Possibile anorgasmia da antidepressivi
Le vorrei porgere una domanda.
È possibile avere una disfunzione sessuale permanente da daparox a un anno e mezzo dalla fine del trattamento?
In questo periodo ho preso altri farmaci ma io sono in qualche modo persuasa che il problema sia del daparox... perché è comparso con esso e nn è più andato via.
Attualmente prendo quietiapina, Xanax, tolep, latuda, sonirem.
Grazie!
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"In qualche modo", non è chiaro appunto il modo.
Quindi perché chiede, se è persuasa ? Che sia consapevole che ci sono altre possibili spiegazioni è evidente da quello che riporta.
Dr.Matteo Pacini
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Innanzitutto va stabilita la situazione ormonale, se c'è aumento della prolattina per esempio.
Dr.Matteo Pacini
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Lei parte da una sua convinzione e desidera che sia confermata in modo da riportare al suo specialista la sua teoria.
Qualsiasi sia la causa della sua problematica in ogni caso va gestita dallo specialista, ma non mettendo terapie a caso perché lei insiste sul punto e provocando quindi scompensi della sintomatologia di base a causa dei diversi cambi casuali.
Se ritiene di dover avere un parere prescrittivi differente deve cambiare specialista.
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Ha una disfunzione in atto, e quindi tramite il sito non si ricevono prescrizioni, in nessun caso, questo dovrebbe averlo letto o comunque è specificato nelle informazioni iniziali.
A chi vuole prescrizioni tramite il sito, ovviamente non serve.
Dr.Matteo Pacini
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Se il suo psichiatra le ha detto di sospendere, dovrebbe averle date anche le risposte alle domande che fa. Non è chiaro se le abbia detto così o sia un suo pensiero che vuole attuare chiedendo poi qui come fare gli accertamenti.
Il medico le ha dato il reagila. Adesso le avrebbe detto di sospendere i farmaci...
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Quando dice "in questi casi" ...prima il problema va definito, altrimenti è inutile dire se c'è e quale soluzione.
Dr.Matteo Pacini
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Perché ?
" Ma c è anche un nesso tra prolattina e antipsicotici ( visto che il reagila lo è)? Non solo antipsicotici.
Se ancora deve fissare una visita ginecologica, non capisco perché si ponga domande che non deve svolgere Lei comunque a livello diagnostico.
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Il medico le ha fatto un discorso ragionevole, e ad un certo punto la rivedrà. Non mi pare manchi di sapere niente.
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I casi sono due: o non le rispondo, o le faccio presente esattamente quello che sta dicendo Lei, che la sua domanda è sintomatica, e non da trattare come se ci fosse qualche informazione da dare.
Invece vedo che Lei prima dice che bisogna capire che uno che soffre di ponga tali domande, poi cade nell'equivoco totale, quando mi dice che quindi ci vuole un dato scientifico in risposta.
Quindi se mai confermo la mia risposta perché bisogna che lo capisca Lei, poiché in base al tipo di problema di cui soffre è portato a porsi domande e a perdere di vista non sono domande a cui corrisponde nessuna ipotetica risposta.
Quindi per adesso è fuori strada con la visione della cosa, per cui ha ricevuto tutti i possibili commenti dal suo medico, e ne pretende di indefiniti.
Dr.Matteo Pacini
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Idem in questo caso. Le risposte il medico gliele dà secondo buon senso, e poi la vorrà rivedere, il che implica che dopo un po' vorrà verificare come va. Chiaramente non dopo un anno, ma a breve termine.
Parliamo inoltre di un "qualcosa" dal meccanismo non definito, perché anche il problema non è attribuito chiaramente, per cui è chiaro che ci si regola osservando.
Dr.Matteo Pacini
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Io non ne conosco in nessun campo.
Dr.Matteo Pacini
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No. Ha una visione della scienza, e della medicina, un po' strane. E nel mentre noto che va avanti con termini invece al massimo grado della genericità, tipo "possono avere un effetto negativo".
E' lo stesso tipo di domanda di cui abbiamo discusso prima, cioè "possono"..., non ne ricava niente da una domanda del genere, specie se è su un oggetto vago. Se per identificare qualcosa che può dare problemi sessuali, anche le malattie possono averli come manifestazioni.
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" Non ho nessuna verità ma mi rendo conto che la ipotesi pssd non è da escludere dato che ne ho tutti i sintomi"
Non è da escludere così come non sono da escludere sindromi di cui non sappiamo alcunché e potrebbero essere legate a qualsiasi fattore. Magari post- benzodiazepine, anziché post-ssri, visto che - in base ai criteri inesistenti stabiliti per la pssd, allora sarebbe molto più sensato pensare a farmaci usati e riusati da tutti, di solito prima, spesso anche più a lungo. E così si crea una nuova sigla, con cui facciamo poco, visto che non è definita da altro.
Dr.Matteo Pacini
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Continuarsi a chiedere che ipotesi di cura ci sono vuol dire non aver letto le risposte e soprattutto ignorare che ha un medico che si sta adoperando per chiarire cosa sia, e cosa eventualmente possa fare.
Dr.Matteo Pacini
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E che c'entra l'aggiornamento del foglietto ? Non è mica una sintesi delle evidenze scientifiche il foglietto, è un documento impostato con diverso valore, anche di aggiornamento sulle segnalazioni e ciò di cui si discute. L'informazione del foglietto secondo Lei è lì dentro la scatola per istruire i pazienti all'uso ? Se è così ci sarebbero direttamente i medici.
