Possibile correlazione tra attacchi di panico, insonnia e sospensione citalopram?
Buongiorno.
ho 33 anni, e quasi da quando son nata, soffro di ansia e attacchi di panico, motivo per cui dall' età di 26 anni, ho iniziato un percorso di psicoterapia.
Attorno ai 28 anni, ho anche deciso di sottopormi a un ricovero presso una struttura dedicata al benessere mentale, "bad bachgard" a causa di continui attacchi di panico notturni che mi impedivano di dormire, anche per più giorni di fila.
Dopo un ricovero durato circa due mesi, sono rinata, con molta più consapevolezza e con un farmaco che mi ha accompagnata fino all' anno scorso, lyrica da 25mg, due volte al giorno.
Per anni non ho più avuto necessità di terapie o cambi farmacologici, finché non é arrivato il 2020.
Non è stato solo un problema di pandemia e zona rossa, ma anche di forti cambiamenti.
Mia nonna si é ammalata di Alzheimer, la persona che amo ha scoperto di soffrire di disforia e ha iniziato un percorso di riassegnazione di genere, mi é stata diagnosticata la rizoartrosi bilaterale, e ciliegina sulla torta, ho subito un tentativo di violenza.
Violenza che ho denunciato e che dopo soli 20 giorni é stata archiviata.
Mi sono sentita abbandonata dalla giustizia, e dopo qualche mese é iniziata una forte agorafobia legata ad attacchi di panico estremamente forti, al punto da convincermi ad accompagnare la terapia psicologica a quella farmacologica.
Ho quindi iniziato con daparox da 20mg che mi é stato poi cambiato in citalopram da 20mg dopo circa un mese.
(Del secondo prendevo una pastiglia e mezza la mattina).
Durante il cambio di farmaco, ho anche interrotto il trattamento con lyrica poiché secondo la mia psichiatra, il mio corpo era assuefatto al farmaco.
Dopo pochi mesi son tornata a vivere, imparato a convivere con l ansia al punto da riuscire anche ad esibirmi in pubblico.
tutto bene fino a quasi un mese fa, dove ho stupidamente tolto il farmaco.
Non era stato intenzionale, ma avevo iniziato a scordarmi spesso, fino a prenderlo una volta a settimana, e non notando particolari effetti collaterali, ho pensato direttamente a sospenderlo.
(avevo già provato in passato a scalarlo, ma dopo poche settimane ho nuovamente sofferto di attacchi di panico molto forti, facendomi tornare da mezza pastiglia a una intera).
Da qualche settimana però, mi capitano delle giornate in cui non sono in grado di dormire, ho continui risvegli con attacchi di panico, che mi impediscono di dormire perché appena mi addormento, in massimo trenta minuti la tachicardia mi sveglia.
Ogni notte vivo una profezia auto avverante, poiché appena chiudo gli occhi mi agito al pensiero di quello che potrebbe accadere.
Da una settimana ho l angoscia nel dover dormire Ho paura di essere "pazza" e non poter vivere senza psicofarmaci, o peggio di morire a causa della scarsa qualità del sonno.
Sto inoltre passando un periodo stressante.
Non so cosa fare.
Possibile che dopo un mese abbia iniziato ad avere gli effetti collaterali del farmaco?
Conviene riprenderlo o aspettare che passi?
Grazie in anticipo.
ho 33 anni, e quasi da quando son nata, soffro di ansia e attacchi di panico, motivo per cui dall' età di 26 anni, ho iniziato un percorso di psicoterapia.
Attorno ai 28 anni, ho anche deciso di sottopormi a un ricovero presso una struttura dedicata al benessere mentale, "bad bachgard" a causa di continui attacchi di panico notturni che mi impedivano di dormire, anche per più giorni di fila.
Dopo un ricovero durato circa due mesi, sono rinata, con molta più consapevolezza e con un farmaco che mi ha accompagnata fino all' anno scorso, lyrica da 25mg, due volte al giorno.
Per anni non ho più avuto necessità di terapie o cambi farmacologici, finché non é arrivato il 2020.
Non è stato solo un problema di pandemia e zona rossa, ma anche di forti cambiamenti.
Mia nonna si é ammalata di Alzheimer, la persona che amo ha scoperto di soffrire di disforia e ha iniziato un percorso di riassegnazione di genere, mi é stata diagnosticata la rizoartrosi bilaterale, e ciliegina sulla torta, ho subito un tentativo di violenza.
Violenza che ho denunciato e che dopo soli 20 giorni é stata archiviata.
Mi sono sentita abbandonata dalla giustizia, e dopo qualche mese é iniziata una forte agorafobia legata ad attacchi di panico estremamente forti, al punto da convincermi ad accompagnare la terapia psicologica a quella farmacologica.
Ho quindi iniziato con daparox da 20mg che mi é stato poi cambiato in citalopram da 20mg dopo circa un mese.
(Del secondo prendevo una pastiglia e mezza la mattina).
Durante il cambio di farmaco, ho anche interrotto il trattamento con lyrica poiché secondo la mia psichiatra, il mio corpo era assuefatto al farmaco.
Dopo pochi mesi son tornata a vivere, imparato a convivere con l ansia al punto da riuscire anche ad esibirmi in pubblico.
tutto bene fino a quasi un mese fa, dove ho stupidamente tolto il farmaco.
Non era stato intenzionale, ma avevo iniziato a scordarmi spesso, fino a prenderlo una volta a settimana, e non notando particolari effetti collaterali, ho pensato direttamente a sospenderlo.
(avevo già provato in passato a scalarlo, ma dopo poche settimane ho nuovamente sofferto di attacchi di panico molto forti, facendomi tornare da mezza pastiglia a una intera).
Da qualche settimana però, mi capitano delle giornate in cui non sono in grado di dormire, ho continui risvegli con attacchi di panico, che mi impediscono di dormire perché appena mi addormento, in massimo trenta minuti la tachicardia mi sveglia.
Ogni notte vivo una profezia auto avverante, poiché appena chiudo gli occhi mi agito al pensiero di quello che potrebbe accadere.
Da una settimana ho l angoscia nel dover dormire Ho paura di essere "pazza" e non poter vivere senza psicofarmaci, o peggio di morire a causa della scarsa qualità del sonno.
Sto inoltre passando un periodo stressante.
Non so cosa fare.
Possibile che dopo un mese abbia iniziato ad avere gli effetti collaterali del farmaco?
Conviene riprenderlo o aspettare che passi?
Grazie in anticipo.
[#1]
Dopo un mese potrebbe avere una ricaduta per l'assenza della terapia quindi la questione va rivista
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie per la risposta. Sto provando a contattare la mia psichiatra, che però non mi sta rispondendo al telefono. Oggi la situazione sta peggiorando, credo di avere anche un po' di depressione, dato che negli ultimi giorni faccio fatica anche solo a mangiare e bere, oltre che a dormire. Ho paura di essere un caso perso e senza speranza. Ieri ho parlato con la mia psicologa, dato il periodo secondo lei é normale mi senta in questo modo, sia perché ho interrotto il farmaco, sia perché in sole due settimane é successo un po' di tutto. Però non riesco a crederci davvero, per me é una lotta continua coi miei pensieri, inizio a sentirmi esausta.. come mi posso comportare se la mia psichiatra non risponde al telefono e ai messaggi?
É possibile andare all' ospedale per farsi prescrivere una terapia "di urgenza"?
Grazie per la gentile attenzione
É possibile andare all' ospedale per farsi prescrivere una terapia "di urgenza"?
Grazie per la gentile attenzione
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.3k visite dal 31/08/2023.
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