Quale percorso intraprendere? devo risolvere i miei conflitti
L'ansia è tornata, so gestirla meglio ora ma il malessere è forte come in questo momento sto scrivendo.
Tra il 2017 e il 2021 ho intrapreso ben 4 diversi percorsi con psicologi, la prima un po' strana, la seconda bravina, il terzo un errore, l ultima brava ma poi ho staccato perché parlare ancora del mio problema e della persona ad esso collegato mi faceva cadere in uno stato orribile.
Ho preso fino ad agosto 2021 la sertralina e da allora non prendo più nulla.
Ho scoperto di soffrire anche di disturbo disforico premestruale e da aprile prendo la pillola a basso dosaggio e seguo un'alimentazione sana.
Devo dire che sono stata meglio ma è da due settimane e più che è tornata l ansia.
E l aggressività e i pensieri ossessivi Legati sempre alla mia unica relazione passata che maledico ogni giorno della mia vita.
Non ho relazioni sentimentali, le evito del tutto perché mi da fastidio l idea di essere associata a qualcuno, voglio stare single perché stare con qualcuno per me significa perdere la propria identità.
Il problema è che anche se non ci sentiamo, perché ho proprio impedito al mio ex di sentirci, io nella mia testa litigo con lui, continuamente lo rifiuto, gli dico (nella mia testa) che lo odio, che mi fa schifo la sua famiglia, che non mi deve amare, insomma lo tratto male.
Lui mi scrive nella realtà 1/2 volte l'anno ma io lo tratto sempre da schifo.
Poi piango, mi sento male, entro in ansia e faccio male tutto. (6 anni a ma rzo così) ora sono più forte, ma ho paura di ricadere nel baratro.
Poco fa ho visto delle foto dove c è lui, e mi è venuta una paura e un'ansia terribile.
Una nausea tremenda.
Mi sembra così lui brutto e storto.
Come ho fatto a starci e mille pensieri. La storia è lunga e leggendo le altre domande avrete un quadro completo.
Non so se è doc da relazione o solo pensieri ossessivi, dico che non l ho amato mentre ci penso sempre ma per aggredirlo.
Lui non mi ha mai fatto del male, ma era troppo innamorato e mi sentivo soffocare.
Il fatto è che ci penso ossessivamente e sono sempre sulla difensiva.
Poi se qualcuno si fidanza mi viene rabbia e finisco per parlarne male proprio perché per me è solo sofferenza.
Se mi si chiede se ho qualcuno divento aggressiva, l altra volta mia nonna ha detto a mio fratello: quando ti sposi?
E io me la sono mangiata... Per me è giovane e poi si rovinerebbe la vita...
Ho un problema con le relazioni!! Lo so. Sono purtroppo una ragazza bella non bellissima, cerco di non attirare l attenzione ma vengo corteggiata.
Quindi evito i posti dove potrei incontrare qualcuno... Ma che percorso devo seguire?
Uno che si occupi di Doc da Relazione? Con terapia breve strategica?
Percorsi con terapia cognitivo comportamentale l ho fatti ma ho paura di sprecare soldi.
Ho paura che il male torni e che io sia ossessionata da lui pur non amandolo, non parlandoci e non sentendoci.
Lui non sta con nessuno e questo mi terrorizza.
Non so... Chiedo aiuto voglio stare meglio
Tra il 2017 e il 2021 ho intrapreso ben 4 diversi percorsi con psicologi, la prima un po' strana, la seconda bravina, il terzo un errore, l ultima brava ma poi ho staccato perché parlare ancora del mio problema e della persona ad esso collegato mi faceva cadere in uno stato orribile.
Ho preso fino ad agosto 2021 la sertralina e da allora non prendo più nulla.
Ho scoperto di soffrire anche di disturbo disforico premestruale e da aprile prendo la pillola a basso dosaggio e seguo un'alimentazione sana.
Devo dire che sono stata meglio ma è da due settimane e più che è tornata l ansia.
E l aggressività e i pensieri ossessivi Legati sempre alla mia unica relazione passata che maledico ogni giorno della mia vita.
Non ho relazioni sentimentali, le evito del tutto perché mi da fastidio l idea di essere associata a qualcuno, voglio stare single perché stare con qualcuno per me significa perdere la propria identità.
Il problema è che anche se non ci sentiamo, perché ho proprio impedito al mio ex di sentirci, io nella mia testa litigo con lui, continuamente lo rifiuto, gli dico (nella mia testa) che lo odio, che mi fa schifo la sua famiglia, che non mi deve amare, insomma lo tratto male.
Lui mi scrive nella realtà 1/2 volte l'anno ma io lo tratto sempre da schifo.
Poi piango, mi sento male, entro in ansia e faccio male tutto. (6 anni a ma rzo così) ora sono più forte, ma ho paura di ricadere nel baratro.
Poco fa ho visto delle foto dove c è lui, e mi è venuta una paura e un'ansia terribile.
Una nausea tremenda.
Mi sembra così lui brutto e storto.
Come ho fatto a starci e mille pensieri. La storia è lunga e leggendo le altre domande avrete un quadro completo.
Non so se è doc da relazione o solo pensieri ossessivi, dico che non l ho amato mentre ci penso sempre ma per aggredirlo.
Lui non mi ha mai fatto del male, ma era troppo innamorato e mi sentivo soffocare.
