Perché sono così triste dopo aver visto un film ?crollo emotivo ?
Salve, sono una ragazza di 19 anni e scrivo poiché questa situazione mi sta nuocendo.
In realtà il mio malessere non è nato ora: è da anni oramai che convive con me però è diventato evidente qualche anno fa con gli attacchi di panico etc; La storia è lunga però diventai molto ipocondriaca in quel periodo, non dormivo pensando che il giorno dopo non potessi più muovere gli arti ma anche perché il non avere coscienza (poiché appunto dormivo) mi faceva venire l'ansia; iniziai anche a sentire come se uscissi dal mio corpo e tutto intorno a me sembrava strano anche la stessa realtà, mi rassicurai quando andai una volta per questo motivo dallo psichiatra e mi disse che non erano sintomi legati al fisico ma si tratta di depersonalizzazione e derealizzazione mi disse inoltre che la mia era una fobia e non semplice paura (andai solo una volta dallo psichiatra).
Il mio essere ipocondriaca un po' mi lascio ma comunque mi sentivo lo stesso male perciò andai da una psicologa la quale mi disse che tendevo troppo ad affezionarmi, a idealizzare le persone, facevo ragionamenti irrazionali e oltre ciò tendevo anche all'autolesionismo e il mio umore cambiava da un momento all'altro passando dall'essere moro euforica all'essere così vuota e triste...la paura dell'abbandono si fece forte quando mia nonna morí e da quel momento sono caduta ancora di più in un profondo stato buio, non so spiegarlo ma è come se con lei morirono anche i miei ricordi più belli dell'infanzia , come se la sua morte mi avesse portato nel sentire ciò più lontani.
Mia nonna non viveva in Italia e dunque i miei andarono in america doveva viveva, per questo ma anche per il mio carattere ho vissuto questo lutto da sola e questa solitudine e pesantezza la sento tutto'ora.
Ci fu un periodo in cui mi sentii meglio ma non durò a lungo.
Mi sentivo sempre più sola e smarrita e vuota tanto vuota...dopo la loro morte è iniziato un anno in cui mi sono sentita quasi sempre apatica e non avevo voglia di fare niente e tutt'ora mi sento così male, non riesco a vivere e mi sento ancora peggio dopo aver visto un film in particolare.
Qualche giorno fa in preda alla noia ho visto lo Hobbit, un film che amo, però ha fatto un effetto diverso dopo l'ultima volta che l'ho visto: finita la saga mi sono sentita triste e pensare, anche, che i due mie personaggi preferiti (tra questi uno mi piace molto esteticamente in modo particolare...come se lo amassi) sono morti mi ha resa molto sola come se avessi perso questi due per davvero, sento un buco nello stomaco e continuo a piangere.
Continuo a sentire l'esigenza di guardare i film perché, comunque, guardare questi mi fa sentire meno sola inutile dire che ciò mi sta facendo molto male e mi fa soffrire troppo.
Non so se sto avendo questo crollo perché è un brutto periodo per me, ho iniziato l'università ma sembra che io non abbia più la voglia di fare nulla e mi sia aggrappata a un film come se fosse l'ultimo aggancio di salvezza, aiuto
In realtà il mio malessere non è nato ora: è da anni oramai che convive con me però è diventato evidente qualche anno fa con gli attacchi di panico etc; La storia è lunga però diventai molto ipocondriaca in quel periodo, non dormivo pensando che il giorno dopo non potessi più muovere gli arti ma anche perché il non avere coscienza (poiché appunto dormivo) mi faceva venire l'ansia; iniziai anche a sentire come se uscissi dal mio corpo e tutto intorno a me sembrava strano anche la stessa realtà, mi rassicurai quando andai una volta per questo motivo dallo psichiatra e mi disse che non erano sintomi legati al fisico ma si tratta di depersonalizzazione e derealizzazione mi disse inoltre che la mia era una fobia e non semplice paura (andai solo una volta dallo psichiatra).
Il mio essere ipocondriaca un po' mi lascio ma comunque mi sentivo lo stesso male perciò andai da una psicologa la quale mi disse che tendevo troppo ad affezionarmi, a idealizzare le persone, facevo ragionamenti irrazionali e oltre ciò tendevo anche all'autolesionismo e il mio umore cambiava da un momento all'altro passando dall'essere moro euforica all'essere così vuota e triste...la paura dell'abbandono si fece forte quando mia nonna morí e da quel momento sono caduta ancora di più in un profondo stato buio, non so spiegarlo ma è come se con lei morirono anche i miei ricordi più belli dell'infanzia , come se la sua morte mi avesse portato nel sentire ciò più lontani.
Mia nonna non viveva in Italia e dunque i miei andarono in america doveva viveva, per questo ma anche per il mio carattere ho vissuto questo lutto da sola e questa solitudine e pesantezza la sento tutto'ora.
Ci fu un periodo in cui mi sentii meglio ma non durò a lungo.
Mi sentivo sempre più sola e smarrita e vuota tanto vuota...dopo la loro morte è iniziato un anno in cui mi sono sentita quasi sempre apatica e non avevo voglia di fare niente e tutt'ora mi sento così male, non riesco a vivere e mi sento ancora peggio dopo aver visto un film in particolare.
Qualche giorno fa in preda alla noia ho visto lo Hobbit, un film che amo, però ha fatto un effetto diverso dopo l'ultima volta che l'ho visto: finita la saga mi sono sentita triste e pensare, anche, che i due mie personaggi preferiti (tra questi uno mi piace molto esteticamente in modo particolare...come se lo amassi) sono morti mi ha resa molto sola come se avessi perso questi due per davvero, sento un buco nello stomaco e continuo a piangere.
