Pensiero ossessivo e attacchi di panico
Buongiorno,
Ho avuto in questi anni dei pensieri ossessivi (non so se definirli cosi) che mi scatenavano forti attacchi di panico, a tavola, esempio: vedere il bicchiere colmo D'acqua mentre bevevo (cosa che ora sto evitando di fare mediante psicoterapia, riempendolo meno della metà e non vedendolo assolutamente)... e l'unico modo che mi faceva stare bene nel momentaneo e era fare dei rituali di esposizione a tali situazioni (come a dire, se riesco a non avere l'ansia facendo tali rituali, vuol dire che sto bene e mi passerà nei prossimi giorni, quindi riempivo il bicchiere d'acqua apposta e bevevo).
Ovviamente questo non faceva e non fa altro che alimentare ulteriori ansie e pensieri.
Premetto che sono stato in cura nel mentre con cipralex a 20 mg.
Ho seguito uno psicoterapeuta il quale mi ha detto che erano queste stesse prove a procurarmi il problema e che quindi a tavola dovevo riempire l'acqua SOLO quando avevo sete.
(oltre che farmi fare degli esercizi mentali).
Sono stato bene per 1 anno, evitando di fare rituali di nessun tipo ma da 3 settimane (avevo il cipralex a 10 mg) ho avuto una forte ricaduta riempendo totalmente il bicchiere (non fatto di proposito) e scatenando ansia e panico che mi porto da allora.
Mi era capitato molteplici volte di riempirlo totalmente, ma non mi aveva recato più di tanto fastidio.
Ovviamente e' inutile citare tutti i pensieri che mi facevo a tavola e a citare l'ansia che avevo e che ora ho prima dei pasti (bloccando ovviamente anche la fame e la voglia di stare appunto a tavola) , facendomi rinunciare a cene con parenti e amici.
Attualmente con un nuovo psicoterapeuta strategico, mi ha OBBLIGATO a riempire il bicchiere di 2 dita, a bere solo quando ho sete e assolutamente a non guardare l'interno.
Mi ha detto che la sintomatologia non è stata curata e seguita a dovere dallo stesso vecchio psicoterapeuta.
Diciamo che se faccio cosi sto meglio ma la mia mente è come se mi dicesse di continuare a guardarlo affinchè riesca a superare la paura.
Lo stesso nuovo psicoterapeuta, infatti, lo definisce come un meccanismo ossessivo.
la psichiatra mi ha riaumentato il cipralex 20 mg e già mi ha detto che, se non fa effetto, dovrò cambiare molecola con la venlafaxina.
Con il cipralex mi sono trovato bene a livello di effetti collaterali (addirittura mi ha aumentato l'erezioni, anche notturne che non avevo ormai da molto tempo).
Detto ciò, secondo un vostro parere, dovrei cambiare psichiatra?
La venlafaxina sarebbe più indicata rispetto al cipralex per questi disturbi?
Mi ha detto che la paroxetina è inutile provarla in quanto agirebbe come il cipralex.
Vi chiedo ciò perché magari mi sono affidato ad uno psichiatra " sbagliato ", e non vorrei inciampare ulteriormente in futuro.
Per ora sono sotto terapia con xanax 3 volte al di, 10 gocce e cipralex 20 mg e sto un pochino meglio (seguendo sempre le indicazioni dello psicoterapeuta strategico, altrimenti starei sempre male).
grazie mille
Ho avuto in questi anni dei pensieri ossessivi (non so se definirli cosi) che mi scatenavano forti attacchi di panico, a tavola, esempio: vedere il bicchiere colmo D'acqua mentre bevevo (cosa che ora sto evitando di fare mediante psicoterapia, riempendolo meno della metà e non vedendolo assolutamente)... e l'unico modo che mi faceva stare bene nel momentaneo e era fare dei rituali di esposizione a tali situazioni (come a dire, se riesco a non avere l'ansia facendo tali rituali, vuol dire che sto bene e mi passerà nei prossimi giorni, quindi riempivo il bicchiere d'acqua apposta e bevevo).
Ovviamente questo non faceva e non fa altro che alimentare ulteriori ansie e pensieri.
Premetto che sono stato in cura nel mentre con cipralex a 20 mg.
Ho seguito uno psicoterapeuta il quale mi ha detto che erano queste stesse prove a procurarmi il problema e che quindi a tavola dovevo riempire l'acqua SOLO quando avevo sete.
(oltre che farmi fare degli esercizi mentali).
Sono stato bene per 1 anno, evitando di fare rituali di nessun tipo ma da 3 settimane (avevo il cipralex a 10 mg) ho avuto una forte ricaduta riempendo totalmente il bicchiere (non fatto di proposito) e scatenando ansia e panico che mi porto da allora.
