Situazione che crea malessere
Buonasera Dottori,
Cerco di farla il più breve possibile.
Un anno e mezzo fa scoprivo il tradimento della mia ragazza dopo 3 anni di relazione e 2 di convivenza.
La lascio e dopo due mesi conosco su un app di incontri una ragazza.
Cominciamo a frequentarci e ci mettiamo assieme dopo un mese.
Durante quel mese cambio lavoro, sono contento che quasi dimentico il tradimento della mia ex (avvenuto con un uomo prossimo ai sessant’anni).
A lavoro conosco una ragazza, tecnicamente sono insieme con una persona ma ciò non mi frena nell’uscire anche con questa collega.
Esco due o tre volte insieme, racconto bugie alla mia ragazza.
Alla cena di lavoro la collega si siede e parla sempre con me, siamo vicini.
L’ultima sera che ci troviamo lei mi bacia ma io non ricambio, non mi lascio andare.
Decido che è ora di chiudere, non fa per me.
Problema numero 1: dopo un po’ di tempo faccio fatica a guardare in faccia la mia ragazza, ho forti crisi, addirittura svengo.
Sento di aver sbagliato e di essermi comportato da schifo.
Non ce la faccio più a tenermi tutto dentro e parlo, non riesco a dirle tutto.
Le dico che sono uscito con un’altra e che ho avuto un momento di confusione.
Lei mi perdona, non sa del bacio tentato e non sa che è una mia collega.
Qualche mese dopo le paranoie ritornano: so di non essere stato sincero.
La prendo e le racconto del bacio.
Lei si arrabbia, sta per lasciarmi ma decide che la possibilità me la vuole dare.
Una e basta.
Mi chiede se è una collega, non riesco a dirle di si, anche perché sta tizia se tutto va bene la vedo una volta a settimana, lavoriamo in un’azienda enorme.
Problema 2: quella sera della cena di lavoro, i colleghi ci hanno visto che parlavamo.
Da quel giorno (un anno fa ormai) ogni tanto qualcuno se ne esce con: come va con XXX?
e cado nello sconforto perché mi ritornano in mente quei momenti bui, e devo stare li a spiegare che tra noi non c’è niente.
Ora, chi è causa del suo mal pianga se stesso ma io non riesco ad avere pace, non riesco a staccare.
Non ho fatto niente di così eclatante ma mi sembra di aver rovinato tutto.
A quasi trent’anni sento che uno scossone non lo potrei reggere ancora, non voglio che la mia ragazza mi lasci e non voglio nemmeno dover cambiare lavoro per le voci che sento.
Mi trovo bene, guadagno bene.
Possibile che non possa mai essere tranquillo?
Cosa posso fare?
Mi basta un niente per tornare a rimuginare su pensieri di colpa e vergogna, voglio tornare ad essere sereno.
È possibile, dopo un anno, stare ancora così male per quanto accaduto?
Grazie per l’aiuto.
Cerco di farla il più breve possibile.
Un anno e mezzo fa scoprivo il tradimento della mia ragazza dopo 3 anni di relazione e 2 di convivenza.
La lascio e dopo due mesi conosco su un app di incontri una ragazza.
Cominciamo a frequentarci e ci mettiamo assieme dopo un mese.
Durante quel mese cambio lavoro, sono contento che quasi dimentico il tradimento della mia ex (avvenuto con un uomo prossimo ai sessant’anni).
A lavoro conosco una ragazza, tecnicamente sono insieme con una persona ma ciò non mi frena nell’uscire anche con questa collega.
Esco due o tre volte insieme, racconto bugie alla mia ragazza.
Alla cena di lavoro la collega si siede e parla sempre con me, siamo vicini.
L’ultima sera che ci troviamo lei mi bacia ma io non ricambio, non mi lascio andare.
Decido che è ora di chiudere, non fa per me.
Problema numero 1: dopo un po’ di tempo faccio fatica a guardare in faccia la mia ragazza, ho forti crisi, addirittura svengo.
Sento di aver sbagliato e di essermi comportato da schifo.
Non ce la faccio più a tenermi tutto dentro e parlo, non riesco a dirle tutto.
Le dico che sono uscito con un’altra e che ho avuto un momento di confusione.
