Dolore cronico trapezi/romboidi scapola destra, psicosomatico o posturale?
Da circa due anni soffro di un dolore che ha inizialmente interessato le vertebre cervicali e che adesso è specialmente presente nella scapola destra.
Ho fatto RM e RX cervicale e consultato tre specialisti (terapista del dolore, neurochirurgo e fisioterapista) che non hanno trovato nulla di anomalo.
Nei due anni ho fatto massaggi osteopatici, decontratturati, fisioterapia con laser, con tecar e solo ultimamente ho finito anche con infiltrazioni di ozono, cinque sedute che hanno portato un netto miglioramento alla sintomatologia cervicale ma che hanno lasciato il costante (anche se si alterna a giorni buoni e giorni pessimi) dolore alle fasce muscolari della scapola destra.
Scrivo nella sezione Psichiatrica perchè proprio il medico della terapia del dolore che ha fatto le infiltrazioni, ha suggerito l'utilizzo dello xanax sospettando una natura ansiosa psicosomatica di questo dolore.
Le 5 gocce di xanax prescritte due volte al giorno hanno inizialmente avuto un discreto effetto miorilassante, ma adesso dopo qualche mese sono diventate 10 e poi 15.
Lo xanax lo prendevo già anni fa nei primi mesi di una terapia associata a 40mg di paroxetina, è stato poi sospeso gradualmente propriò perchè lo psichiatra mi spiegava che è un farmaco che da sia una certa dipendenza che assuefazione.
L'antidepressivo lo prendo tuttora in gocce (daparox) e lo sto scalando da anni (con scarso successo e spesso lo rialzo per ovvi motivi), attualmente sono a un dosaggio di 25 mg (gocce).
Ormai sulla terapia farmacologica non sono seguito da alcuno specialista, anche perchè al di là che scalare il daparox 1 goccia a settimana, non mi è stato suggerito altro se non risentirci con lo specialista in caso di necessità.
Sono seguito invece da una psicoterapeuta da pochi mesi, una volta alla settimana, ma ritengo questo sia un percorso lungo se non lunghissimo e di certo poco efficace nell'immediato sia sui sintomi ansiosi, su quelli umorali e certamente su quelli dolorosi.
La domanda è evidente, dando per probabile la natura psicosomatica di questi dolori/contratture, come posso migliorare la mia situazione senza diventare dipendende da dosi sempre più elevate di benzodiazepine?
E sopratutto, ci sono altre valutazioni specialistiche che non ho tentato?
Altre strade farmacologiche anche sperimentali?
Grazie
Ho fatto RM e RX cervicale e consultato tre specialisti (terapista del dolore, neurochirurgo e fisioterapista) che non hanno trovato nulla di anomalo.
Nei due anni ho fatto massaggi osteopatici, decontratturati, fisioterapia con laser, con tecar e solo ultimamente ho finito anche con infiltrazioni di ozono, cinque sedute che hanno portato un netto miglioramento alla sintomatologia cervicale ma che hanno lasciato il costante (anche se si alterna a giorni buoni e giorni pessimi) dolore alle fasce muscolari della scapola destra.
Scrivo nella sezione Psichiatrica perchè proprio il medico della terapia del dolore che ha fatto le infiltrazioni, ha suggerito l'utilizzo dello xanax sospettando una natura ansiosa psicosomatica di questo dolore.
Le 5 gocce di xanax prescritte due volte al giorno hanno inizialmente avuto un discreto effetto miorilassante, ma adesso dopo qualche mese sono diventate 10 e poi 15.
Lo xanax lo prendevo già anni fa nei primi mesi di una terapia associata a 40mg di paroxetina, è stato poi sospeso gradualmente propriò perchè lo psichiatra mi spiegava che è un farmaco che da sia una certa dipendenza che assuefazione.
L'antidepressivo lo prendo tuttora in gocce (daparox) e lo sto scalando da anni (con scarso successo e spesso lo rialzo per ovvi motivi), attualmente sono a un dosaggio di 25 mg (gocce).