Il fatto è che ci penso ossessivamente e sono sempre sulla difensiva.
Poi se qualcuno si fidanza mi viene rabbia e finisco per parlarne male proprio perché per me è solo sofferenza.
Se mi si chiede se ho qualcuno divento aggressiva, l altra volta mia nonna ha detto a mio fratello: quando ti sposi?
E io me la sono mangiata... Per me è giovane e poi si rovinerebbe la vita...
Ho un problema con le relazioni!! Lo so. Sono purtroppo una ragazza bella non bellissima, cerco di non attirare l attenzione ma vengo corteggiata.
Quindi evito i posti dove potrei incontrare qualcuno... Ma che percorso devo seguire?
Uno che si occupi di Doc da Relazione? Con terapia breve strategica?
Percorsi con terapia cognitivo comportamentale l ho fatti ma ho paura di sprecare soldi.
Ho paura che il male torni e che io sia ossessionata da lui pur non amandolo, non parlandoci e non sentendoci.
Lui non sta con nessuno e questo mi terrorizza.
Non so... Chiedo aiuto voglio stare meglio
[#1]
Cara utente,
Mi spiace leggere del suo star male da così tanto tempo.
Rispondo partendo dalla domanda che pone alla fine del suo messaggio: che percorso seguire?
Si possono avere buoni riscontri con tutti gli approcci che cita e anche con altri più dinamici/ relazionali ma recenti ricerche suggeriscono che uno dei fattori chiave per il buon esito di una terapia sia la qualità del rapporto che si instaura tra terapeuta e paziente.
Per non sprecare soldi e tempo sarebbe preferibile che continuasse per un po' di tempo un percorso con un terapeuta con cui si trova bene anziché cambiare così spesso ( dei 4 che ha visto dal 2017 al 2021 dice che l'ultima era brava, perché non la ricontatta?).
Lo stesso vale per il discorso medicine: se lo psichiatra le prescrive dei medicinali, è importante che segua la cura per il tempo previsto ( alcuni farmaci hanno bisogno di tempo per portare l'effetto desiderato) e non la interrompa bruscamente ( se smette in maniera brusca, potrebbero esserci effetti collaterali indesiderati).
Se sente che i farmaci non le fanno bene, piuttosto che smettere di colpo, segnali il problema allo psichiatra che così potrà correggere dosaggio e tipo di medicina, se necessario. Lei sa meglio di tutti come si sente perciò ha la responsabilità di comunicarlo al medico in modo che possiate trovare assieme la soluzione più adatta a lei.
Per quel che riguarda le relazioni sentimentali, non c'è nessun obbligo ad averle e se lei in questo momento sta bene da sola, fa bene a decidere così per sé. Se per lei stare con qualcuno significa perdere la propria identità, è più che comprensibile che voglia starsene per conto suo. Certo, però, che deve essere faticosissimo vivere le relazioni in questo modo!
Fortunatamente si può stare con qualcun altro pur rimanendo se stessi, ci si può fidare ed affidare se le persone sono quelle giuste.
Un buon percorso di psicoterapia ed esperienze di vita diverse da quelle fatte finora le potranno mostrare che questo è possibile.
La saluto caramente.
Mi spiace leggere del suo star male da così tanto tempo.
Rispondo partendo dalla domanda che pone alla fine del suo messaggio: che percorso seguire?
Si possono avere buoni riscontri con tutti gli approcci che cita e anche con altri più dinamici/ relazionali ma recenti ricerche suggeriscono che uno dei fattori chiave per il buon esito di una terapia sia la qualità del rapporto che si instaura tra terapeuta e paziente.
Per non sprecare soldi e tempo sarebbe preferibile che continuasse per un po' di tempo un percorso con un terapeuta con cui si trova bene anziché cambiare così spesso ( dei 4 che ha visto dal 2017 al 2021 dice che l'ultima era brava, perché non la ricontatta?).
Lo stesso vale per il discorso medicine: se lo psichiatra le prescrive dei medicinali, è importante che segua la cura per il tempo previsto ( alcuni farmaci hanno bisogno di tempo per portare l'effetto desiderato) e non la interrompa bruscamente ( se smette in maniera brusca, potrebbero esserci effetti collaterali indesiderati).
Se sente che i farmaci non le fanno bene, piuttosto che smettere di colpo, segnali il problema allo psichiatra che così potrà correggere dosaggio e tipo di medicina, se necessario. Lei sa meglio di tutti come si sente perciò ha la responsabilità di comunicarlo al medico in modo che possiate trovare assieme la soluzione più adatta a lei.
Per quel che riguarda le relazioni sentimentali, non c'è nessun obbligo ad averle e se lei in questo momento sta bene da sola, fa bene a decidere così per sé. Se per lei stare con qualcuno significa perdere la propria identità, è più che comprensibile che voglia starsene per conto suo. Certo, però, che deve essere faticosissimo vivere le relazioni in questo modo!
Fortunatamente si può stare con qualcun altro pur rimanendo se stessi, ci si può fidare ed affidare se le persone sono quelle giuste.
Un buon percorso di psicoterapia ed esperienze di vita diverse da quelle fatte finora le potranno mostrare che questo è possibile.
La saluto caramente.
Dott.ssa Gordana Cifali
Psicologa- Psicoterapeuta
www.equilibratamente.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 558 visite dal 25/10/2023.
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