E' possibile vincere la parafilia masochistica?

Salve!
Sono un giovane trentenne, sono affetto da una parafilia masochistica sin dalla prima adolescenza (13/14 anni).

Quando iniziavo a scoprire i piaceri del sesso, immaginavo di servire donne accontenandone capricci.

Data la mia ingunità, a quell'età fantasticavo semplicemente immaginando di servire loro un bicchiere d'acqua non avendo altra scelta.

DOVEVO farlo perché mi era stato ordinato.
La pornografia (che purtroppo ho imparato a conoscere già all'eta nella quale emergeva il mio onanismo adolescenziale) ha ulteriormente fissato le mie perversioni.
Tra cinture di castità, scosse elettriche e cuckoldismo ho praticamente alterato la mia sessualità.

I danni della pornografia sugli adolescenti sono spaventosi.

Negli anni ho avuto diverse fidanzate.
Tutte soffrivano le mie inclinazioni ma tendenzialmente mi accontentavano.
Come Freud scrive in "ossessione, paranoia, perversione" i masochisti, pure se accontentati nelle loro fantasie, non riescono a vincere il proprio onanismo.
Nonostante il ragguardevole numero di donne che ho avuto (e voluto sinceramente bene, sono molto affettuoso), non sono mai riuscito a venire per mano loro.

In questo senso credo che ciò possa dipendere dall'effetto droga che certe fantasie procurano al cervello, richiedendo spunti sempre più forti che la partner non riesce a garantire, senonché deve necessariamente intervenire il cervello sforzandosi di superare il precedente threshold dopaminico.

Adesso ho conosciuto l'ennesima ragazza, è innamorata di me, mi vuole bene, non voglio deludere anche lei.

Oltretutto queste fantasie mi fanno male, lo spirito è irrequieto.

Ciò che realmente desidero è la possibilità di soddisfare sessualmente una donna senza stramberie.

Io ho da tempo accettato le mie parafilie.
Ciò non toglie che esse possano ritirarsi, venendo accompagnate anche da uan vita sessuale regolare.

So che è atipico che un masochista ricerchi la guarigione, sebbene talvolta capiti.

Sono anche disposto a rinunciarvi! D'altro canto la libido traslerebbe altrove e io vivrei lo stesso piacere, stavolta però accompagnato dalla gioia di unirmi con una donna.


Davvero non capisco perché io abbia dovuto sviluppare una siffatta sessualità.

Vorrei guardare una donna ed eccitarmi all'idea della penetrazione.

Attualmente ne sono attratto (non lo sono invece dagli uomini), ma l'eventualità di "averla" non mi dice alcunché.


Ho anche notato che il politicamente corretto tende a sottovalutare il problema, tra asterischi ed "e" rovesciate ho come l'impressione che la ricerca abbia paura di battere tutte le strade.


Io trovo che la mia sia una malattia, senza veli, senza nascondimenti! Desidero guarire! Lo desidero tanto!

Da 6 mesi ho abbandonato la pornografia (è difficile quanto smettere di fumare)

A voi dottori chiedo, esistono possibilità di guarigione?


La letteratura medica ne parla?
Ci sono statistiche?

Vorrei pure affrontare un percorso, ma vorrei imbattermi in un paper o una metanalisi che mi incoraggi!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
La questione le crea disagio per cui può essere sottoposta alla attenzione di specialisti che possono stabilire un trattamento appropriato.

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https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
La ringrazio dottore, sa per caso indicarmi in letteratura quali sono le aspettative di remissione? (remissione = stabilire rapporti sessuali normali)
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Ancora non si è fatto visitare e non è stato stabilito alcun percorso di cura.

Intanto deve sottoporsi a delle valutazioni e poi si vede in quale eventuale statistica possa rientrare lei.

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