Paura del successo: alcuni episodi dell'adolescenza possono avermi condizionato così tanto?

Gentili Dottori, vi avevo scritto mesi fa per un consiglio su come gestire il rapporto con una persona a me cara, che ha problemi di salute ed era restia a curarsi.
Mi era stato suggerito di parlarne con un terapeuta, ho fatto alcuni colloqui psicologici con l'obiettivo di migliorare la comunicazione e l'aiuto da offrire e ciò ha funzionato.
Nel frattempo, la situazione clinica è nettamente migliorata (è stata trovata la giusta cura), ora c'è impegno a curarsi, la malattia non è più un tabù ed anche il nostro rapporto è molto più sereno ed aperto.
Il problema che mi aveva portata in terapia può dirsi "risolto", anche su parere della dottoressa.

Vi scrivo oggi per un problema di diversa natura, la cui causa/origine faccio difficoltà a mettere a fuoco.
Mi sento insoddisfatta da un punto di vista professionale, nel senso che vorrei realizzare alcuni progetti, ma l'idea di dovermi esporre e mettere in gioco per farlo mi spaventa.
Ho come la sensazione di avere paura della vita e delle persone: temo di incontrare lungo il mio cammino persone che mi possano fare del male, per invidie o pregiudizi.
Sento che nella vita mi manca qualcosa, una sorta di "cazzimma", in grado di proteggermi.
Dall'esterno può sembrare io abbia una vita appagante: ho una laurea, abilitazioni, un lavoro, un fidanzato con cui progetto il mio futuro, amicizie solide, una famiglia amorevole...dentro di me avverto però una forte insoddisfazione.
Ho il timore che "emergendo" attirerei antipatie, pettegolezzi ed invidie e ciò mi fa paura al punto da farmi desistere dal provarci.
Credo che questa mia paura sia dentro di me sin dalla prima liceo, ci furono alcuni episodi che mi ferirono molto.
Penso di aver subito del bullismo e di essermene resa conto solo di recente: ero una ragazza molto carina e popolare e ricevetti dei biglietti anonimi con minacce ed insulti (scritti da alcuni ragazzi rifiutati e da alcune ragazze arrabbiate perché piacevo ai loro fidanzati).

Ogni volta che mi trovo in contesti nuovi ho sempre paura che le donne possano invidiarmi e che ce l'abbiano con me e che gli uomini possano provarci con me.

Quanto ho scritto, ha senso?
Mi sento molto sciocca a percepire tutto ciò, razionalmente mi rendo conto che non tutte le donne mi invidiano e non tutti gli uomini mi desiderano, eppure dentro di me resta una sensazione di disagio...anche dovuta al fatto che effettivamente, in tempi recenti, ho ricevuto avance da alcuni colleghi uomini e subito cattiverie da una ex collega donna.

E' possibile che alcuni episodi della mia infanzia/adolescenza mi abbiano turbata a tal punto da condizionarmi nella vita da giovane adulta di oggi?
Ho scoperto che esiste la terapia EMDR, potrebbe aiutarmi?
Ciò che ho raccontato ha senso?
[#1]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

considerato che il percorso con la sua terapeuta ha sortito un ottimo effetto, ha forse pensato di portare queste tematiche alla stessa professionista?
Perché ipotizzare metodi e persone differenti, quando un certo metodo, una certa relazione terapeutica, ha dato buona prova di sé?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Grazie per avermi risposto.
La dottoressa in questione è specializzata nell'offrire supporto a chi si trova a fronteggiare un problema di salute fisica/ai loro caregiver. Siccome fortunatamente la salute di mio papà è migliorata e lui ha anche cambiato atteggiamento, abbiamo reputato (io e la dottoressa) che non ci fosse più bisogno di vederci. In ogni caso, non so se che mi avrebbe presa come paziente per questa tematica, penso di no visto il suo ambito di lavoro.
Ho scritto su questo sito perché l'altra volta mi ero trovata molto bene e vorrei appunto preliminarmente capire se la difficoltà che vi ho raccontato possa essere trattata in terapia, cioè se per motivi come questo ci si rivolga ad un terapeuta oppure no.
Razionalmente mi dico che non dovrei fare quei pensieri ed avere quei timori, però poi riflettendo su vari episodi (che non ho riportato per motivi di spazio) penso che dentro di me ci sia una specie di condizionamento/trauma non risolto. Per questo chiedevo informazioni sull'EMDR, per sapere se anche traumi piccoli possano essere trattati..Grazie
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