Violenza psicologica nella relazione di coppia
Sto con il mio attuale ragazzo da 5 anni e io ho 25 anni mentre lui 26.
Vi scrivo perché sono molto confusa e sto provando sensazioni diverse e non sto bene per questo.
Quando ho conosciuto il mio ragazzo ne ho avuto subito paura e il mio atteggiamento é stato di rifiutarlo dopo la prima uscita.
Lui insistette per metterci insieme e dal di lì io non sono più riuscita a lasciarlo sebbene abbia fatto dei tentativi a parole.
Ho sempre compreso che la relazione non fosse sana poiché lui mi faceva credere che non ci si poteva fidare degli altri, mi faceva notare che le mie amiche non erano vere amiche, mi istruiva di come dovevo comportarmi nella vita e cosa avrei dovuto fare per diventare migliore secondo lui.
Quando piangevo ed esprimevo le mie reali esigenze da parte sua c'è sempre stato indifferenza ma solo quando arrivavo al limite e lo volevo lasciare allora lui diventava comprensivo.
Ho iniziato a comportarmi come voleva lui andando contro alla mia famiglia, alle amiche e d'improvviso e ancora ora io ho in testa delle convinzioni che mi ha messo lui e a cui prima no non credevo.
Faccio fatica a ricordarmi come ero e mi sento molto debole.
In tutto questi anni non ho mai detto con nessuno di questi problemi, fuori manifestavo solo rabbia e serenità a momenti alterni.
Grazie alla psicologa da cui ero andata per un altro problema é venuta fuori questa cosa di cui lei ha voluto parlare.
Lei mi ha fatto capire che non é normale.
Questa estate ne ho parlato con due persone con cui me la sono sentita di dirlo per la prima volta e mi sento in colpa e male per averlo detto.
Il mio ragazzo non riesco a lasciarlo perché senza di lui ci sarebbe un vuoto enorme nella mia vita e non mi sento capace di riuscire ad affrontarla, é come se lui mi facesse stare in piedi tutti i giorni.
Ho deciso di parlarne con lui e che se non cambiava ci saremmo lasciati ma sebbene é un mese che non mi critica se esco con una mia amica o decida di non vederlo (perché non gli va che io esca quando potrei stare con lui) non ci credo che lui cambierà e continuo ad avere paura quando esco o non lo vedo del suo giudizio e che mi abbandoni se faccio cose che non sono di suo gradimento.
Vi scrivo perché sono molto confusa e sto provando sensazioni diverse e non sto bene per questo.
Quando ho conosciuto il mio ragazzo ne ho avuto subito paura e il mio atteggiamento é stato di rifiutarlo dopo la prima uscita.
Lui insistette per metterci insieme e dal di lì io non sono più riuscita a lasciarlo sebbene abbia fatto dei tentativi a parole.
Ho sempre compreso che la relazione non fosse sana poiché lui mi faceva credere che non ci si poteva fidare degli altri, mi faceva notare che le mie amiche non erano vere amiche, mi istruiva di come dovevo comportarmi nella vita e cosa avrei dovuto fare per diventare migliore secondo lui.
Quando piangevo ed esprimevo le mie reali esigenze da parte sua c'è sempre stato indifferenza ma solo quando arrivavo al limite e lo volevo lasciare allora lui diventava comprensivo.
Ho iniziato a comportarmi come voleva lui andando contro alla mia famiglia, alle amiche e d'improvviso e ancora ora io ho in testa delle convinzioni che mi ha messo lui e a cui prima no non credevo.
Faccio fatica a ricordarmi come ero e mi sento molto debole.
In tutto questi anni non ho mai detto con nessuno di questi problemi, fuori manifestavo solo rabbia e serenità a momenti alterni.
Grazie alla psicologa da cui ero andata per un altro problema é venuta fuori questa cosa di cui lei ha voluto parlare.
Lei mi ha fatto capire che non é normale.
Questa estate ne ho parlato con due persone con cui me la sono sentita di dirlo per la prima volta e mi sento in colpa e male per averlo detto.
Il mio ragazzo non riesco a lasciarlo perché senza di lui ci sarebbe un vuoto enorme nella mia vita e non mi sento capace di riuscire ad affrontarla, é come se lui mi facesse stare in piedi tutti i giorni.
Ho deciso di parlarne con lui e che se non cambiava ci saremmo lasciati ma sebbene é un mese che non mi critica se esco con una mia amica o decida di non vederlo (perché non gli va che io esca quando potrei stare con lui) non ci credo che lui cambierà e continuo ad avere paura quando esco o non lo vedo del suo giudizio e che mi abbandoni se faccio cose che non sono di suo gradimento.
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"Il mio ragazzo non riesco a lasciarlo perché senza di lui ci sarebbe un vuoto enorme nella mia vita "
Le avranno spiegato che questa è solo la rappresentazione funzionale alla decisione (o non decisione) di non lasciarlo. Lei sta esprimendo disagio per una situazione, e ritiene che questa situazione debba rimanere perché la riempie... ma di che cosa ? Non si evince da niente che dice. Che abbia un vuoto come timore di rimaner sola etc è possibile, ma è una questione non relativa alla funzione di una persona che si descrive come negativa e denigrante, se mai alla propria insicurezza di fondo.
Quindi le indicazioni degli psicologi quali sono state ?
Le avranno spiegato che questa è solo la rappresentazione funzionale alla decisione (o non decisione) di non lasciarlo. Lei sta esprimendo disagio per una situazione, e ritiene che questa situazione debba rimanere perché la riempie... ma di che cosa ? Non si evince da niente che dice. Che abbia un vuoto come timore di rimaner sola etc è possibile, ma è una questione non relativa alla funzione di una persona che si descrive come negativa e denigrante, se mai alla propria insicurezza di fondo.
Quindi le indicazioni degli psicologi quali sono state ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 756 visite dal 21/09/2023.
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