Potrebbe trattarsi di disturbo bipolare/ciclotimico?
Salve, sono una ragazza di 22.
Ho pensato di chiedere un consulto a Voi prima di rivolgermi a una figura professionale in "carne ed ossa".
Premetto che la mia condizione familiare è piuttosto disfunzionale per colpa di mio padre (che secondo me e la mia famiglia potrebbe essere narcisista o bipolare perché i suoi momenti di rabbia e paranoia sono ciclici).
Premesso questo parto col dire che è solo qualche mese che effettivamente ho aperto gli occhi sul mio modo di comportarmi e mi sono resa conto che effettivamente ho dei down e delle fasi up.
Probabilmente i momenti down sono quelli più "difficili" da notare perché di mio sono piuttosto pessimista, comunque hanno una durata che va dalle 2 settimane a 1 mese, ed è qui che risiede il mio primo dubbio:
Okay che ho umore depresso, mi sento vuota e percepisco un dolore persistente a livello toracico e nella fase acuta ho pensieri abbastanza estremi.
però comunque riesco a lavorare e uscire con i miei amici anche se mi sento più rallentata e tendo a dissociarmi molto, a volte dimentico persino ciò che ho detto come se fossi ubriaca.
Il secondo dubbio risiede nei momenti "up", essenzialmente da due anni a questa parte riesco a ricordarne solo due,
Il primo sarà durato da ottobre 2021 a più o meno giugno 2022, però ho dei dubbi sulla sua durata perché i primi due mesi più che "up" era una sensazione di quasi onnipotenza (ma comunque nascosta), mi sentivo come se tutti fossero sotto il mio comando e tutti mi amassero, pensando di poter decidere riguardo la vita delle persone.
Avevo inoltre pensieri molto macabri che quasi mi perseguitavano.
Era come essere depressi ma in maniera agitata e nervosa.
Questa fase qui però è stata ad intermittenza con giorni del tutto normali per questo non saprei nemmeno se c'entri qualcosa o meno.
La seconda fase "up" invece è avvenuta di recente: è durata un tre settimane, non avevo bisogno di dormire (in quella precedente facevo fatica ma comunque dormivo), trovavo tutto divertente e ogni parola mi faceva venire in mente una canzone che cantavo, insomma ero al top se avessi voluto sarei potuta uscire nuda.
Questa fase è iniziata dopo essermi sentita emotivamente scombussolata per diversi giorni, ed è terminata portando con se due settimane di vuoto interiore e tristezza.
C'è da dire che nell'autunno 2021 mi ero resa conto che qualcosa non andasse, e ho provato a fare una prima visita da due psicologhe diverse, pensando che fosse ADHD (esortata anche dalla mia famiglia e dai miei amici che sono secoli che affermano che ne sia affetta, ma comunque non aveva mai portato con sé problemi gravi) le quali mi hanno però licenziata affermando che siccome non avevo avuto problemi accademici, era del tutto impossibile.
Il problema è che dato che ora sono in un periodo quasi stabile (la dissociazione comunque c'è quando sto tra la gente) mi sembra strano e mi sento come se stessi solo mentendo a me stessa.
Secondo Voi cosa potrebbe essere?
Vi ringrazio
Ho pensato di chiedere un consulto a Voi prima di rivolgermi a una figura professionale in "carne ed ossa".
Premetto che la mia condizione familiare è piuttosto disfunzionale per colpa di mio padre (che secondo me e la mia famiglia potrebbe essere narcisista o bipolare perché i suoi momenti di rabbia e paranoia sono ciclici).
Premesso questo parto col dire che è solo qualche mese che effettivamente ho aperto gli occhi sul mio modo di comportarmi e mi sono resa conto che effettivamente ho dei down e delle fasi up.
Probabilmente i momenti down sono quelli più "difficili" da notare perché di mio sono piuttosto pessimista, comunque hanno una durata che va dalle 2 settimane a 1 mese, ed è qui che risiede il mio primo dubbio:
Okay che ho umore depresso, mi sento vuota e percepisco un dolore persistente a livello toracico e nella fase acuta ho pensieri abbastanza estremi.
però comunque riesco a lavorare e uscire con i miei amici anche se mi sento più rallentata e tendo a dissociarmi molto, a volte dimentico persino ciò che ho detto come se fossi ubriaca.
Il secondo dubbio risiede nei momenti "up", essenzialmente da due anni a questa parte riesco a ricordarne solo due,
Il primo sarà durato da ottobre 2021 a più o meno giugno 2022, però ho dei dubbi sulla sua durata perché i primi due mesi più che "up" era una sensazione di quasi onnipotenza (ma comunque nascosta), mi sentivo come se tutti fossero sotto il mio comando e tutti mi amassero, pensando di poter decidere riguardo la vita delle persone.
Avevo inoltre pensieri molto macabri che quasi mi perseguitavano.
Era come essere depressi ma in maniera agitata e nervosa.
Questa fase qui però è stata ad intermittenza con giorni del tutto normali per questo non saprei nemmeno se c'entri qualcosa o meno.
