano Gliel hanno data.
A me mio padre non vuole aiutarmi.
In nessun modo.
Ha fatto morire la mia passione per il make up dicendo che non avrei mai lavorato.
Solo con l’università avrei trovato lavoro.
Il mio fidanzato è laureato fa un lavoro da scaffalista, ho detto tutto.
Il mio fidanzato mi sta sviando in tutti i modi dicendo che per ora è stagista e devono passare altri mesi.
Mio padre ci ha ristretto il mensile che ci da e dobbiamo farci i problemi col cibo e con le bollette fino a quando a maggio il giudice non deciderà per la separazione dei miei.
Io sono in un vicolo cieco, non riesco a sbloccarmi in nulla.
Ho iniziato un percorso di psicoterapia ma è da giugno che vado.
Non è cambiato ancora nulla riguardo al mio Doc lieve.
Io vorrei un consiglio anche da voi se potete aiutarmi.
Ho trascorso una settimana bruttissima, ho paura che il fatto di non sentirmi amata da nessuno mi faccia fare brutte cose a me stessa.
La situazione che più mi fa star male è quella con il mio fidanzato, che ha un attaccamento eccessivo con i genitori e ho paura non se ne distacchi mai.
In questo momento solo una cosa mi farebbe buttare nel fuoco.
Una vita con lui.
Andrei anche a zappare se solo la sera tornassi a casa da lui.
Io non voglio più sacrificarmi per mia mamma, voglio sacrificarmi per una vita di coppia.
Può essere anche sbagliato ma sono i miei desideri al momento.
Per i miei genitori ci sono sempre stata ma io ho bisogno al momento di dedicarmi a me.
Io ho paura il mio fidanzato non lo voglia fare e mai lo farà.
Rispondetemi se potete.
Grazie a tutti.
La depressione dell’umore che ho è veramente brutta.
Ho 30 anni.
E non c’è nessuno che può salvarmi a parte me stessa.
Mi sa.
Mio padre in casa non c’è più da tre anni, vive con mia nonna paterna, e io in casa mi sento sola, mia mamma è davvero insopportabile, mi critica su tutto, credetemi. Mentre con mia sorella più piccola di 24 anni non lo fa.
Nonostante io l aiuti con le faccende.
Non fumo, non bevo, non ho vizi.
È vero non lavoro.
Da dopo il Covid non sono riuscita più ad andare a lavorare.
Per la mia paura di contaminazione.
Ho paura di far le cose.
Vorrei andare in palestra, ma non voglio spendere quei pochi soldi che ho, voglio andare dal parrucchiere ma si prende troppo per ciò che voglio fare, voglio andare a convivere ma il mio fidanzato dice che dobbiamo lavorare entrambi.
C’è una parte di me che ha paura è un’altra parte di me che vorrebbe buttarsi a far le cose.
Ma vince la paura.
Io gli ho chiesto al mio fidanzato, dato che una casa già ce l’hai, e ha un lavoro, inizia ad andare da solo, così dai modo almeno a me per il primo mese, anche se mio padre vuole aiutarmi, a trovarmi un lavoro in una città, che mi offre più possibilità rispetto al nostro paesino dove non c’è possibilità di lavorare se non per conoscenza e raccomandazione.
Non vuole farlo.
Ha detto che devo trovarmelo qui.
Però a lui la macchina mano Gliel hanno data.
A me mio padre non vuole aiutarmi.
In nessun modo.
Ha fatto morire la mia passione per il make up dicendo che non avrei mai lavorato.
Solo con l’università avrei trovato lavoro.
Il mio fidanzato è laureato fa un lavoro da scaffalista, ho detto tutto.
Il mio fidanzato mi sta sviando in tutti i modi dicendo che per ora è stagista e devono passare altri mesi.
Mio padre ci ha ristretto il mensile che ci da e dobbiamo farci i problemi col cibo e con le bollette fino a quando a maggio il giudice non deciderà per la separazione dei miei.
Io sono in un vicolo cieco, non riesco a sbloccarmi in nulla.
Ho iniziato un percorso di psicoterapia ma è da giugno che vado.
