Disturbo bipolare e interruzione di cura

Buon giorno

Convivo da 6 anni con una persona dalla quale ho avuto una figlia. La gravidanza ha propabilemnte scatenato una patologia latente, con manifestazioni di estrema aggressività. Dopo circa un'anno dopo il parto è stata presa in cura da uno psichiatra che ha diagnosticato un disturbo bipolare di tipo II . La cura ha sortito effetti sorprendenti riportandola ad una vita serena. Rimasta in cinta 5 mesi fa, ha interrotto di sua iniziativa la cura, e adesso i sintomi sono riemersi in maniera drammatica.
La cura, scusate ma non conosco i dosaggi, prevedevano carbolithium, cipralex e trittico..
Le ultime manifestazioni sono preoccupanti.
forse giustamente per paura di far male al bambino si rifiuta categoricamente di assumere qualunque farmaco, ma resta il fatto, che anche per la sua condizione, vivo con il terrore che in qualunque momento possa accadere qualcosa.

Non so cosa si possa fare in questi casi.

grazie
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 44k 1.1k
Gentile utente

deve far visitare la persona in questione per valutare la reintroduzione del trattamento.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 46.2k 1k
Gentile utente,

In questi casi, visto anche il rischio connesso alla gravidanza, è opportuno insistere e ottenere che la persona sia valutata al più presto da uno specialista. Nelle depressioni a rischio in corso di gravidanza si può usare limitatamente la terapia farmacologica (mi riferisco agli stabilizzatori dell'umore) ma è possibile effettuare la terapia elettroconvulsivante.
Non perderei assolutamente tempo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie.

Infatti è quello che sia io sia i suoi genitori vorremmo che facesse, purtroppo il rifiuto in tal senso è assoluto in quanto l'atteggiamento di aggressività si è espresso anche nei confronti del suo Psichiatra, il quale durante un colloquio appena interrotta la cura , con me presente, l'aveva messa di fronte ai rischi ai quali poteva andare incontro.

Siamo al punto che lei afferma che lo stato in cui si trovava durante la cura era "falso" e che le impediva di esprimersi in base alla propria natura.



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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 46.2k 1k
Cercate di convincerlo o -se ritenete sussistano rischi imminenti - allertate l'ASL di zona, la quale può procedere in maniera coatta ad una valutazione ed eventualmente ad un trattamento, informandone la persona. Naturalmente ciò potrebbe incrementarne l'aggressività come reazione.
Cercate di "fare quadrato" e di convincere la persona a ricontattare lo psichiatra, oltretutto in gravidanza può non essere così semplice riprendere la cura (cioè semplicemente reiniziando quella di prima) perché alcuni farmaci sono controindicati.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Lo psichiatra le aveva consigliato di mantenere gli stabilizzatori dell'umore ( anti epilettici ). Ci possono essere controindicazioni ?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico igienista 44k 1.1k
si e vanno valutate caso per caso
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
vi ringrazio
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