Disturbo psicosomatico grave

Buonasera Gentili Dottori, innanzitutto Vi ringrazio per il servizio che offrite su internet.
Premetto che soffro da un pò d'anni di stress, insonnia e ansia (generalmente nei periodi più caotici e con più impegni) ma non ho fatto visite in merito e non seguo terapie.
La questione per la quale Vi chiedo consulto riguarda un disturbo sorto da un paio di mesi, a seguito d'un episodio particolarmente stressante, (grave torto da me subito) credo d'aver somatizzato la rabbia provata e la tensione non espressa (anche a discapitò della mia dignità) con una sensazione di fastidio che da allora provo costantemente in bocca (precisamente nelle pareti della bocca).
Una sorta di dolore presente durante tutto il corso del giorno, in particolar modo al mattino, che sembra diminuire leggermente duranti i pasti e nel sonno.
Mi rendo conto che sembra una cosa strana e per questo non ne ho ancora parlato con nessuno apertamente, medico personale compreso, ma rendendomi progressivamente conto che il dolore non passa sono entrato in una forte crisi depressiva, compromettendo rapporti sociali e quella poca serenità che avevo, non so proprio che fare e mi sto preoccupando molto.
Mi accadeva già in passato di somatizzare la tensione con tremolii alle palpebre degli occhi, ma erano cose momentanee e niente in confronto a questo disturbo costante qua.
All'interno della bocca sono presenti i segni di questo dolore, ma so che è di natura psicosomatica, e mi chiedo se c'è un qualche psicofarmaco specifico per patologie di questo genere.
Mi affido ai Vostri consigli e suggerimenti. Saluti e tante grazie.
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Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 250 4
Gentile Utente,
prima di pensare che il suo problema sia attribuibile ad un disturbo di origine psichica è necessario che Lei prima ne parli con il Suo medico di Medicina Generale evitando di influenzarlo con interpretazioni psicodinamiche del problema, se questi poi non sarà pienamente convinto del proprio giudizio, sarebbe opportuno contattare un odontostomatologo. Il fatto che lei riferisca che all'interno del cavo orale siano evidenti i segni del suo dolore mi fa sospettare che il problema non sia di origine psicosomatica, in quanto per esempio per il dolore somatoforme non è obiettivabile alcun segno somatico, e questo per definizione. Solo dopo aver escluso qualsiasi origine somatica del suo problema potrebbe eseguire una visita psichiatrica. Nel caso sia presente per esempio un dolore somatoforme esistono dei trattamenti psicofarmacologici che possono risolvere il problema.
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti

Dr. Claudio Lorenzetti

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Dr. Gaspare Palmieri Psichiatra, Psicoterapeuta 40
sono d'accordo con il collega che è necessario prima escludere cause organiche parlando con il suo medico di base prima di tutto. Una volta escluse tali cause si può considerare l'ipotesi psicosomatica. nel suo caso potrebbe trattarsi della sindrome della bocca che brucia (Burning mouth syndrome) che purtroppo non risponde molto agli antidepressivi (a meno che non sia associata anche a ansia e depressione), ma ci sono evidenze che l'acido lipoico e altri complessi vitaminici possono dare beneficio. Si tratta comunque di forme transitorie che con il tempo passano e fortemente legate ad eventi stressanti.

Gaspare Palmieri

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Dr. Francesco Favaretti Camposampiero Psichiatra, Psicoterapeuta 36 1
Sono anch'io d'accordo sul fatto che innanzitutto vada sentito il parere del medico di medicina generale. Però aggiungerei che il fatto stesso che il paziente abbia fornito un'interpretazione psico-somatica del disturbo e che si senta ansioso e depresso, richieda anche una consultazione con uno psichiatra-psicoterapeuta, perchè, evidentemente, serve uno spazio di colloquio e di discussione sulla sua situazione sul piano della gestione delle emozioni, degli affetti e delle relazioni.

dott. Francesco Favaretti Camposampiero

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

la sua condizione necessita della esclusione delle patologie organiche del problema.
In ogni caso, la sua interpretazione psicodinamica poco ha a che fare con la reale entità del problema che deve essere esplicitato al suo medico di famiglia.
Per il resto, la sintomatologia associata e la sensazione di avere una depressione secondaria al problema necessitano di una consultazione psichiatrica che possa esserle di aiuto nel discernere i reali sintomi psichici dalle eventuali problematiche somatiche che dovessero ritrovarsi in Lei.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

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[#5]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
gentile Utente,
nell'aggiungermi a quanto espresso dai Colleghi credo comunque utile notare che, di sicuro, qualcosa di psicologico lo si riscontra nel fatto che lei, pur di non scoprire di che tipo di male si tratta, si è ritirato socialmente, con conseguenze significative a carico del suo umore.

Pertanto, mi rivolgerei al medico curante (oppure ad uno Specialista) eslcudendo con certezza la presenza di patologie mediche.

In secondo luogo una visita psichiatrica sarebbe indicata per capire l'entità clinica di quanto lei definisce "depressione" ed ipotizzare un adeguato supporto farmacologico.

Ma, onestamente, una visita psicologica non la escluderei in questo momento, giusto per fare un po' di chiarezza.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it
[#6]
Utente
Utente
Gentili Dottori Vi ringrazio molto per la prontezza con la quale avete risposto.
Come da Voi suggeritito credo che esporrò al Medico il problema a livello fisico.
Nonostante ciò ho la quasi certezza che la mia situazione mentale sia complementare di quella somatica in quanto il disturbo è sorto nell'immediata concomitanza dell'evento stressante (forse traumatico) e mi ha visto col passare dei giorni prender coscenza dell'incapacità di domare i postumi del turbamento.
Come risposta a questa situazione mi sono progressivamente chiuso in me stesso, compromettendo rapporti sociali e immergendomi in questa strana sensazione di "vuoto" caratterizzata dall'incapacità di provare emozioni, rabbia o gioia, non è tanto l'ansia quanto la forte apatia che mi caratterizza ora.
Mi conforta notevolmente che uno di Voi abbia scritto che si tratta di forme transitorie perchè trovo infernale il pensiero di continare a stare in così.
E' vero che la vita stessa imponga evoluzioni ma questo stato di coscenza non mi appartiene e spero che esistano farmaci che aiutino (forse con il rilascio di dopamina?) a ripristinare la capacità di provare emozioni e piacere dai propri interessi, (son sempre stato sensibile e a tratti solare) com'era prima di questa dannata evenienza.
Trovate dunque che sia più idonea una visita psichiatrica o psicologica nella mia condizione?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
deve sottoporsi a visita psichiatrica
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Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21
Gentile Utente,
il suo è un quadro complesso in cui convivono sintomi di diverso tipo; in linea con quanto espresso dai colleghi le consiglierei di informare il suo medico di famiglia al fine di escludere con certezza l'esistenza di un problema di carattere medico, in secondo luogo di effettuare una visita psichiatrica e valutare l'ipotesi di consultare uno psicoterapeuta.
Non temporeggi sperando nella transitorietà dei suoi disturbi, non è possibile senza conoscere profondamente il suo caso stabilire se i sintomi saranno tali o no.

Cordialmente

Ilenia Sussarellu
i.sussarellu@libero.it

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

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Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
mi trova perfettamente d'accordo con quanto affermato precedentemente dai colleghi, in particolare con le tesi sostenute dal Dr. Lorenzetti e dal Dr. Ruggiero.

Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo

www.psichiatria-online.it
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