Il medico di base mi avrebbe consigliato, al fine di riuscire ad eliminare l' en, di iniziare una

Buongiorno,
ho 60 anni e scrivo per il seguente problema:
Sono un tipo piuttosto ansioso e da diversi anni ho assunto sporadicamente farmaci ansiolitici come Ansiolin e EN. In particolare ho iniziato a prendere regolarmente la sera, per potermi addormentare, una dose di circa 15 - 20 gocce di EN da circa nove mesi.
In questo periodo mi sono accorto, in ritardo, di avere fatto diverse scelte sbagliate in ambito lavorativo, scelte strategiche che mi hanno sfavorito e che quindi mi hanno indotto un senso di depressione che, sono convinto, non sarebbe comparso se non avessi fatto dette scelte errate.
Inoltre devo dire che sto curando da alcuni anni una forma non grave di ipertensione assumento un prodotto naturale che poi ho scoperto contenesse una piccola quantità di Reserpina (ho letto che la Reserpina provoca depressione).
Purtroppo non ero a conoscenza del fatto ed ho assunto questo prodotto anche in dosi non troppo piccole nello scorsoo inverno.
Facendo opportune ricerche sono riuscito a sapere dal Laboratorio che ha effettuato le analisi che il suddetto prodotto conteneva circa 30 microgrammi di Reserpina per dose di somministrazione, credo di avere assunto, nei mesi dello scorso inverno, circa 70 microgrammi al giorno di Reserpina. Non so se questa possa essere stata una concausa ma, fatto sta che nella primavera scorsa ho fatto alcune scelte sbagliate ed il mio umore è stato piuttosto basso.
Il medico di base mi avrebbe consigliato, al fine di riuscire ad eliminare l' EN, di iniziare una terapia a base di DROPAXIN, partendo da 1 ml al giorno per arrivare a 2 ml dopo sette giorni e continuando, nel primo mese ad assumere anche EN, consigliandomi di ridurre l' EN goccia per goccia a partire dal secondo mese di terapia con dropaxin.
La prescrizione è stata fatta ad inizio giugno ma io, leggendo le tante controindicazioni ed effetti collaterali del Dropaxin, non me la sono sentita di iniziare ad assumere questo farmaco cercando comunque di ridurre EN con la mia volontà.
Senonché ci sono stati ancora diversi episodi (fra cui un lutto in famiglia) che mi hanno causato ansia e non sono riuscito a ridurre l'assunzione di EN.
La dose che prendo normalmente ora sono 11 gocce ma poi il più delle volte mi sveglio alle due o tre e prendo quindi altre gocce di EN, qualche volta anche più di 11. Per questo penso che la dose media giornaliera di EN che sto assumendo sia di circa 20 gocce.
Per quanto riguarda la Reserpina in questo momento non dovrei assumerla in quanto sto prendendo, a più piccole dosi, una riedizione dello stesso prodotto che non dovrebbe contenerla.
Ero deciso a continuare su questa strada quando, alla fine di luglio, non sono riuscito a prendere una decisione giusta, mi sono infatti fatto convincere a firmare, contro la mia volontà, un contratto di lavoro che non avrei dovuto firmare.
Quest'ultimo episodio mi ha fatto riprendere in considerazione l'assunzione di Dropaxin, voi che cosa ne pensate?
Ringrazio, cordiali saluti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

e' inopportuno mescolare prodotti naturali, il cui contenuto non e' sempre noto, e farmaci di qualsiasi genere per via di interazioni non studiate che possono comportare problematiche non gestibili.

Per quanto riguarda il suo problema, lo specialista di riferimento deve essere lo psichiatra in quanto sono in commercio numerosi farmaci antidepressivi che possono fare al suo caso.

L'insonnia e' spesso un sintomo iniziale di disturbi dell'umore.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente,
mi sembra che il problema sia un po' più complesso della decisione su un antidepressivo o un ansiolitico e riguardi piuttosto la sua vita in generale.
La cosa migliore sarebbe recarsi da uno psicoterapeuta (medico psichiatra o psicologo)e mettere sul tavolo i suoi problemi: scelte di lavoro, disturbi del sonno e soprattutto disagio esistenziale in una fase obiettivamente difficile della vita.
I farmaci sono un falso problema: sa anche lei che l'ansiolitico non andrebbe assunto per periodi così lunghi, ma non è qualche goccia in più o in meno che le cambierà la vita.
Parlare dei suoi problemi con una persona non coinvolta emotivamente (come potrebbe essere un parente o un amico) le può essere utile per capire i motivi delle sue scelte e affrontare il futuro con più serenità.
Cordiali saluti

Franca Scapellato

[#3]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
Gentile signore,

lei incorre nell'errore in cui cadono molti che attribuiscono ai problemi l'origine dei disturbi ansiosi o depressivi mentre nella maggioranza dei casi avviene il contrario cioé la depressione e l'ansia le causano i problemi.

