Ho un problema di intimità
Mi trovo molto a disagio a scrivere questo messaggio, non per la situazione in se, ma perché forse mi sto fissando su una cosa più semplice del previsto.
Da donna sicuramente qualcuno può capirmi, e da uomo qualcun altro può comprendere al meglio la situazione.
Io e il mio ragazzo stiamo insieme da quasi un anno, abbiamo sempre avuto una vita sensuale molto soddisfacente, ma, da quando abbiamo iniziato a litigare davvero tanto capita più volte che mentre facciamo sesso, gli si "ammoscia", poi riproviamo ed è tutto ok ma, da ragazza mi faccio i miei problemi e penso che sia perché non gli piaccio più.
Ne abbiamo parlato, ormai è un mese che capita, almeno una volta quando ci vediamo.
Lui mi dice che è perché è agitato, ha ansia di suo e spesso durante il rapporto gli sale ansia per paura succeda.
È davvero così?
O devo iniziare a preoccuparmi diciamo.
Anche perché è da un mese che litighiamo molto spesso, magari è solo agitato come dice lui
Da donna sicuramente qualcuno può capirmi, e da uomo qualcun altro può comprendere al meglio la situazione.
Io e il mio ragazzo stiamo insieme da quasi un anno, abbiamo sempre avuto una vita sensuale molto soddisfacente, ma, da quando abbiamo iniziato a litigare davvero tanto capita più volte che mentre facciamo sesso, gli si "ammoscia", poi riproviamo ed è tutto ok ma, da ragazza mi faccio i miei problemi e penso che sia perché non gli piaccio più.
Ne abbiamo parlato, ormai è un mese che capita, almeno una volta quando ci vediamo.
Lui mi dice che è perché è agitato, ha ansia di suo e spesso durante il rapporto gli sale ansia per paura succeda.
È davvero così?
O devo iniziare a preoccuparmi diciamo.
Anche perché è da un mese che litighiamo molto spesso, magari è solo agitato come dice lui
[#1]
Gentile utente,
se tra partner si litiga in maniera accesa si provoca una caduta della tensione sessuale, con conseguente disturbo dell'erezione.
E' abbastanza comune, specie tra i giovani, che dopo uno o più episodi di questo genere un uomo possa essere dominato dal pensiero ansiogeno che l'inconveniente potrebbe tornare a verificarsi, ed è quest'ansia che provoca proprio l'effetto temuto. Da parte dell'altro membro della coppia si sviluppa il timore di non riuscire più a suscitare desiderio, creando una serie di malintesi, nocivi per l'intera relazione.
Questo nelle coppie etero è usuale; ma dalla sua scheda risulta che lei è di genere maschile, e anche se si riferisce a sé come ad una "ragazza", forse il problema è più complesso. Stessa cosa se lei è transgender.
Ma perché non dichiarare subito che la vostra è una coppia particolare?
Se chiarisce questo punto potremo aiutarla meglio.
Restiamo in attesa.
se tra partner si litiga in maniera accesa si provoca una caduta della tensione sessuale, con conseguente disturbo dell'erezione.
E' abbastanza comune, specie tra i giovani, che dopo uno o più episodi di questo genere un uomo possa essere dominato dal pensiero ansiogeno che l'inconveniente potrebbe tornare a verificarsi, ed è quest'ansia che provoca proprio l'effetto temuto. Da parte dell'altro membro della coppia si sviluppa il timore di non riuscire più a suscitare desiderio, creando una serie di malintesi, nocivi per l'intera relazione.
Questo nelle coppie etero è usuale; ma dalla sua scheda risulta che lei è di genere maschile, e anche se si riferisce a sé come ad una "ragazza", forse il problema è più complesso. Stessa cosa se lei è transgender.
Ma perché non dichiarare subito che la vostra è una coppia particolare?
Se chiarisce questo punto potremo aiutarla meglio.
Restiamo in attesa.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#3]
Gentile utente,
intanto dovrebbe correggere la sua scheda di registrazione.
Per quanto riguarda la sua domanda specifica ci sono studi e ricerche, e alcuni articoli qui su Medicitalia, sui due temi che si intersecano nella situazione che state vivendo: la conflittualità nella coppia e l'idea "non gli piaccio più", che in genere è una preoccupazione più marcata, ma non esclusiva della donna.
Quanto alla conflittualità, un uomo che si sente attaccato e insultato ha come risposta la perdita di una libido "sana", e di conseguenza un deficit di erezione.
Uso l'aggettivo "sana" perché è noto che la sessualità può essere usata anche in funzione aggressiva e violenta, come avviene nello stupro.
Un sano rapporto di coppia, al contrario, prevede tenerezza e profonda accettazione reciproca, che mal si conciliano col ricordo di insulti, aggressioni verbali, liti e offese, che creano uno stato dell'umore negativo.