Mi era capitato molteplici volte di riempirlo totalmente, ma non mi aveva recato più di tanto fastidio.
Ovviamente e' inutile citare tutti i pensieri che mi facevo a tavola e a citare l'ansia che avevo e che ora ho prima dei pasti (bloccando ovviamente anche la fame e la voglia di stare appunto a tavola) , facendomi rinunciare a cene con parenti e amici.
Attualmente con un nuovo psicoterapeuta strategico, mi ha OBBLIGATO a riempire il bicchiere di 2 dita, a bere solo quando ho sete e assolutamente a non guardare l'interno.
Mi ha detto che la sintomatologia non è stata curata e seguita a dovere dallo stesso vecchio psicoterapeuta.
Diciamo che se faccio cosi sto meglio ma la mia mente è come se mi dicesse di continuare a guardarlo affinchè riesca a superare la paura.
Lo stesso nuovo psicoterapeuta, infatti, lo definisce come un meccanismo ossessivo.
la psichiatra mi ha riaumentato il cipralex 20 mg e già mi ha detto che, se non fa effetto, dovrò cambiare molecola con la venlafaxina.
Con il cipralex mi sono trovato bene a livello di effetti collaterali (addirittura mi ha aumentato l'erezioni, anche notturne che non avevo ormai da molto tempo).
Detto ciò, secondo un vostro parere, dovrei cambiare psichiatra?
La venlafaxina sarebbe più indicata rispetto al cipralex per questi disturbi?
Mi ha detto che la paroxetina è inutile provarla in quanto agirebbe come il cipralex.
Vi chiedo ciò perché magari mi sono affidato ad uno psichiatra " sbagliato ", e non vorrei inciampare ulteriormente in futuro.
Per ora sono sotto terapia con xanax 3 volte al di, 10 gocce e cipralex 20 mg e sto un pochino meglio (seguendo sempre le indicazioni dello psicoterapeuta strategico, altrimenti starei sempre male).
grazie mille
[#1]
La questione relativa al cambio di terapia deve prendere in considerazione alcuni fattori.
Nonostante lei non sia stato mai in compenso in quanto deve sforzarsi per non compiere atti compulsivi che sono presenti, la sua terapia farmacologica è stata ridotta per un motivo misterioso, ed oggi appare strano che le venga proposta una terapia con un farmaco che non ha una azione diretta sul disturbo ossessivo compulsivo.
I dosaggi potranno poi essere decisi ma le terapie disponibili possono essere migliori ed anche più incisive sul disturbo.
È anche probabile che lei stesso abbia resistenza a mantenere la terapia farmacologica
Nonostante lei non sia stato mai in compenso in quanto deve sforzarsi per non compiere atti compulsivi che sono presenti, la sua terapia farmacologica è stata ridotta per un motivo misterioso, ed oggi appare strano che le venga proposta una terapia con un farmaco che non ha una azione diretta sul disturbo ossessivo compulsivo.
I dosaggi potranno poi essere decisi ma le terapie disponibili possono essere migliori ed anche più incisive sul disturbo.
È anche probabile che lei stesso abbia resistenza a mantenere la terapia farmacologica
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[#2]
Utente
Gentile dott,
grazie per la sua risposta.
Per quanto riguarda i rituali devo sforzarmi ora di non farli.
Prima dell'ultima ricaduta ( con cipralex a 10 mg ) sedermi a tavola non mi procurava più di tanto pensiero ( tranne se non facevo appunto i rituali ).
Il problema è che a tale problematica, come già detto, si associa ansia e panico.
Per lo scalaggio avevo chiesto io al medico di tentare con la riduzione del farmaco in quanto stavo bene e lei stessa aveva approvato la cosa
Ora, secondo lei, cosa devo fare? Devo ascoltare il mio psichiatra cambiando molecola in caso di insuccesso con cipralex 20 mg? Quali sono, generalmente, le molecole più indicate per tale disturbo?
Cordialmente,
grazie per la sua risposta.
Per quanto riguarda i rituali devo sforzarmi ora di non farli.
Prima dell'ultima ricaduta ( con cipralex a 10 mg ) sedermi a tavola non mi procurava più di tanto pensiero ( tranne se non facevo appunto i rituali ).
Il problema è che a tale problematica, come già detto, si associa ansia e panico.
Per lo scalaggio avevo chiesto io al medico di tentare con la riduzione del farmaco in quanto stavo bene e lei stessa aveva approvato la cosa
Ora, secondo lei, cosa devo fare? Devo ascoltare il mio psichiatra cambiando molecola in caso di insuccesso con cipralex 20 mg? Quali sono, generalmente, le molecole più indicate per tale disturbo?
Cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 11/08/2023.
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