Lei mi perdona, non sa del bacio tentato e non sa che è una mia collega.
Qualche mese dopo le paranoie ritornano: so di non essere stato sincero.
La prendo e le racconto del bacio.
Lei si arrabbia, sta per lasciarmi ma decide che la possibilità me la vuole dare.
Una e basta.
Mi chiede se è una collega, non riesco a dirle di si, anche perché sta tizia se tutto va bene la vedo una volta a settimana, lavoriamo in un’azienda enorme.
Problema 2: quella sera della cena di lavoro, i colleghi ci hanno visto che parlavamo.
Da quel giorno (un anno fa ormai) ogni tanto qualcuno se ne esce con: come va con XXX?
e cado nello sconforto perché mi ritornano in mente quei momenti bui, e devo stare li a spiegare che tra noi non c’è niente.
Ora, chi è causa del suo mal pianga se stesso ma io non riesco ad avere pace, non riesco a staccare.
Non ho fatto niente di così eclatante ma mi sembra di aver rovinato tutto.
A quasi trent’anni sento che uno scossone non lo potrei reggere ancora, non voglio che la mia ragazza mi lasci e non voglio nemmeno dover cambiare lavoro per le voci che sento.
Mi trovo bene, guadagno bene.
Possibile che non possa mai essere tranquillo?
Cosa posso fare?
Mi basta un niente per tornare a rimuginare su pensieri di colpa e vergogna, voglio tornare ad essere sereno.
È possibile, dopo un anno, stare ancora così male per quanto accaduto?
Grazie per l’aiuto.
[#1]
Potrebbe aver avuto un ciclo umorale su/giù. E' andato su e si è esposto con l'altra donna, e poi è andato giù e son comparsi pensieri di colpa etc.
Lei ha mai avuto episodi di depressione ? In famiglia qualcuno soffre di disturbi dell'umore o altro di rilevante psichiatricamente ?
Lei ha mai avuto episodi di depressione ? In famiglia qualcuno soffre di disturbi dell'umore o altro di rilevante psichiatricamente ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Buongiorno Dottore,
Grazie per l’interessamento.
Alla sua prima domanda rispondo di sì e aggiungo che sono coincisi con l’inizio dell’università, periodo molto stressante per me. Ho cominciato ad aver paura di tutto, non dormivo mai e avevo sviluppato un doc invalidante. Purtroppo, per vari motivi, l’ho dovuto curare da solo e quindi ci ho impiegato almeno 2/3 anni a ristabilire una situazione normale .
A livello di famiglia devo dire che ho un padre emotivamente assente, mai un abbraccio e mai una carezza nei miei confronti sin sa quando ero piccolo. Mia madre invece persona autoritaria, che vuole che si faccia sempre quello che dice lei. Secondo me ha qualche disturbo psichiatrico, pensa costantemente che le siano tutti contro e quindi è sempre a creare tensioni. Lei e mio fratello per questi motivi litigano sempre e io, che vorrei avere una famiglia normale mi trovo sempre nel mezzo.
Mia madre soffre di insonnia ormai da anni e all’inizio prendeva dei farmaci che poi aveva passato anche a me quando non riuscivo a dormire.
Lei tende spesso a far sentire le altre persone in difetto in modo tale da ottenere quello che vuole.
Grazie per l’interessamento.
Alla sua prima domanda rispondo di sì e aggiungo che sono coincisi con l’inizio dell’università, periodo molto stressante per me. Ho cominciato ad aver paura di tutto, non dormivo mai e avevo sviluppato un doc invalidante. Purtroppo, per vari motivi, l’ho dovuto curare da solo e quindi ci ho impiegato almeno 2/3 anni a ristabilire una situazione normale .
A livello di famiglia devo dire che ho un padre emotivamente assente, mai un abbraccio e mai una carezza nei miei confronti sin sa quando ero piccolo. Mia madre invece persona autoritaria, che vuole che si faccia sempre quello che dice lei. Secondo me ha qualche disturbo psichiatrico, pensa costantemente che le siano tutti contro e quindi è sempre a creare tensioni. Lei e mio fratello per questi motivi litigano sempre e io, che vorrei avere una famiglia normale mi trovo sempre nel mezzo.
