Parere psichiatrico
Buongiorno,
Premetto che sono 3 anni che faccio psicoterapia.
Avevo iniziato dopo la seconda gravidanza, dopo il periodo covid mi sentivo molto giù e inadeguata, problemi con mio marito e ho deciso di iniziare questo percorso.
Insieme abbiamo con il tempo raggiunto importanti obiettivi.
Mi è stato sottoposto un test all inizio e uno dopo un anno circa e si erano evidenziati ottimi miglioramenti.
Ho sempre sofferto un po' di depressione, anche da ragazza ho avuto periodi no e mi sono fatta aiutare da psicologa e una volta anche da psichiatra che mi prescrisse una cura che feci per tre mesi circa.
Adesso il problema è esploso a seguito di un problema di salute e un brutto trauma.
Il problema di salute è stato attualmente risolto, io l' ho accettato e il ricordo traumatico pur restando è molto meno importante.
Però dopo questi accadimenti ho iniziato costantemente a pensare alla morte dei miei cari, alla mia e alla sofferenza di lasciare i miei figli.
Inoltre ho l'angoscia del tempo che passa e quindi della naturale evoluzione della vita che per la normalità delle persone è appunto naturale.
Per me sta diventando una ossessione con crisi di pianto ripetute, angoscia e una sensazione bruttissima, una nostalgia del passato assurda.
Ho provato a parlarne con la mia psicologa ma non so perché ho dei freni a riguardo.
Sto pensando di provare a cambiare percorso.
Ma non so se è la scelta giusta.
Volevo quindi un vostro parere.
Intanto chiedendovi se è possibile che quello che mi è successo al livello di salute e il trauma che ho vissuto possa aver scaturito questa cosa così brutta.
E poi se appunto vale la pena provare a cambiare percorso e magari iniziare anche una cura farmacologica.
Sono molto consapevole del mio problema, infatti questa cosa mi fa arrabbiare perché non riesco ad uscirne da sola pur avendo la piena consapevolezza.
Vi ringrazio
Premetto che sono 3 anni che faccio psicoterapia.
Avevo iniziato dopo la seconda gravidanza, dopo il periodo covid mi sentivo molto giù e inadeguata, problemi con mio marito e ho deciso di iniziare questo percorso.
Insieme abbiamo con il tempo raggiunto importanti obiettivi.
Mi è stato sottoposto un test all inizio e uno dopo un anno circa e si erano evidenziati ottimi miglioramenti.
Ho sempre sofferto un po' di depressione, anche da ragazza ho avuto periodi no e mi sono fatta aiutare da psicologa e una volta anche da psichiatra che mi prescrisse una cura che feci per tre mesi circa.
Adesso il problema è esploso a seguito di un problema di salute e un brutto trauma.
Il problema di salute è stato attualmente risolto, io l' ho accettato e il ricordo traumatico pur restando è molto meno importante.
Però dopo questi accadimenti ho iniziato costantemente a pensare alla morte dei miei cari, alla mia e alla sofferenza di lasciare i miei figli.
Inoltre ho l'angoscia del tempo che passa e quindi della naturale evoluzione della vita che per la normalità delle persone è appunto naturale.
Per me sta diventando una ossessione con crisi di pianto ripetute, angoscia e una sensazione bruttissima, una nostalgia del passato assurda.
Ho provato a parlarne con la mia psicologa ma non so perché ho dei freni a riguardo.
Sto pensando di provare a cambiare percorso.
Ma non so se è la scelta giusta.
Volevo quindi un vostro parere.
Intanto chiedendovi se è possibile che quello che mi è successo al livello di salute e il trauma che ho vissuto possa aver scaturito questa cosa così brutta.
E poi se appunto vale la pena provare a cambiare percorso e magari iniziare anche una cura farmacologica.
Sono molto consapevole del mio problema, infatti questa cosa mi fa arrabbiare perché non riesco ad uscirne da sola pur avendo la piena consapevolezza.
Vi ringrazio
[#1]
Ma non sappiamo niente delle diagnosi e delle terapie fatte ? Menziona solo che sono psicologo e psichiatra...
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Comunque una cura durata un tempo minimo.
Da quando in qua la consapevolezza di una malattia la risolve ?
Credo sia il caso che chieda una diagnosi da uno psichiatra e relative indicazioni di trattamento.
Da quando in qua la consapevolezza di una malattia la risolve ?
Credo sia il caso che chieda una diagnosi da uno psichiatra e relative indicazioni di trattamento.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 658 visite dal 28/09/2023.
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