David Healy ha pubblicato uno studio in cui ha trovato la terapia per chi ha disturbi sessuali di origine non determinata ? Non mi risulta.
Ha detto forse che l'industria farmaceutica ha interessi che non necessariamente vanno nella direzione della salute del singolo e della collettività....
Ma non mi dica ! quale scoperta e rivelazione sconcertante. Io mi chiedo chi mai può pensare che non possa essere così.
Ma una risposta c'è, per esempio Lei, che chiama contemporaneamente in causa la critica (generica) al conflitto d'interessi tra privato e pubblico, e poi chiama in causa foglietti illustrativi e Enti che fanno da garanti.
Presumo che non ci veda alcuna contraddizione.
Io cerco solo di spiegarle il non-senso del suo ciclo di ragionamento. Se poi siccome sta male deve farlo a vuoto ancora, lo faccia e pazienza.
Dr.Matteo Pacini
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E quindi ? Qualcuno ha detto che non debba essere studiato ?
" dico solo che la mia è una condizione descritta e segnalata perché negarla? "
Non saprei, nessuno la nega. Lei la afferma oltre le evidenze, nessuno la nega. Lei ha la diagnosi già in tasca, non gli altri.
"Perché lei è così sicuro che non esista alcun nesso tra gli ssri e le disfunzioni sessuali che io ho dopo averlo usati? "
E' Lei che è sicuro che esista nel suo caso e in tutti gli altri che chiunque può segnalare. Chi ha mai detto che non ci possa essere nesso ?
Il problema è quello da me individuato. Lei ragiona con la stessa scientificità di un giornale che parla di un argomento perché ieri qualcuno ne ha parlato, ripetendo le cose dette ieri e proponendole come fossero le risultanze di un'analisi.
"E se non fosse ciò cosa potrebbe essere?"
Ottimo ragionamento. Se non è ciò, non potrebbe essere altro. "Ciò" non è identificato da alcunché di specifico, e ovviamente sappiamo tutto (anzi Lei lo sa ma ce lo tiene nascosto evidentemente), quindi non può essere altro.
Il suo non è un ragionamento, in più si permette di dire che gli altri negano soltanto perché non affermano che è PER FORZA e SOLO e UNICAMENTE e EVIDENTEMENTE un'ipotesi, in assenza di elementi che identifichino ulteriormente il problema.
Un atteggiamento che un solo motivo: Lei vuole accusare qualcuno e fare polemica, non è interessato né a capirci qualcosa né a trovare una soluzione.
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"E perché il mio ginecologo ha detto che la mia insensibilità probabilmente è dovuta ai farmaci? " - sulla base di quale dato ? Interessante che lo chieda qui, e non al suo ginecologo.
Quindi vuol dire che non le è interessato sapere il perché di questa affermazione del suo ginecologo, e lo sa perché ? Perché se qualcuno le dice che è per i farmaci (i farmaci, quali poi ?) per Lei equivale a dire che è un ssri e non si preoccupa di sapere altro. Questo non vuol dire voler sapere le cose.
",ma non è irrilevante COSA avvia causato il problema. "
E infatti nessuno ha detto questo.
Come vede, Lei si sta semplicemente arrabbiando. E lo fa perché sa già con chi prendersela, la linea è quella. Alla fine le importa molto di più avere un'ipotesi che le consente di prendersela con qualcuno, piuttosto che ogni altra in cui così non sarebbe.
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In che mondo ? In uno immaginario da Lei inventato allo scopo di offendere gli psichiatri.
"Qui invece continuamente a mettere in ballo questioni di ordine psicologico". Non mi pare,
"Poi per diagnosticare la depressione o il bipolarismo o la psicosi ci mettete die secondi. "
"Capisco che è un'entità in via di definizione ma se qualcuno se pur rara la ipotizzi ci sarà un motivo. "
No. non ha capito niente. Ci sarà un motivo ? Sì, che non significa che c'è un'entità da definire. C'è un motivo per cui se ne parla. Sono due cose diverse, cosa che Lei rifiuta di capire.
"Se liquidate i pazienti come " fissati" anche se vi dicono che per interi periodi non ci hanno pensato e la avevano lo stesso e mai la ebbero prima perché negare la realtà? "
Oh. ecco dove voleva arrivare, che l'ipotesi che potrebbe neanche sussistere, adesso è l'unica realtà. E per giunta tutti a scattare per darle le cure corrispondenti, che quindi esistono, sono lampanti e evidentemente secondo Lei i medici non vogliono applicare.
Non si permetta, no si permetta assolutamente di infangare le persone con queste espressioni diffamatorie. A Lei sta antipatica la psichiatria in generale, ne nega l'esistenza, non dà alcuna importanza alle malattie mentali, le ritiene inconsistenti e inesistenti. Questo è il senso basso che dà al termine "psicologico".
Psicologico, se mai psichiatrico, ma è la stessa cosa, significa biologico.
Basta con questo inutile consulto nato solo per offendere. Spero che abbia un minimo rispetto per il suo medico a questo punto, e che questa violenza e aggressività la riservi, nascosto dietro l'anonimato, a chi le risponde qui.
Dr.Matteo Pacini
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