Sindrome extrapiramidale e sessualità
Desideravo un chiarimento.
Esiste una correlazione tra sindrome extrapiramidale in trattamento ed una serena vita sessuale oppure quest'ultima può subire una forte influenza psicologica in negativo?
In altre parole, i farmaci antiparkinsoniani possono influenzare negativamente la vita sessuale o entrano in gioco fattori legati all'"ansia di non farcela" della sfera socio-emitiva?
rispondo affermativamente, la situazione della sessualità nella persona che soffre di Parkinson può risultare modificata.
Noi qui non formiamo risposte genericamente informative; dunque se lei riscontra in sé sintomi specifici che desidera approfondire, replichi qui riformulando la domanda in maniera più concreta.
Nel caso sia in coppia, non dimentichi di parlarci dei comportamenti in risposta della persona che sta con Lei.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Se invece accenna qui a Suoi concreti disagi o disturbi fisici o psichici, oppure a disfunzioni, il tutto connesso alla sessualità come da titolo (Sindrome extrapiramidale e sessualità) la risposta può essere più specifica.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
nell'ambito sessuale non è affatto semplice distinguere se
"..a monte di un qualche problema c’è
.un disagio psichico o
.una forma di disfunzione fisica indotta dall’uso di certi farmaci.." o, aggiungerei,
. le manifestazioni di una patologia quale quella di Parkinson.
Quasi tutte le disfunzioni sessuali (ad es. il "bloccarmi") sono multifattoriali.
Nel caso della patologia fisica di cui Lei soffre, l'accentuarsi del tremore a fronte dell'ansia è prevedibile. L'aspetto psichico di cui noi Psy ci occupiamo consiste nel capire il perchè del ".. bloccarmi non appena sono vicino alla mia compagna.." e di modificare gli schemi ideativi che sottendono.
.Dipende dal 'comportamento in risposta' della sua compagna?
.Dalla sua aspettativa negativa che ciò accada ?
.Dalla mancata accettazione da parte Sua del Parkinson e di quelle alcune limitazioni che ciò comporta?
Del resto ogni patologia cronica implica un intenso lavoro interiore di adattamento e di accettazione; che sicuramente facilità la convivenza con la malattia e minimizza gli eventuali limiti anche sessuali
Forse se ne può fare una questione quasi filosofica. Ma per me Psicoterapeuta e sessuologa clinica FISS l'obiettivo macro, e quello che propongo a chi mi interpella, è di vivere al meglio possibile (la sessualità e tutto il resto) individualmente e in coppia.
Ma ciò non interpella solo il sapere, e nemmeno solo il capire,
bensì un insieme di fattori personali e relazionali che coinvolgono anche l'agire.
Spero di non aver fatto, anch'io, filosofie.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
anche Lei ha centrato i bersagli nella Sua ultima replica.
- E' proprio necessario fuggire dalla Rete. "non leggere o farmi condizionare", ma se si legge è inevitabile farsi condizionare .. e dunque..
- Ci dice inoltre: "Purtroppo, penso che ancora non abbia interiormente elaborato la fase del lutto successiva alla scoperta del mostro". Concordo; Lei sembra essere tuttora nella prima fase dell'elaborazione del lutto, quella del *rifiuto*, che si manifesta nel suo caso:
- o attraverso l'intellettualizzazione (il trattarla come una questione teorico-filosofica),
- o altri meccanismi di difesa per evitare di guardare negli occhi con fermezza "il mostro".
Mi fa piacere la Sua domanda concreta:
"Come si fa quasi a reprimere slanci naturali che ho normalmente avuto sino a non molti mesi fa? Mi dia qualche suggerimento pratico se può."
Domanda mia: perche "reprimerli"?
Tutto avviene fortunatamente come prima dentro di Lei (mi riferisco al desiderio), solo che ora deve fare i conti con qualche modifica/limitazione fisica. Che dire del resto di buona parte delle persone anziane, allora, che quotidianamente devono fare i conti con il mal di schiena, i reumatismi e altro? Eppure non si arrendono ad una esistenza asessuata, ben intuendo che:
la sessualità fa parte della vita finché si è viv*;
è un buon antidoto contro il lutto;
le endorfine prodotte sono un antidolorifico naturale;
ed infine che la propria compagna ha bisogno e desiderio (anche in quel senso) per conservare propria identità di donna (femmina) evitando di trasformarsi in infermiera.
Forse Le sembreranno parole troppo "decise", ma - mi creda - dipende dall'esperienza clinica di sessuologa nell'ambito specifico, che mi porta ad occuparmi non solo di chi soffre di tale sindrome, ma anche della persona che si ama al fine di raggiungere un risultato ottimale di adattamento interiore, relazionale e operativo. A questo proposito sembrerebbe che Sua moglie abbia molto buon senso.
Sulla malattia cronica e su come la singola persona reagisce, forse possono servirle alcune delle riflessioni in questo mio articolo:
https://www.psicologi-italia.it/disturbi-e-terapie/varie/articoli/la-malattia-cronica-nella-vita-della-persona.html .
Si senta libero di replicare o di riscrivere qui se e quando ne sentirà il bisogno.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Parkinson
Il Morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale. Scopri cause, sintomi, cura e terapia farmacologica.