Ormai sulla terapia farmacologica non sono seguito da alcuno specialista, anche perchè al di là che scalare il daparox 1 goccia a settimana, non mi è stato suggerito altro se non risentirci con lo specialista in caso di necessità.
Sono seguito invece da una psicoterapeuta da pochi mesi, una volta alla settimana, ma ritengo questo sia un percorso lungo se non lunghissimo e di certo poco efficace nell'immediato sia sui sintomi ansiosi, su quelli umorali e certamente su quelli dolorosi.
La domanda è evidente, dando per probabile la natura psicosomatica di questi dolori/contratture, come posso migliorare la mia situazione senza diventare dipendende da dosi sempre più elevate di benzodiazepine?
E sopratutto, ci sono altre valutazioni specialistiche che non ho tentato?
Altre strade farmacologiche anche sperimentali?
Grazie
[#1]
Come mai da anni cerca di togliere una terapia, non riesco a capire il razionale di ciò. Con il daparox mantenuto a 40 mg le cose vanno meglio o no ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
I sintomi ansiosi e l'umore sono sicuramente migliori a 40mg. Il dolore però pare non influenzato e sicuramente non migliorato dall'ssri. Decisamente non come dalla benzo.
L'unico motivo per cui cerco di scalarli da anni è il suggerimento del primo psichiatra che li prescrisse, la terapia era intesa per 12-18 mesi e poi disse lui il cervello troverà da solo "un bilanciamento chimico autonomo". Parere riconfermato da un secondo psichiatra cercato semplicemente perchè la riduzione da 40-20-10 suggerita dal primo specialista era accompagnata da sintomi veramente insostenibili. Il secondo specialista ha comunque riconfermato la riduzione della terapia ma con la modalità gocce di 1 volta a settimana..
Ma anche ora, arrivato attorno ai 20mg tornano gli sbalzi d'umore, e rari ma presenti attacchi di ansia..
Ribadisco, che sul dolore però, l'efficacia vera fin'ora è limitata allo xanax, tavolta è efficace il flexiban (e in passato provato pregabalin ma praticamente fino a 150mg era come non prendere nulla)
L'unico motivo per cui cerco di scalarli da anni è il suggerimento del primo psichiatra che li prescrisse, la terapia era intesa per 12-18 mesi e poi disse lui il cervello troverà da solo "un bilanciamento chimico autonomo". Parere riconfermato da un secondo psichiatra cercato semplicemente perchè la riduzione da 40-20-10 suggerita dal primo specialista era accompagnata da sintomi veramente insostenibili. Il secondo specialista ha comunque riconfermato la riduzione della terapia ma con la modalità gocce di 1 volta a settimana..
Ma anche ora, arrivato attorno ai 20mg tornano gli sbalzi d'umore, e rari ma presenti attacchi di ansia..
Ribadisco, che sul dolore però, l'efficacia vera fin'ora è limitata allo xanax, tavolta è efficace il flexiban (e in passato provato pregabalin ma praticamente fino a 150mg era come non prendere nulla)
[#3]
Queste previsioni evidentemente costituivano un auspicio. Lo psichiatra non viene interpellato quindi, si fa riferimento ad una generica previsione fatta in passato.
La sindrome dolorosa quindi non risponde, ma un certo tipo di dolore non risponde perché finché è trattato come sintomo doloroso propriamente detto, non ha i presupposti per rispondere. Bisogna che la diagnosi sia meglio definita: esistono il disturbo da somatizzazione, la fibromialgia, i sintomi somatici nel soggetto con disturbo d'ansia, che sono condizioni tra loro diverse.
La sindrome dolorosa quindi non risponde, ma un certo tipo di dolore non risponde perché finché è trattato come sintomo doloroso propriamente detto, non ha i presupposti per rispondere. Bisogna che la diagnosi sia meglio definita: esistono il disturbo da somatizzazione, la fibromialgia, i sintomi somatici nel soggetto con disturbo d'ansia, che sono condizioni tra loro diverse.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#5]
Ad uno psichiatra per la sua cura.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.6k visite dal 12/09/2023.
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