Non è cambiato ancora nulla riguardo al mio Doc lieve.
Io vorrei un consiglio anche da voi se potete aiutarmi.
Ho trascorso una settimana bruttissima, ho paura che il fatto di non sentirmi amata da nessuno mi faccia fare brutte cose a me stessa.
La situazione che più mi fa star male è quella con il mio fidanzato, che ha un attaccamento eccessivo con i genitori e ho paura non se ne distacchi mai.
In questo momento solo una cosa mi farebbe buttare nel fuoco.
Una vita con lui.
Andrei anche a zappare se solo la sera tornassi a casa da lui.
Io non voglio più sacrificarmi per mia mamma, voglio sacrificarmi per una vita di coppia.
Può essere anche sbagliato ma sono i miei desideri al momento.
Per i miei genitori ci sono sempre stata ma io ho bisogno al momento di dedicarmi a me.
Io ho paura il mio fidanzato non lo voglia fare e mai lo farà.
Rispondetemi se potete.
Grazie a tutti.
[#1]
Gentile Utente,
lei ci dice che
."Ho iniziato un percorso di psicoterapia
.ma è da giugno che vado.
.Non è cambiato ancora nulla riguardo al mio Doc lieve."
Qualche considerazione su questa Sua frase, che ho diviso in punti per maggiore chiarezza.
Nel caso abbia effettuato sedute settimanali, come sarebbe auspicabile,
nel corso di questi mesi dovrebbe avere effettuato complessivamente una ventina di sedute con il/la Su* psicoterapeuta (ha verificato che sia psicolog* e psicoterapeuta per poter curare?).
Sicuramente dopo cinque mesi di sedute settimanali alcuni miglioramenti rispetto ad un "DOC lieve" si dovrebbero riscontrare. Sempre che il/la paziente esegua con estrema precisione e puntualità le prescrizioni o indicazioni comportamentali cliniche che riceve.
Però non ci dice se "DOC lieve" è la diagnosi ricevuta, oppure un'auto diagnosi.
Dalla sua narrazione, tanto "lieve" non sembrerebbe:
"Da dopo il Covid non sono riuscita più ad andare a lavorare.
Per la mia paura di contaminazione.
Ho paura di far le cose."
Le è stata forse accennata l'opportunità di un sostegno farmacologico?
Non si meravigli se i suoi familiari e il suo ragazzo sembrano NON appoggiarla e sostenerla.
Forse attendono qualche segnale di concreto impegno da parte Sua.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
lei ci dice che
."Ho iniziato un percorso di psicoterapia
.ma è da giugno che vado.
.Non è cambiato ancora nulla riguardo al mio Doc lieve."
Qualche considerazione su questa Sua frase, che ho diviso in punti per maggiore chiarezza.
Nel caso abbia effettuato sedute settimanali, come sarebbe auspicabile,
nel corso di questi mesi dovrebbe avere effettuato complessivamente una ventina di sedute con il/la Su* psicoterapeuta (ha verificato che sia psicolog* e psicoterapeuta per poter curare?).
Sicuramente dopo cinque mesi di sedute settimanali alcuni miglioramenti rispetto ad un "DOC lieve" si dovrebbero riscontrare. Sempre che il/la paziente esegua con estrema precisione e puntualità le prescrizioni o indicazioni comportamentali cliniche che riceve.
Però non ci dice se "DOC lieve" è la diagnosi ricevuta, oppure un'auto diagnosi.
Dalla sua narrazione, tanto "lieve" non sembrerebbe:
"Da dopo il Covid non sono riuscita più ad andare a lavorare.
Per la mia paura di contaminazione.
Ho paura di far le cose."
Le è stata forse accennata l'opportunità di un sostegno farmacologico?
Non si meravigli se i suoi familiari e il suo ragazzo sembrano NON appoggiarla e sostenerla.