Mia madre soffre di insonnia ormai da anni e all’inizio prendeva dei farmaci che poi aveva passato anche a me quando non riuscivo a dormire.
Lei tende spesso a far sentire le altre persone in difetto in modo tale da ottenere quello che vuole.
[#3]
Quindi questo sarebbe il secondo episodio, parrebbe analogo. Io mi farei valutare da uno specialista, direttamente.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#5]
Non so cosa intenda, sembra un po' due sinonimi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#6]
Utente
Buongiorno Dottore,
Scusi il ritardo.
Intendevo dire: questi sensi di colpa, uniti al rimuginio, sono normali oppure sono riconducibili ad una forma di doc, come già successo in passato?
E poi, il fatto di aver vissuto quella fase di up susseguita subito dalla fase di down, potrebbe essere un sintomo di bipolarismo?
Grazie mille
Scusi il ritardo.
Intendevo dire: questi sensi di colpa, uniti al rimuginio, sono normali oppure sono riconducibili ad una forma di doc, come già successo in passato?
E poi, il fatto di aver vissuto quella fase di up susseguita subito dalla fase di down, potrebbe essere un sintomo di bipolarismo?
Grazie mille
[#7]
A parte il fatto che la componente ossessiva è evidente dalle domande che si fa sulla diagnosi, ma a parte questo, che significa se questi sintomi sono "normali" ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#8]
Utente
Gentile Dottore,
Mi chiedo se sia normale, dopo quasi un anno, continuare a pensarci in maniera così importante e, soprattutto soffrendoci ancora molto.
Vivo alcuni giorni dove ho molta paranoia, come ad esempio mi fa molta paura il fatto che l’altra tizia possa cercare il suo contatto su qualche social e cominciare a scrivere alla mia ragazza. Vorrei avere tutta la situazione sotto controllo e ciò mi genera uno stress costante, che mi toglie veramente molte energie.
Mi capita spesso di immaginare lo scenario peggiore, dove lei mi lascia e rimango da solo. Cerco quindi di comprarmi cose da fare in maniera da non trovarmi impreparato. Ho smesso addirittura di uscire in alcuni posti solo perché ci sono stato con l’altra ragazza e ho venduto la macchina perché lei ci era salita, con conseguente esborso importante di soldi per acquistarne un’altra.
Non vedo dove sia il confine tra la preoccupazione giusta e quella patologica, io probabilmente l’ho ampiamente superato a favore di quest’ultima.
Grazie in anticipo.
Mi chiedo se sia normale, dopo quasi un anno, continuare a pensarci in maniera così importante e, soprattutto soffrendoci ancora molto.
Vivo alcuni giorni dove ho molta paranoia, come ad esempio mi fa molta paura il fatto che l’altra tizia possa cercare il suo contatto su qualche social e cominciare a scrivere alla mia ragazza. Vorrei avere tutta la situazione sotto controllo e ciò mi genera uno stress costante, che mi toglie veramente molte energie.
Mi capita spesso di immaginare lo scenario peggiore, dove lei mi lascia e rimango da solo. Cerco quindi di comprarmi cose da fare in maniera da non trovarmi impreparato. Ho smesso addirittura di uscire in alcuni posti solo perché ci sono stato con l’altra ragazza e ho venduto la macchina perché lei ci era salita, con conseguente esborso importante di soldi per acquistarne un’altra.
Non vedo dove sia il confine tra la preoccupazione giusta e quella patologica, io probabilmente l’ho ampiamente superato a favore di quest’ultima.
Grazie in anticipo.
[#9]
Conta il livello di sofferenza, altrimenti si ridurrebbe a tracciare una linea di normalità, ma tra l'altro non sarebbe facile uniformare i parametri generali di una relazione.
La diagnosi tiene conto di quanto i sintomi corrispondano ad un disagio e a una disfunzione, e in base a questo c'è criterio per indicare delle opzioni terapeutiche.
La diagnosi tiene conto di quanto i sintomi corrispondano ad un disagio e a una disfunzione, e in base a questo c'è criterio per indicare delle opzioni terapeutiche.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1k visite dal 14/09/2023.
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