Concordo con i colleghi che debba rivolgersi ad uno specialista psichiatra.
Cordiali saluti
Massimo Lai

Massimo Lai, MD

[#4]
Utente
Utente
Buongiorno,
sono rimasto molto favorevolmente impressionato dalla rapidità con cui ho ricevuto ben tre risposte contenenti pareri molto interessanti.
In effetti il dubbio che mi si pone ora è se possa essere più adatto al mio caso uno psichiatra oppure uno psicoterapeuta.
Ho molta paura ad assumere dei farmaci che possono produrre benessere ma che non si sa neanche bene attraverso quali meccanismi agiscano.
E' vero che ho assunto da anni ansiolitici come EN ma questi sono stati, finora, gli unici psicofarmaci che ho utilizzato. Anzi, fino a circa nove mesi fa, la mia assunzione di EN avveniva in modo sporadico, quindi era una specie di "rimedio di emergenza".
Ho sentito parlare anche dei fiori di Bach ma non so se potrebbero essere di aiuto.
Sono indeciso (come sempre, negli ultimi tempi...) se contattare uno psichiatra (che magari mi ordinerà di prendere Dropaxin o simili...) oppure uno psicoterapeuta che spererei potrebbe riuscire a risolvere il problema con dei metodi meno invasivi.
La domanda che mi permetto di fare, a questo punto, è: meglio uno psichiatra oppure uno psicologo?
Ringrazio ancora moltissimo e porgo i miei più cordiali saluti.
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Scusi ma perché i farmaci sarebbero invasivi?

In ogni caso data la sua eta' e la necessita' di una valutazione prima di un eventuale trattamento psicoterapeutico, sarebbe meglio che si rivolgesse ad uno psichiatra che possa innanzitutto inquadrare il problema, perché la diagnosi non e' secondaria a qualsiasi trattamento le verra' proposto.

Contatti uno psichiatra evitando mescolamenti di sostanze.
[#6]
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Ruggiero,
la ringrazio nuovamente per la sua rapida risposta.
Penso che i farmaci (gli psicofarmaci) siano invasivi in quanto non è completamente noto il meccanismo della loro azione.
Inoltre considero forse riduttivo considerare il nostro pensiero solo come espressione di una realtà biologica.
Per questo pensavo alla psicoterapia anche se non sono per niente certo sulla sua efficacia.
Comunque la ringrazio per il consiglio che probabilmente seguirò cercando magari uno psichiatra che si occupi anche di psicoterapia.
Cordialissimi saluti.
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Beh proprio per essere precisi, viste le sue paure, il meccanismo di azione dei farmaci e' noto in quanto studiato ampiamente anche con sperimentazioni, mentre avrei qualche dubbio maggiore sui funzionamenti della psicoterapia i cui meccanismi sono spesso oggetto di diatriba tra le varie scuole di pensiero.

