Psicofarmaci: interazioni con altri medicinali
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Gentile Utente,
in generale i farmaci antinfiammatori utilizzati per il trattamento sintomatico delle sindromi influenzali non hanno interazioni pericolose con gli psicofarmaci che Lei assume anche se è doveroso fare alcune puntualizzazioni in quanto molti di essi non contengono un solo principio attivo ma sono delle associazioni con farmaci apparteneneti ad altre classi. Per farle un esempio il Tachiflu contiene anche un antiistaminico che può avere un azione sedativa come effetto collaterale; tale effetto può sommarsi all'effetto sedativo dell'Eutimil per cui è opportuno valutare l'opportunità, per esempio, di mettersi alla guida di un autoveicolo poco dopo l'assunzione. Per quanto riguarda invece le interazione specificatamente tra psicofarmaci e farmaci antiinfiammatori, queste sono di solito trascurabili, fatto salvo se il trattamento antiinfiammatorio venga assunto per periodi prolungati: in questo caso possono esservi delle inetrazioni importanti a secondo
in generale i farmaci antinfiammatori utilizzati per il trattamento sintomatico delle sindromi influenzali non hanno interazioni pericolose con gli psicofarmaci che Lei assume anche se è doveroso fare alcune puntualizzazioni in quanto molti di essi non contengono un solo principio attivo ma sono delle associazioni con farmaci apparteneneti ad altre classi. Per farle un esempio il Tachiflu contiene anche un antiistaminico che può avere un azione sedativa come effetto collaterale; tale effetto può sommarsi all'effetto sedativo dell'Eutimil per cui è opportuno valutare l'opportunità, per esempio, di mettersi alla guida di un autoveicolo poco dopo l'assunzione. Per quanto riguarda invece le interazione specificatamente tra psicofarmaci e farmaci antiinfiammatori, queste sono di solito trascurabili, fatto salvo se il trattamento antiinfiammatorio venga assunto per periodi prolungati: in questo caso possono esservi delle inetrazioni importanti a secondo
Dr. Claudio Lorenzetti
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a seconda dello psicofarmaco considerato. Gli antidepressivi, infatti, (Eutimil e Noriten ne sono un esempio) possono potenziare l'effetto anticoagulante di alcuni antinfiammatori con azione antidolorifica: ciò può essere vantaggioso per alcuni pazienti, dannoso per altri. L'uso cronico infine di antinfiammatori può portare sia a danni epatici che a danni renali: nel primo caso quasi tutti gli psicofarmaci avrebbero delle difficoltà a essere metabolizzati per cui diventerebbero tossici, nel secondo caso un farmaco come il litio, che ha un esclusivo metabolismo renale, sarebbe inutilizzabile. Riassumendo, se gli antiinfiammatori vengono usati per brevi periodi (massimo qualche settimana) non c'è alcun problema di interazione con gli psicofarmaci, se invece vengono assunti per lunghi periodi è bene farlo solo sotto stretta sorveglianza medica.
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
www.claudiolorenzetti.tk
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
www.claudiolorenzetti.tk
[#3]
Gentile utente,
l'associazione di farmaci puo' dare degli effetti indesiderati che possono variare da individuo ad individuo.
Raramente possono portare a fenomeni letali, che pero' appartengono sempre alla statistica.
In ogni caso, sarebbe opportuno avere come riferimento il suo medico di famiglia che possa aiutarla a ridurre al minimo tempo l'assunzione di antiinfiammatori oppure in alternativa aiutarla a comprendere quali sintomi possono manifestarsi in caso di effetti indesiderati.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
l'associazione di farmaci puo' dare degli effetti indesiderati che possono variare da individuo ad individuo.
Raramente possono portare a fenomeni letali, che pero' appartengono sempre alla statistica.
In ogni caso, sarebbe opportuno avere come riferimento il suo medico di famiglia che possa aiutarla a ridurre al minimo tempo l'assunzione di antiinfiammatori oppure in alternativa aiutarla a comprendere quali sintomi possono manifestarsi in caso di effetti indesiderati.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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[#4]
Psichiatra
Gentile utente,
mi permetta di aggiungere un'ulteriore considerazione a quanto già correttamente affermato dai colleghi.
Vorrei infatti sottolineare che esiste un'interazione fra i sali di litio ed alcuni antifiammatori di uso comune (come ad esempio la nimesulide); infatti, quest'ultimi possono aumentare i livelli ematici del litio in ragione del fatto che ne possono ridurre l'eliminazione renale. Per tale motivo può essere consigliabile una leggera riduzione dei dosaggi dei sali di litio (ma solo durante il periodo dell'assunzione "in contemporanea" dell'antinfiammatorio).
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
mi permetta di aggiungere un'ulteriore considerazione a quanto già correttamente affermato dai colleghi.
Vorrei infatti sottolineare che esiste un'interazione fra i sali di litio ed alcuni antifiammatori di uso comune (come ad esempio la nimesulide); infatti, quest'ultimi possono aumentare i livelli ematici del litio in ragione del fatto che ne possono ridurre l'eliminazione renale. Per tale motivo può essere consigliabile una leggera riduzione dei dosaggi dei sali di litio (ma solo durante il periodo dell'assunzione "in contemporanea" dell'antinfiammatorio).
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 66k visite dal 16/01/2007.
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