Ossessione dall'ex oppure rimpianto e difficoltà a perdonarmi?

Salve, premetto che sto già valutando di iniziare un percorso di psicoterapia perché questa cosa inizia ad essere davvero invalidante.

Faccio fatica a mettere per iscritto perché non ne ho mai parlato con nessuno.

13 anni fa (quindi io avevo all'incirca 16 anni) concludo una relazione di 3 anni e mezzo con un ragazzo di 17 anni, causa un mio tradimento. Ci siamo lasciati in malo modo, visto comunque la distanza che ci divideva (io Toscana, lui Abruzzo).
Da quel momento io inizio ad avere un comportamento distruttivo, frequentando un altro ragazzo (della Sardegna) che non mi valorizzava, mi sminuiva come persona e allo stesso tempo cercavo di trovare il modo di farmi perdonare dal mio ex con messaggi anonimi o addirittura fingendo di essere qualcun'altro.
Passano 2 anni circa e termina la frequentazione con questo ragazzo ma il mio ex continuava ad essere nei miei pensieri.
Inizio a pensare di scappare e andare da lui ma la paura di essere rifiutata e la paura di affrontare un viaggio così lungo da sola mi bloccano. Anzi, in verità, già subito la rottura volevo farlo ma mi sono sempre fermata.
Passa neanche un anno (io compio 18 anni) e incontro un ragazzo della mia città con il quale sento che ne vale la pena.
Questa persona è attualmente il padre del mio bambino e stiamo insieme da ormai 11 anni.
Il problema è che il "fantasma ex" non se n'è ancora andato.
Apparte i primi mesi dove mi ero fatta avvolgere dalla novità del conoscersi vis a vis, successivamente capitava a momenti che io riniziavo a pensare al mio ex e ad avere la necessità di scrivergli.
Qualche volta il messaggio lo mandavo e dall'altra parte trovavo sempre la disponibilità nel parlare, ci scambiavamo messaggi/chiamate per qualche giorno e poi lui troncava.
Questa cosa capitava ogni 2 anni circa fino a quando all'età di 22 anni scopro di rimanere incinta e proprio in quel periodo io avevo ripreso quel tipo di rapporto di messaggi/chiamate con lui. Gli parlo di questa cosa e lui mi palesa che non se lo aspettava e chiude bruscamente i ponti, come se lo avessi deluso (col senno di poi capii che lui ci stava riprovando).
Da lì per me inizia il calvario.
Gravidanza vissuta malissimo, non mangiavo, facevo preoccupare i dottori perché ero sottopeso (il rapporto con il cibo è stato un altro dei miei problemi, usavo il non mangiare come punizione).
Il bambino nasce e spero in cuore mio che riesca a farmi distogliere da lui ma nulla. Stessa fantomima, ogni 2 anni circa (ultima volta 1 anno fa) mando messaggio, ci sentiamo e tronca.
Il mio problema è che quando non lo sento capita molte volte che lo penso e ora che sono venuta a conoscenza di una sua relazione io sto esplodendo.
L'idea di perderlo completamente mi distrugge.
Non riesco a capire che cosa mi porta a stare così male, piango, mi si appena la vista e non riesco a distogliere l'attenzione da lui.
Delle volte penso di amarlo ancora, o almeno di essere ancora innamorata di quello che era/eravamo insieme. Sta diventando molto difficile gestire questa cosa, non mi fa vivere a pieno il mio presente.
Chiedo scusa per il papiro, ma volevo essere il più chiara possibile.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
lei giustamente scrive: "premetto che sto già valutando di iniziare un percorso di psicoterapia perché questa cosa inizia ad essere davvero invalidante".
Fa bene. Le consiglio anzi di affidarsi presto ad un terapeuta esperto, perché la situazione che il suo scritto lascia intravedere può danneggiare il rapporto con suo figlio, col suo partner, con lei stessa.
Non le chiedo altro perché all* psicolog* che la prenderà in cura potrà ampiamente parlare di sé e delle sue realizzazioni, studio, lavoro, progetti.
Vedrà che finalmente potrà ricomporre il suo malessere in una condizione di stabilità e serenità.
Molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Intanto la ringrazio per avermi dedicato qualche minuto. Sarei interessata a sapere una sua visione/opinione, anche perché quello che scrive mi da conferma del fatto che veramente c'è un problema grande.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
lo psicologo a cui si rivolgerà di persona potrà formulare non tanto un'opinione quanto una ipotesi da discutere insieme sulla causa e sulla natura del suo disagio, e naturalmente sui modi per superarlo.
Tutto questo prevede che vengano acquisiti dei dati nel colloquio clinico: per dirle i più elementari, il curante le chiederà le cose realizzate (studio, lavoro, altro) e le aspirazioni per il futuro, etc.
Tentare un'ipotesi in assenza di tutto questo sarebbe professinalmente scorretto e fuorviante per lei, che vede già tutto quello che al momento è utile vedere, infatti definisce la situazione "davvero invalidante".
Scelga un* psicolog* e si affidi a lui.
Le auguro ogni bene, anche per suo figlio e suo marito.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com