Può essere utile un periodo in ospedale per uscire da una depressione cronica?
Buongiorno,
premetto che scrivo per cercare una soluzione per aiutare mia mamma ad uscire da una situazione che ormai dura da alcuni anni.
Provo a descriverla: è una donna di 70 anni da sempre molto attiva sia sul lavoro che nel prendersi cura della famiglia.
All'incirca in corrispondenza del periodo in cui doveva andare in pensione ha iniziato a soffrire di depressione.
È ricorda a diversi psicologi e psichiatri per provare sia con un percorso psicologico sia con dei farmaci.
Ogni tentativo è fallito e ci ritroviamo a distanza di alcuni anni in una situazione incancrenita e sempre più complessa.
Dice di non aver voglia di fare nulla, anche se spronata difficilmente reagisce, non riesce a trovare dentro di sé una ragione per reagire e "scegliere di vivere".
Ha dedicato la sua vita a prendersi cura degli altri ed ora che il suo ruolo sociale e lavorativo è più leggero, sembra completamente smarrita.
Una cosa che noto è che si aspetta dai farmaci che le "risolvano la vita".
Secondo me, che non sono un medico, i farmaci possono aiutarti fino ad un certo punto, poi con le energie recuperate sei tu a dover fare qualcosa.
Insomma mi trovo in grande difficoltà e vorrei sapere se un ricovero volontario in qualche struttura, potrebbe in qualche modo aiutarla ad uscire da questa situazione.
Grazie
premetto che scrivo per cercare una soluzione per aiutare mia mamma ad uscire da una situazione che ormai dura da alcuni anni.
Provo a descriverla: è una donna di 70 anni da sempre molto attiva sia sul lavoro che nel prendersi cura della famiglia.
All'incirca in corrispondenza del periodo in cui doveva andare in pensione ha iniziato a soffrire di depressione.
È ricorda a diversi psicologi e psichiatri per provare sia con un percorso psicologico sia con dei farmaci.
Ogni tentativo è fallito e ci ritroviamo a distanza di alcuni anni in una situazione incancrenita e sempre più complessa.
Dice di non aver voglia di fare nulla, anche se spronata difficilmente reagisce, non riesce a trovare dentro di sé una ragione per reagire e "scegliere di vivere".
Ha dedicato la sua vita a prendersi cura degli altri ed ora che il suo ruolo sociale e lavorativo è più leggero, sembra completamente smarrita.
Una cosa che noto è che si aspetta dai farmaci che le "risolvano la vita".
Secondo me, che non sono un medico, i farmaci possono aiutarti fino ad un certo punto, poi con le energie recuperate sei tu a dover fare qualcosa.
Insomma mi trovo in grande difficoltà e vorrei sapere se un ricovero volontario in qualche struttura, potrebbe in qualche modo aiutarla ad uscire da questa situazione.
Grazie
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Un ricovero può non essere una soluzione.
Le terapie, che non ha specificato, dovevano essere inserite ai dosaggi corretti.
A volte questa sintomatologia è predittiva di quadri di demenza che si svilupperanno in futuro.
Le terapie, che non ha specificato, dovevano essere inserite ai dosaggi corretti.
A volte questa sintomatologia è predittiva di quadri di demenza che si svilupperanno in futuro.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 905 visite dal 20/10/2023.
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