Ansia generalizzata

Buongiorno, purtroppo dopo un bel po' di tempo ho bisogno del vostro aiuto.

Sono stato in cura per ansia con paroxetina...la sto dismettendo...sono 2 anni che sono fisso a 5mg...ma non è questo il problema.
Io ho delle punte di ansia, quando devo affrontare dei cambiamenti, soltanto che non riesco più a gestire sta ansia, come in questo momento.
Sto per iniziare un nuovo lavoro che va a sommarsi al primo...anche se lo avevo già fatto negli anni scorsi...ora il secondo lavoro è un po' più impegnativo come orario... Questo mi crea preoccupazione, che cmq.
Gestisco in modo sopportabile finché non vado a dormire.
E qui nasce il solito eterno problema, la preoccupazione non mi fa dormire, il tutto mi crea ansia, paura, perché il giorno dopo devo essere pronto, così man mano che passano le ore l'ansia aumenta e io non dormo.
Un loop.
Una volta partita l'ansia, che è ormai elevata, vedo e di solito prendo una pasticca da 0, 5mg.
Di en.
Ma non mi fa nulla, mi intontisce un po', ma l'ansia non diminuisce.
Eppure non la prendo costantemente, anzi Ma ho la sensazione che sia sottodosata, e/o non adatta a gestire questi momenti di ansia avendo emivita lunga, la sento anche il giorno dopo... però...ansia rimane.
Spesso sono costretto a prendere un'altra da0, 5mq.
E va qualcosa meglio... perché dopo una ora o max 2 riesco ad addormentarmi.

Gentilmente vi chiedo un parere su come gestire questi momenti...che mi sfasciano.
Poi una volta preso il ritmo e fatto il callo col lavoro doppio, di solito, ritorno normale.
Di solito.

Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Il problema è che sta male e sta smettendo la cura (comunque da 2 anni è a dose inefficace in caso di ricaduta). Il senso di tutto ciò ? La cosa tipica è che anziché orientarsi in maniera automatica verso il benessere tramite una cura , da concordare col suo medico, sta pensando a tutt'altro, a cosa usare nei momenti di ansia per andare avanti.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Dottore, si.
Cioè non so se questa può considerarsi una ricaduta Ho dei momenti in cui devo aiutarmi per l'ansia ma sono brevi, avevo anche imparato a gestirli. Cioè, credo che certe situazioni a persone come me creino ansia, ma non per questo debba continuare tutta la vita a prendere paroxetina. Io sono certo che se dormo non ho problemi di nulla. E spero che con una semplice benzo presa al bisogno possa riuscire a liberarmi da questa ansia.
Io le chiedo se perfavore, secondo lei, EN è poco adatta a questo tipo di disturbo d'ansia... cioè è troppo bassa la dose o è poco adatta?in ogni caso contatterò il medico.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Ma sta facendo ragionamenti su come sta e quello che ha, o su altro ?

Il fatto che chieda se può gestire con bdz etc ? ...è esattamente quello che dicevo. Anziché orientarsi verso la cura, sta facendo ipotesi su come non curarsi e andare avanti nella maniera ovviamente non efficace (altrimenti sarebbe quella già in atto).
Quindi: sta iniziando a piovere, anzi mi sembra che secondo la sua descrizione già piova abbondantemente, e lei si bagna. Ha un ombrello di dimensioni piccole (5 mg di paroxetina). Lei chiede se può gettare l'ombrello e come fare a pararsi con le mani, o eventualmente con qualche cosa che trova per la strada quando esce.

Non è che sia strano, perché chi ricade tende non solo a essere ansioso, ma a imboccare una linea di pensiero che anziché portare verso una cura, porta verso un'idea di "autogestione" o "gestione con tutti mezzi, tranne la cura".

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Capisco il suo ragionamento. Ma 2 notti insonni ed ansia per 2 giorni per un nuovo lavoro che deve cominciare sono giustificabili per riprendere la cura?
Volevo prima provare a gestirla momentaneamente con benzo, se poi vedo che non c'è storia allora riprenderò la cura. Le benzo cmq. Erano prescritte anche durante la cura, al bisogno... E dovrei in ogni caso riprenderle con la paroxetina. Per cui le sto chiedendo se come credo, come sintomatico momentaneo per l'ansia En sia poco adatta, e soprattutto sottodosata.
Poi ho già contattato il centro che mi ha detto di contattare il medico di base per gestire questo momento prima che mi vedano.il medici di base è in ferie, nessuno risponde. Io comprendo il suo ragionamento ma in questo momento devo aiutarmi con una benzo assolutamente. EN da 0,5mg. Peso 80 kg. Circa serve a qualcosa per l'ansia? Solo questo.
In ogni caso La Ringrazio!!!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Lei non ha detto solo da due giorni, le ha detto in generale, e che poi in particolare ha delle punte come in questo momento che non riesce a gestire. Alle spalle c'è una diagnosi e una storia. Attualmente c'è una terapia sottodosata. Il suo ragionamento va paradossalmente in una direzione di togliere tutto, ora che non riesce a togliere l'ansia, per poi porsi il problema di come fare a gestirla.
Ora, questo è abbastanza suggestivo...
Ma avrà un medico che può indirizzarla dopo averla valutata di persona.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Forse mi sono spiegato male. Vengo da un periodo buono dottore. Non ho più avuto grossi problemi di ansia...e anche la notte direi bene. Certo ogni tanto delle preoccupazioni e un po' di ansia ma giornaliera e gestita subito con un po' di en prima di addormentarmi...ma parliamo di 3 episodi ogni 2 mesi circa.Mi sono convinto di potere gestire la situazione in questo modo. Ora sono 2 giorni e 2 notti che sono in ansia...dovuta ad un cambiamento di vita...nuovo lavoro. Prima di rimettere in piedi la cura volevo un attimo capire se questo momento riesco a gestirlo con una medicina ad uso breve. Nel caso vedessi le cose peggiorare e non migliorare purtroppo mi toccherà ricominciare.
Forse ora mi sono spiegato meglio.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Sì, ma al di là del fatto che ridimensioni la cosa, comunque il principio è analogo. Le linee guida suggeriscono che quando si cura un disturbo lo si faccia mirando a estinguere possibilmente i sintomi o comunque la parte interferente, e che si eviti di rimanere in condizioni di sintomaticità solo per la soddisfazione (non saprei quale) di tenere una cura a dose piccola o di sospenderla.
Un ragionamento che si fa in ogni malattia alla fine.

Se mai è in questo caso che Lei fa un ragionamento che cozza un po' con una logica di base. Non me ne stupisco perché ci sono abituato, ma me ne stupisco nel senso che glielo segnalo come probabile errore di impostazione.

Dr.Matteo Pacini
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