Esiste un farmaco preso al bisogno per non piangere in una determinata situazione?
Gentili Dottori,
mia madre ha l'Alzheimer e vive in casa di riposo, ha 80 anni.
Da poco gli è stato scoperto un tumore maligno intestinale.
Io ho 47 anni e un disturbo borderline di personalità e ogni volta che vado a trovarla, le scoppio a piangere addosso.
E' più forte di me, ma non va bene, perché non voglio turbare la sua serenità (ovviamente lei non sa che sta per morire).
Esiste un farmaco (presumo un neurolettico) da assumere il giorno in cui vado a farle visita, che mi impedisca di piangere?
Lo vorrei fare per lei, per non turbarla, anche se il dolore mi sta straziando l'anima.
Vi ringrazio anticipatamente per le cortesi risposte.
mia madre ha l'Alzheimer e vive in casa di riposo, ha 80 anni.
Da poco gli è stato scoperto un tumore maligno intestinale.
Io ho 47 anni e un disturbo borderline di personalità e ogni volta che vado a trovarla, le scoppio a piangere addosso.
E' più forte di me, ma non va bene, perché non voglio turbare la sua serenità (ovviamente lei non sa che sta per morire).
Esiste un farmaco (presumo un neurolettico) da assumere il giorno in cui vado a farle visita, che mi impedisca di piangere?
Lo vorrei fare per lei, per non turbarla, anche se il dolore mi sta straziando l'anima.
Vi ringrazio anticipatamente per le cortesi risposte.
[#1]
Questa strategia al bisogno è tipica di una visione non strategica delle cose. Piuttosto ha senso che si migliori la propria capacità di contenimento emotivo, secondo quello che si vuole, ma questo è ottenibile con la terapia magari. Però, stiamo parlando di una reazione emotiva non chiaramente patologica, ovvero non è detto che il piangere per affetto di una persona cara. IL medico valuterà come modificarle la cura.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Egregio Dott. Pacini purtroppo a mia madre non è concesso il tempo di aspettare gli esiti della mia terapia dialettico comportamentale, ne delle modifiche della mia cura. Lei che è quello strategico (e sempre molto simpatico nelle risposte) dia una risposta più attinente, o si astenga dal rispondere. Se devo chiederla solo al mio psichiatra (cosa che farò), non vedo il senso di questo sito. Qui il problema è il non turbare lo stato di mia madre, non le strategie terapeutiche per il mio disturbo.
[#3]
Io mi riferivo infatti ad una terapia farmacologica, ma non da concepire tanto sulla contingenza, quanto in generale rispetto al controllo dell'emotività.
"Qui il problema è il non turbare lo stato di mia madre, non le strategie terapeutiche per il mio disturbo."
Si ma è la stessa cosa, curare una sindrome borderline significa condizionare le relazioni con gli altri.
"Qui il problema è il non turbare lo stato di mia madre, non le strategie terapeutiche per il mio disturbo."
Si ma è la stessa cosa, curare una sindrome borderline significa condizionare le relazioni con gli altri.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 19/10/2023.
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