è normale sentirsi tristi e in parte falliti con un umore quasi sempre sulla difensiva?
Allora ho 26 anni e sento che la mia vita è un totale disastro o fallimento, da circa 3 anni il mio umore è cambiato notevolmente, nel senso che non trovo un motivo valido per dare un senso alla mia vita, la mia famiglia mi vuole bene e cerca di supportarmi, ma io anziché ringraziarli ho la capacità di dare tutto per scontato e restare sulle mie, chiamiamola difensiva.
Inoltre non riesco più a dare un senso alla mia vita, il mio umore è sempre basso, non ho motivazione a nulla, anzi se cerco di pormi un obiettivo alla prime difficoltà voglio cedere e abbandonare tutto.
3 anni fa mi sono lasciato con la mia ex ragazza, sono stato fidanzato 9 anni, diciamo che tutto il periodo adolescenziale l'ho passato assieme a lei, ad oggi purtroppo non possiedo amici con cui uscire la sera e divagarmi, inoltre non sono il tipo che va a chiedere a qualsiasi conoscente io abbia se possiamo uscire insieme.
Per una questione di orgoglio e dignità preferisco starmene per i fatti miei, e quindi solo, alterno casa e lavoro, ho aperto una partita iva che ho associato al lavoro da dipendente per darmi più stimoli ed essere più "pimpante" ma diciamo che le cose non volgono per il meglio, e quindi mi si sta ritorcendo contro anche questo, ennesimo fallimento direi.
Insomma per farla breve mi sento depresso, mi sento come se non sono all altezza di stare in mezzo agli altri, mi sento come se dovessi recitare questa parte tutti i giorni di avere il broncio e di essere negativo con la vita, e se provo a sforzarmi di essere positivo mi sento un imbecille.
3 anni fa dopo essermi lasciato mi hanno diagnosticato un ernia iatale da scivolamento con malattia da reflusso gastroesofageo motivo per il quale secondo me è iniziato questo mio cambiamento d'umore, non credo sia associato alla fine della mia relazione.
Tuttavia il primo anno e mezzo sono stato male con attacchi di panico perché non sapevo più che mangiare, dopo sono riuscito a venirne a capo attraverso una dieta con esercizi e ad oggi non assumo farmaci, il reflusso mi viene non più così spesso come prima, quindi la mia vita da quel punto di vista diciamo esser tornata alla normalità.
Sono una persona che si proietta troppo verso il futuro, devo fare quello, questo e quell altro... e alla fine sono sempre solo e non riesco più a sorridere.
Mi manca essere spensierato e vivere la vita, mi sembra ormai un lontano ricordo.
Scusate se mi sono divulgato troppo ma scrivere queste parole in parte mi aiuta a autoanalizzarmi.
Spero qualcuno possa darmi consigli utili a riguardo.
Inoltre non riesco più a dare un senso alla mia vita, il mio umore è sempre basso, non ho motivazione a nulla, anzi se cerco di pormi un obiettivo alla prime difficoltà voglio cedere e abbandonare tutto.
3 anni fa mi sono lasciato con la mia ex ragazza, sono stato fidanzato 9 anni, diciamo che tutto il periodo adolescenziale l'ho passato assieme a lei, ad oggi purtroppo non possiedo amici con cui uscire la sera e divagarmi, inoltre non sono il tipo che va a chiedere a qualsiasi conoscente io abbia se possiamo uscire insieme.
Per una questione di orgoglio e dignità preferisco starmene per i fatti miei, e quindi solo, alterno casa e lavoro, ho aperto una partita iva che ho associato al lavoro da dipendente per darmi più stimoli ed essere più "pimpante" ma diciamo che le cose non volgono per il meglio, e quindi mi si sta ritorcendo contro anche questo, ennesimo fallimento direi.
Insomma per farla breve mi sento depresso, mi sento come se non sono all altezza di stare in mezzo agli altri, mi sento come se dovessi recitare questa parte tutti i giorni di avere il broncio e di essere negativo con la vita, e se provo a sforzarmi di essere positivo mi sento un imbecille.
3 anni fa dopo essermi lasciato mi hanno diagnosticato un ernia iatale da scivolamento con malattia da reflusso gastroesofageo motivo per il quale secondo me è iniziato questo mio cambiamento d'umore, non credo sia associato alla fine della mia relazione.
Tuttavia il primo anno e mezzo sono stato male con attacchi di panico perché non sapevo più che mangiare, dopo sono riuscito a venirne a capo attraverso una dieta con esercizi e ad oggi non assumo farmaci, il reflusso mi viene non più così spesso come prima, quindi la mia vita da quel punto di vista diciamo esser tornata alla normalità.
Sono una persona che si proietta troppo verso il futuro, devo fare quello, questo e quell altro... e alla fine sono sempre solo e non riesco più a sorridere.
Mi manca essere spensierato e vivere la vita, mi sembra ormai un lontano ricordo.
Scusate se mi sono divulgato troppo ma scrivere queste parole in parte mi aiuta a autoanalizzarmi.
Spero qualcuno possa darmi consigli utili a riguardo.
[#1]
Esiste un motivo per cui non ha mai eseguito accertamenti psichiatrici ?
Esiste un motivo invece per cui nella gestione degli altri problemi il punto sembra essere stato cercare di usare tutto ma non medicinali ?
Esiste un motivo invece per cui nella gestione degli altri problemi il punto sembra essere stato cercare di usare tutto ma non medicinali ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Salve dottore,
La ringrazio innanzitutto per avermi risposto, non mi sono mai rivolto da uno psichiatra perché non vedevo il problema o meglio facevo finta di non vederlo e quindi ho sempre rimandato, nella seconda domanda invece se lei fa riferimento all ernia iatale e all'utilizzo di farmaci le dico che ho cambiato ben 3 gastroenterologi a pagamento ovviamente, parliamo di primari di reparti ospedalieri, e non ne sono venuto a capo, ma per quanto mi riguarda questa è acqua passata superata quindi non credo importi attualmente.
Ad ogni modo la ringrazio nuovamente per la celere risposta.
La ringrazio innanzitutto per avermi risposto, non mi sono mai rivolto da uno psichiatra perché non vedevo il problema o meglio facevo finta di non vederlo e quindi ho sempre rimandato, nella seconda domanda invece se lei fa riferimento all ernia iatale e all'utilizzo di farmaci le dico che ho cambiato ben 3 gastroenterologi a pagamento ovviamente, parliamo di primari di reparti ospedalieri, e non ne sono venuto a capo, ma per quanto mi riguarda questa è acqua passata superata quindi non credo importi attualmente.
Ad ogni modo la ringrazio nuovamente per la celere risposta.
[#3]
Io farei fare una valutazione specialistica. Lo chiedevo perché i sintomi somatici si associano spesso a questi quadri, anche quando una base organica c'è, perché il primo tipo di disagio di un episodio depressivo è somatico, dopo di che la ragione per la richiesta di intervento dallo psichiatra invece è tipicamente legata a sintomi umorali, comportamentali etc.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Utente
Capisco dottore, quindi lei mi sta dicendo che il mio umore depresso sia stato scaturito dalla causa organica ovvero l'ernia iatale pur considerando che attualmente per fortuna non possiedo più alcun sintomo di reflusso o altro? Come se la causa che ha scaturito tale problema fosse stata l'ernia ho capito bene?
[#5]
No, sto dicendo che la causa organica è di pertinenza cerebrale, e che ciò produce una serie di sintomi somatici quasi sempre, inclusi quelli che ci sono già per effetto di altre malattie, ma amplificati o resi insopportabili.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.1k visite dal 12/09/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.