Disturbo depressivo ricorrente
Salve,
Soffro di disturbo depressivo ricorrente dal Dicembre del 2019.
Nella mia storia clinica, ho preso sertralina da 50 mg con successivo stato di eutimia,
dopo un anno e mezzo ho avuto una ricaduta e ho dovuto aumentare il dosaggio fino alla dose di 75 mg, sempre con esito, successivamente sono passato a 100 mg, sempre per una ulteriore ricaduta dopo sei mesi di eutimia, risolto anche questo episodio.
A Natale dell'anno scorso, mi ammalo di nuovo e aumento la sertralina a 150 mg, ma dopo un mese in cui non stavo bene sono andato al pronto soccorso e lo psichiatra di turno mi ha cambiato farmaco e sono quindi passato a duloxetina da 60 mg.
Dopo qualche tempo mi sono ripreso, fino al mese scorso in cui cado in una ennesima profonda depressione, con pensieri suicidi.
Attualmente lo psichiatra mi ha aumentato la dose di duloxetina a 90 mg e aggiunto deniban da 50 mg.
Mi sento meglio, anche se non ancora al 100%.
Come è possibile che la mia depressione sia così ciclica, pur continuando ad assumere i farmaci?
E soprattutto c'è la possibilità con qualche trattamento aggiuntivo nel prevenirle queste ricadute o perlomeno fare in modo di stare bene per diversi anni?
Oppure è un disturbo dove non si può fare nulla?
Grazie.
Soffro di disturbo depressivo ricorrente dal Dicembre del 2019.
Nella mia storia clinica, ho preso sertralina da 50 mg con successivo stato di eutimia,
dopo un anno e mezzo ho avuto una ricaduta e ho dovuto aumentare il dosaggio fino alla dose di 75 mg, sempre con esito, successivamente sono passato a 100 mg, sempre per una ulteriore ricaduta dopo sei mesi di eutimia, risolto anche questo episodio.
A Natale dell'anno scorso, mi ammalo di nuovo e aumento la sertralina a 150 mg, ma dopo un mese in cui non stavo bene sono andato al pronto soccorso e lo psichiatra di turno mi ha cambiato farmaco e sono quindi passato a duloxetina da 60 mg.
Dopo qualche tempo mi sono ripreso, fino al mese scorso in cui cado in una ennesima profonda depressione, con pensieri suicidi.
Attualmente lo psichiatra mi ha aumentato la dose di duloxetina a 90 mg e aggiunto deniban da 50 mg.
Mi sento meglio, anche se non ancora al 100%.
Come è possibile che la mia depressione sia così ciclica, pur continuando ad assumere i farmaci?
E soprattutto c'è la possibilità con qualche trattamento aggiuntivo nel prevenirle queste ricadute o perlomeno fare in modo di stare bene per diversi anni?
Oppure è un disturbo dove non si può fare nulla?
Grazie.
[#1]
Valutare la depressione in termini farmaco-benessere-ricaduta-aumento/sostituzione del farmaco-nuovo benessere-ricaduta e così via non permette di gestire bene la situazione. La dose efficace di antidepressivo di solito rimane stabile per anni nella stessa persona. Se per esempio lei tende a pensare molto ai suoi problemi, a rimuginare di continuo, a cercare di liberarsi dai pensieri negativi questo atteggiamento rende alla lunga insufficiente la terapia farmacologica e in questo caso una psicoterapia di tipo cognitivo può affiancarsi alla terapia farmacologica.
Franca Scapellato
[#2]
Utente
Salve dottoressa Franca,
Premetto che ho fatto per anni psicoterapia con una psicoterapeuta e da qualche mese vado da una'altra psicoterapeuta privata che opera anche con il neurofeedback, ciò non ha prevenuto le ricadute depressive che ho sperimentato nel corso del tempo, pur mai smettendo la terapia antidepressiva, che infatti mi è stata aumentata o cambiata nel corso del tempo.
Il disturbo depressivo è diventato ricorrente e non so come porvi rimedio a lungo termine.
Premetto che ho fatto per anni psicoterapia con una psicoterapeuta e da qualche mese vado da una'altra psicoterapeuta privata che opera anche con il neurofeedback, ciò non ha prevenuto le ricadute depressive che ho sperimentato nel corso del tempo, pur mai smettendo la terapia antidepressiva, che infatti mi è stata aumentata o cambiata nel corso del tempo.
Il disturbo depressivo è diventato ricorrente e non so come porvi rimedio a lungo termine.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 08/10/2023.
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