Continuo a sentire l'esigenza di guardare i film perché, comunque, guardare questi mi fa sentire meno sola inutile dire che ciò mi sta facendo molto male e mi fa soffrire troppo.
Non so se sto avendo questo crollo perché è un brutto periodo per me, ho iniziato l'università ma sembra che io non abbia più la voglia di fare nulla e mi sia aggrappata a un film come se fosse l'ultimo aggancio di salvezza, aiuto
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Gentilissima
Nel suo post parla di sedute da una collega, le sta facendo ancora? E ha avuto la sensazione che quanto le diceva le servisse? Le cose che le hanno detto sia lo psichiatra, sia la psicologa sono molto importanti ma è importante anche che lei ci lavori e comprenda se quanto sostenuto dai due professionisti le risuona e lo sente suo. I sintomi che lei descrive non rientrano nella classificazione della semplice apatia, dove non vi è disagio per la propria condizione, ma sono indice di uno stato depressivo dove emergono stati ansiosi e deflessione dell’umore molto importanti, con la produzione di pensieri negativi. È necessario in queste situazioni procedere per gradi: cercare le cose che la appassionano, riprendere il percorso con un/una collega se lo ha interrotto, osservare le cose belle che è riuscita a fare nella vita, elaborare i lutti che l’hanno colpita, cambiare routine e ri-connettersi con la parte più profonda di se stessa facendo passeggiate, ascoltando musica, danzando. Qualsiasi attività che riesca a toglierla dai pensieri negativi va bene. Mi raccomando, non aspetti oltre e pensi a se stessa. È giovane e ha tutta la vita davanti da vivere come merita.
Nel suo post parla di sedute da una collega, le sta facendo ancora? E ha avuto la sensazione che quanto le diceva le servisse? Le cose che le hanno detto sia lo psichiatra, sia la psicologa sono molto importanti ma è importante anche che lei ci lavori e comprenda se quanto sostenuto dai due professionisti le risuona e lo sente suo. I sintomi che lei descrive non rientrano nella classificazione della semplice apatia, dove non vi è disagio per la propria condizione, ma sono indice di uno stato depressivo dove emergono stati ansiosi e deflessione dell’umore molto importanti, con la produzione di pensieri negativi. È necessario in queste situazioni procedere per gradi: cercare le cose che la appassionano, riprendere il percorso con un/una collega se lo ha interrotto, osservare le cose belle che è riuscita a fare nella vita, elaborare i lutti che l’hanno colpita, cambiare routine e ri-connettersi con la parte più profonda di se stessa facendo passeggiate, ascoltando musica, danzando. Qualsiasi attività che riesca a toglierla dai pensieri negativi va bene. Mi raccomando, non aspetti oltre e pensi a se stessa. È giovane e ha tutta la vita davanti da vivere come merita.
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
[#2]
Utente
La ringrazio tanto per la risposta dottoressa , ho iniziato un nuovo percorso nel mese di maggio con una nuova psicologa poiché con la precedente dopo un po' non mi sono trovata molto bene .
Comunque ,ciò che diceva la prima dalla quale andai sono cose che effettivamente ho notato di me stessa ...soprattutto la solitudine e la paura dell'abbandono
Nonostante il nuovo percorso in questo momento sento di "essere peggiorata "
Comunque ,ciò che diceva la prima dalla quale andai sono cose che effettivamente ho notato di me stessa ...soprattutto la solitudine e la paura dell'abbandono
Nonostante il nuovo percorso in questo momento sento di "essere peggiorata "
[#3]
Gentilissima
Mi perdoni se le rispondo soltanto adesso ma sono stata molto impegnata in questi giorni. Non deve scoraggiarsi e quanto scrive è importantissimo ai fini della terapia per esplorare da dove deriva la sua tristezza. Intanto incominci a rispondere alle domande di seguito.
Poi ne parli con la persona con cui fa psicoterapia ed eventualmente decidete insieme se proseguire o meno. Esistono moltissime correnti di psicoterapia e diversi approcci di esercitarla. Se necessario, in accordo con chi la segue adesso, cerchi altre possibilità. Oggi con l’online è anche più semplice.
Come le ho scritto sopra, intanto si eserciti a trovare una risposta a ciò che prova.
Senso di solitudine?
Sensazione di essere diversa?
Carenza emotiva di legami soddisfacenti?
Sentirsi trascurata da chi dovrebbe amarla?
Vergogna nel sentirsi così sola?
Disillusione?
Sensazione di aver fallito?
Apatia e senso di inutilità?
Non perda la speranza e vedrà che troverà tutte le risposte e soprattutto potrà stare bene come merita.
Buona settimana
Mi perdoni se le rispondo soltanto adesso ma sono stata molto impegnata in questi giorni. Non deve scoraggiarsi e quanto scrive è importantissimo ai fini della terapia per esplorare da dove deriva la sua tristezza. Intanto incominci a rispondere alle domande di seguito.
Poi ne parli con la persona con cui fa psicoterapia ed eventualmente decidete insieme se proseguire o meno. Esistono moltissime correnti di psicoterapia e diversi approcci di esercitarla. Se necessario, in accordo con chi la segue adesso, cerchi altre possibilità. Oggi con l’online è anche più semplice.
Come le ho scritto sopra, intanto si eserciti a trovare una risposta a ciò che prova.
Senso di solitudine?
Sensazione di essere diversa?
Carenza emotiva di legami soddisfacenti?
Sentirsi trascurata da chi dovrebbe amarla?
Vergogna nel sentirsi così sola?
Disillusione?
Sensazione di aver fallito?
Apatia e senso di inutilità?
Non perda la speranza e vedrà che troverà tutte le risposte e soprattutto potrà stare bene come merita.
Buona settimana
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 26/10/2023.
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