Forse attendono qualche segnale di concreto impegno da parte Sua.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Dottoressa intanto grazie per la risposta. Le voglio rispondere che il farmaco non mi è stato dato in quanto io mi sono rivolta ad una psicologa e lei lo sa meglio di me che voi psicologi non lavorate col farmaco e mi ha detto che per il mio stato possiamo lavorare benissimo senza farmaco.Seconda cosa, con la mia dottoressa non abbiamo cominciato a parlare di doc minimamente dopo 15 sedute piu o meno . Tranne una seduta forzata da me per quanto riguarda il discorso parrucchiere che ovviamente ho il trauma a causa di un evento brutto purtroppo per l incompetenza professionale di molte persone in questo mondo. La mia dottoressa mi ha fatto fare solo dei test al momento. Ora stiamo iniziando ad entrare nei fatti. Questo l’ho omesso perché volevo capire da voi se la mia psicologa ha perso tempo e si sta prendendo solo soldi o davvero vuole aiutarmi e lei mi ha fatto capire che avrei dovuto avere già qualche risultato che non ho ancora.Seconda cosa ,non ho un lavoro da tempo perché non c’è lavoro a meno che non ti sfruttano allora si e io sono diplomata posso fare poco e niente . Io sto con il mio fidanzato da tre anni e con una laurea ha iniziato a lavorare ora perché da quattro anni non trovava nulla. Con UNA LAUREA.Con tutto rispetto deve dimostrare lui a me, può insegnarmi benissimo lei a me che gli uomini sono poco inclini ad impegnarsi e a sposarsi.Il tutto comporta responsabilità che stando a casa con i genitori non si hanno. I miei genitori litigano da anni è ora si concentrino un po’ sulle figlie che sono femmine no maschi.Invece di fare i ragazzini.Il mio Doc è cosa secondaria perche ringraziando Dio tante cose le faccio.Quindi non si preoccupi se è lieve o no. Non mi ha mai visto da vicino come fa a dirmi che non è lieve? Mi sono informata con più psicologi. Non si preoccupi. Le lascio una buona giornata.
[#4]
Gentile utente,
Vedo che la mia risposta non Le è piaciuta (può succedere se si è rigidi sulle aspettative)
ed ha riproposto nuovamente tutti i discorsi riguardanti *gli altri*:
genitori, fidanzato, psicologa, ecc., mentre io cercavo di riportarLa a sè.
Non ha risposto alle mie domande riguardanti la frequenza delle sedute, la specializzazione della psicologa (deve essere psicoterapeuta), la Sua puntualità nel seguire le indicazioni terapeutiche, ecc.
E dunque non possiamo aiutarLa oltre.
Una precisazione importante però.
Gli Psicologi anche se psicoterapeuti non prescrivono farmaci, ma -se ne ravvisano la necessità o la opportunità in appoggio al percorso di psicoterapia- inviano allo Psichiatra per un parere ed eventuale prescrizione farmacologici.
Gli studi confermano che in certi casi l'abbinamento dei due percorsi dà risultati migliori e più duraturi:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-efficace-farmaci-periodo.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Vedo che la mia risposta non Le è piaciuta (può succedere se si è rigidi sulle aspettative)
ed ha riproposto nuovamente tutti i discorsi riguardanti *gli altri*:
genitori, fidanzato, psicologa, ecc., mentre io cercavo di riportarLa a sè.
Non ha risposto alle mie domande riguardanti la frequenza delle sedute, la specializzazione della psicologa (deve essere psicoterapeuta), la Sua puntualità nel seguire le indicazioni terapeutiche, ecc.
E dunque non possiamo aiutarLa oltre.
Una precisazione importante però.
Gli Psicologi anche se psicoterapeuti non prescrivono farmaci, ma -se ne ravvisano la necessità o la opportunità in appoggio al percorso di psicoterapia- inviano allo Psichiatra per un parere ed eventuale prescrizione farmacologici.
Gli studi confermano che in certi casi l'abbinamento dei due percorsi dà risultati migliori e più duraturi:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6285-depressione-psicoterapia-efficace-farmaci-periodo.html .
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.3k visite dal 05/11/2023.
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Approfondimento su Covid-19
Il Covid-19 è la malattia infettiva respiratoria che deriva dal SARS-CoV-2, un nuovo coronavirus scoperto nel 2019: sintomi, cura, prevenzione e complicanze.