Tutto questo non vuol dire che lei abbia perso agli occhi del suo ragazzo il sex appeal, che del resto non è l'unico stimolo per l'erezione, come le facevo notare parlando dello stupro. Lei ha assunto ai suoi occhi una seconda funzione: quella di chi aggredisce, urla, genera rabbia.
Se continuate a litigare senza freni rischiate tutti e due di inquinare il vostro rapporto con sensazioni negative, perché il ricordo dei dissapori e delle liti si accompagna a tutti i momenti del vostro incontro, anche e soprattutto a quelli dedicati alla sessualità.
Le discussioni che degenerano in liti, con insulti e per alcuni perfino percosse, creano una doppia immagine dell'altro, che diventa non più solo una sorgente d'amore e di piacere, ma di offesa, rabbia, paura.
Questa situazione scaturisce da una comunicazione imperfetta: per lo più le persone non sono dotate della capacità di sostenere le proprie idee con fermezza e insieme con gentilezza.
Spesso in una coppia è la reciproca "delusione" a provocare una rabbia sotterranea che poi si sfoga con liti e insulti: l'altro si rivela un essere umano coi suoi difetti, mentre l'ipnosi dell'amore ai suoi primi passi non ci permetteva di vederlo.
Per queste continue ferite che infliggiamo alla relazione, per il sotterraneo rifiuto di qualche aspetto dell'altro, e per altre ragioni che ancora per lei non si sono delineate ma che gli psicologi conoscono, i due partner a un certo punto si trovano non più innamorati. Ma l'amore non muore mai di morte naturale: è stato ripetutamente colpito, fino a ucciderlo.
In genere uno solo dei due prende la decisione dell'addio e a quel punto l'altro, che non è artefice del cambiamento, sente risvegliarsi amore e attaccamento, dimentica la noia, l'oppressione, le offese e dice che la rottura è avvenuta all'improvviso, senza avvisaglie.
Voi state esplorando la strada dell'amore, sentimento che richiede delicatezza e attenzione. Sorge spontaneo, ma non cresce spontaneo. Tenga conto di questo.
Buone cose.
intanto dovrebbe correggere la sua scheda di registrazione.
Per quanto riguarda la sua domanda specifica ci sono studi e ricerche, e alcuni articoli qui su Medicitalia, sui due temi che si intersecano nella situazione che state vivendo: la conflittualità nella coppia e l'idea "non gli piaccio più", che in genere è una preoccupazione più marcata, ma non esclusiva della donna.
Quanto alla conflittualità, un uomo che si sente attaccato e insultato ha come risposta la perdita di una libido "sana", e di conseguenza un deficit di erezione.
Uso l'aggettivo "sana" perché è noto che la sessualità può essere usata anche in funzione aggressiva e violenta, come avviene nello stupro.
Un sano rapporto di coppia, al contrario, prevede tenerezza e profonda accettazione reciproca, che mal si conciliano col ricordo di insulti, aggressioni verbali, liti e offese, che creano uno stato dell'umore negativo.
Tutto questo non vuol dire che lei abbia perso agli occhi del suo ragazzo il sex appeal, che del resto non è l'unico stimolo per l'erezione, come le facevo notare parlando dello stupro. Lei ha assunto ai suoi occhi una seconda funzione: quella di chi aggredisce, urla, genera rabbia.
Se continuate a litigare senza freni rischiate tutti e due di inquinare il vostro rapporto con sensazioni negative, perché il ricordo dei dissapori e delle liti si accompagna a tutti i momenti del vostro incontro, anche e soprattutto a quelli dedicati alla sessualità.
Le discussioni che degenerano in liti, con insulti e per alcuni perfino percosse, creano una doppia immagine dell'altro, che diventa non più solo una sorgente d'amore e di piacere, ma di offesa, rabbia, paura.
Questa situazione scaturisce da una comunicazione imperfetta: per lo più le persone non sono dotate della capacità di sostenere le proprie idee con fermezza e insieme con gentilezza.
Spesso in una coppia è la reciproca "delusione" a provocare una rabbia sotterranea che poi si sfoga con liti e insulti: l'altro si rivela un essere umano coi suoi difetti, mentre l'ipnosi dell'amore ai suoi primi passi non ci permetteva di vederlo.
Per queste continue ferite che infliggiamo alla relazione, per il sotterraneo rifiuto di qualche aspetto dell'altro, e per altre ragioni che ancora per lei non si sono delineate ma che gli psicologi conoscono, i due partner a un certo punto si trovano non più innamorati. Ma l'amore non muore mai di morte naturale: è stato ripetutamente colpito, fino a ucciderlo.
In genere uno solo dei due prende la decisione dell'addio e a quel punto l'altro, che non è artefice del cambiamento, sente risvegliarsi amore e attaccamento, dimentica la noia, l'oppressione, le offese e dice che la rottura è avvenuta all'improvviso, senza avvisaglie.
Voi state esplorando la strada dell'amore, sentimento che richiede delicatezza e attenzione. Sorge spontaneo, ma non cresce spontaneo. Tenga conto di questo.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 24/10/2023.
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