La seconda fase "up" invece è avvenuta di recente: è durata un tre settimane, non avevo bisogno di dormire (in quella precedente facevo fatica ma comunque dormivo), trovavo tutto divertente e ogni parola mi faceva venire in mente una canzone che cantavo, insomma ero al top se avessi voluto sarei potuta uscire nuda.
Questa fase è iniziata dopo essermi sentita emotivamente scombussolata per diversi giorni, ed è terminata portando con se due settimane di vuoto interiore e tristezza.
C'è da dire che nell'autunno 2021 mi ero resa conto che qualcosa non andasse, e ho provato a fare una prima visita da due psicologhe diverse, pensando che fosse ADHD (esortata anche dalla mia famiglia e dai miei amici che sono secoli che affermano che ne sia affetta, ma comunque non aveva mai portato con sé problemi gravi) le quali mi hanno però licenziata affermando che siccome non avevo avuto problemi accademici, era del tutto impossibile.
Il problema è che dato che ora sono in un periodo quasi stabile (la dissociazione comunque c'è quando sto tra la gente) mi sembra strano e mi sento come se stessi solo mentendo a me stessa.
Secondo Voi cosa potrebbe essere?
Vi ringrazio
[#1]
La cosa che si può oggettivamente notare è che si è già orientata verso 3-4 autodiagnosi, il che è un dato. Per il resto, la visita e l'anamnesi servono per ricostruire le cose e orientare il medico. I sintomi non sono il fatto di descriversi secondo la definizione del sintomo del manuale, quello è il sintomo per come lo deve capire il medico per fare diagnosi. Altrimenti ogni cosa sarebbe autodiagnosticabile, e non lo è non solo perché alcuni non sono percepiti come sintomi, ma perché la descrizione dei propri problemi può e anzi meglio se fa a meno dei termini tecnici.
Ad esempio questo
"era una sensazione di quasi onnipotenza (ma comunque nascosta), mi sentivo come se tutti fossero sotto il mio comando e tutti mi amassero, pensando di poter decidere riguardo la vita delle persone.
Avevo inoltre pensieri molto macabri che quasi mi perseguitavano.
Era come essere depressi ma in maniera agitata e nervosa."
Sembra più una descrizione che parte già dalla lettura di qualche specchietto riassuntivo di sintomi, più che un ragionamento che abbia un senso immediato.
Alla fine dei conti: le hanno fatto una diagnosi o nessuna ?
Ad esempio questo
"era una sensazione di quasi onnipotenza (ma comunque nascosta), mi sentivo come se tutti fossero sotto il mio comando e tutti mi amassero, pensando di poter decidere riguardo la vita delle persone.
Avevo inoltre pensieri molto macabri che quasi mi perseguitavano.
Era come essere depressi ma in maniera agitata e nervosa."
Sembra più una descrizione che parte già dalla lettura di qualche specchietto riassuntivo di sintomi, più che un ragionamento che abbia un senso immediato.
Alla fine dei conti: le hanno fatto una diagnosi o nessuna ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Salve, no poi non ho ricevuto alcuna diagnosi perché ho interrotto dopo la prima seduta
Per quanto riguarda lo specchietto al quale si riferisce lei, ho cercato di fare un sunto del tutto perché non mi bastavano i caratteri e anche perché per me è difficile descrivere a parole ciò che provavo in quei dati momenti perché non mi soffermavo a pensarci in quei momenti lì e quindi cercando in seguito la mia sintomatologia mi ci sono ritrovata, ma ho cercato di evitare di usare tecnicismi in realtà haha non sarò riuscita nel mio intento.
In realtà cerco di non autodiagnosticare mai nulla perché prima di tutto spero sempre che sia solo una mia esagerazione e non ci sia effettivamente nulla e poi perché se fossi un medico e la gente venisse già convinta della propria diagnosi mi darebbe un po' fastidio,
Più che altro questo è un dubbio che mi è sorto poiché se oggi riesco a sopportare ho paura che in futuro possa peggiorare
Per quanto riguarda lo specchietto al quale si riferisce lei, ho cercato di fare un sunto del tutto perché non mi bastavano i caratteri e anche perché per me è difficile descrivere a parole ciò che provavo in quei dati momenti perché non mi soffermavo a pensarci in quei momenti lì e quindi cercando in seguito la mia sintomatologia mi ci sono ritrovata, ma ho cercato di evitare di usare tecnicismi in realtà haha non sarò riuscita nel mio intento.
In realtà cerco di non autodiagnosticare mai nulla perché prima di tutto spero sempre che sia solo una mia esagerazione e non ci sia effettivamente nulla e poi perché se fossi un medico e la gente venisse già convinta della propria diagnosi mi darebbe un po' fastidio,
Più che altro questo è un dubbio che mi è sorto poiché se oggi riesco a sopportare ho paura che in futuro possa peggiorare
[#3]
Sembra quasi che abbia un dubbio su tutto e il suo contrario, il che forse è il punto centrale della situazione. Però ciò non toglie che per una visita offre gli elementi che servono, e non c'è bisogno che uno sia né preparato a rispondere alle domande, né abbia a disposizione un lessico tecnico (perché quello serve ai medici per comunicare, non alla comunicazione medico-paziente).
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.2k visite dal 19/08/2023.
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