Consideri che, personalmente, non farei mai fare una psicoterapia ad un paziente di 60 anni, quindi faccia attenzione a chi si interfaccera'.
[#8]
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Ruggiero,
quando mi riferivo ai meccanismi di azione non noti pensavo a quanto letto sul fogietto esplicativo del Dropaxin, in effetti lì si dice che è un farmaco appartenente alla famiglia degli SSRI e che stimola la produzione di serotonina anche se non se ne conosce il meccanismo esatto. Questo è quanto ho letto sul foglietto.
Capisco che possa essere difficile fare psicoterapia su un paziente già molto adulto in quanto questo ha un carattere già formato ma in questi casi non si tratta di moodificare il carattere, solo di accrescere l'autostima e ridurre l'indecisione.
Posso chiedere che cosa ne pensa del Dropaxin?
E' il farmaco che mi aveva prescritto il medico di base.
Potrei prenderlo oppure è meglio farsi vedere da uno specialista?
Grazie, cordiali saluti
[#9]
Utente
Utente
Gent.ma Dott.ssa Scapellato,
mi sembra di capire che lei è contraria all'uso di farmaci, è corretto?
Rileggendo la sua risposta vedo che sta suggerendo un approccio del tutto psicoterapeutico o mi sbaglio?
Per questo tipo di approccio mi consiglia più uno psichiatra oppure uno psicologo?
Lei escluderebbe l'uso di Dropaxin da subito?
Grazie, cordialissimi saluti
[#10]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Lai,
sono d'accordo con lei, anch'io penso di aver fatto delle scelte sbagliate proprio perché depresso e scontento. Il fatto è che l'effetto delle scelte sbagliate è un feedback positivo per alimentare la depressione stessa... e quindi diventa un circolo vizioso.
Quindi secondo lei servono o no farmaci?
Grazie, cordiali saluti.
[#11]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente,
non sono contraria all'uso dei farmaci in assoluto, però non credo che nella sua situazione, per quel poco che mi sembra di averne capito, siano fondamentali.
Concordo col dottor Ruggiero per una visita presso uno psichiatra per una diagnosi sicura e un consiglio sulla terapia.
Per quanto riguarda la psicoterapia, non pensavo a un trattamento psicoterapico classico ma a un numero limitato di colloqui focalizzati sui problemi più attuali, una specie di coaching insomma. Però dovrebbe trovare uno specialista che le dia fiducia.
Cordiali saluti
[#12]
Utente
Utente
Gent.ma Dott.ssa Scapellato,
la ringrazio molto per la sua nuova risposta e per il suo consiglio. In effetti anch'io sentirei il bisogno di fare alcuni colloqui come lei dice, probabilmente il parlare con una terza persona dei miei problemi esistenziali più attuali potrebbe contribuire al mio benessere futuro.
Posso contattarla telefonicamente per avere un consiglio diretto ed eventualmente una indicazione su qualche suo collega a Firenze?
Grazie, cordiali saluti.
[#13]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Il medico non le aveva indicato di ridurre EN "con la sua volontà", ma di assumere la terapia con dropaxin "co la sua volontà". In questa maniera lei utilizza la volontà per fare cose non prescritte come anche all'inizio nel proseguire l'assunzione di en, quindi pià che altro significa "fare di testa propria". Dopo di che presume di poter studiare da solo delle composizioni in cui guarda caso evita di prendere farmaci curativi e continua con gli ansiolitici, e questo perché non ha compreso il discorso della malattia depressiva, che evidentemente rifiuta. Non è lei a decidere se seguire psicoterapia o quali farmaci assumere, è il medico che la indirizza, e le scelte dei pazienti depressi non possono che essere depressive e ansiose, quindi tipicamente sbagliate. Adesso si trova con un'idea maturata che il farmaco dropaxin ha qualcosa che non va (una cosa sola non andava, l'ansia con cui si è andato a leggere il foglietto su cui non poteva leggere nient'altro che cose inquietanti, data appunto l'ansia). Non si comprende logicamente perché lo stesso spavento e diffidenza non siano rivolti all'EN. Le persone ansiose tendono a usare i prodotti sbagliati per la cura dei propri disturbi, sempre che non siano cose che durano giorni o settimane e si risolvono da sole.
Quindi torni dal medico che le ha prescritto dropaxin, gli chieda conferma della prescrizione e segua quel che le indica. Questa è una scelta che le giova sul piano psicologico togliendola da questa autogestione deviata sia delle assunzioni che delle scelte teoriche.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#14]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente,
il primo passo da fare è comunque una visita presso un medico psichiatra, per una diagnosi precisa e un'indicazione terapeutica. Il medico di base, oberato di lavoro, non le può dare l'attenzione necessaria.
Decisamente mi sono espressa male: intendevo dire che la vedevo concentrato sulle medicine come se dovesse scegliere e decidere la cura, col risultato di bloccarsi e angosciarsi perdendo tempo inutilmente. Se si guasta la sua automobile va dal meccanico, no? Mica cerca su internet come si aggiusta, e il cervello è più importante.
Il discorso dei colloqui non è antitetico, anzi se viene integrato con la terapia farmacologica se occorre, i risultati sono migliori e da una crisi può nascere un'opportunità.
Non conosco personalmente specialisti nella sua città, però su Medicitalia ne può trovare facilmente.
Cordiali saluti
[#15]
Utente
Utente
Gent.mo Dott. Pacini,

la ringrazio del suo parere, in effetti ho pensato anch'io diverse volte che avrei fatto meglio a seguire fin da subito la prescrizione del mio medico di base. Comunque non l'ho fatto ed ora lo stesso medico, forse per convincermi meglio oppure, non so, forse per avere conferma sulla sua diagnosi e cura, mi suggerisce la visita da uno psichiatra.
La depressione, è vero, è una malattia difficile da accettare e penso di essere d'accordo sul fatto che abbia probabilmente rifiutato di ammettere di esserne affetto.
Al punto in cui sono forse è meglio aspettare la visita dallo psichiatra non pensa? Avrò un appuntamento il 19 agosto. Avrebbe senso iniziare la terapia con Dropaxin prima della visita?
Domani ho fissato invece un appuntamento con una psicoterapeuta, vorrei sentire anche questa campana.
Spero solo di non sbagliare ancora e di non "infrenarmi" ulteriormente...
Per quanto riguarda la composizione del prodotto naturale che conteneva Reserpina, non sono stato io a far fare degli esami ma il Ministero della Sanità attraverso un Laboratorio di analisi interdisciplinare dell'Università di Firenze.
Sono riuscito ad avere questi risultati telefonando al Ministero della Sanità.
Grazie ancora e cordiali saluti.

[#16]
Utente
Utente
Gent.ma D.ssa Scapellato,
seguirò il suo consiglio, anzi tutti e due nel senso che domani vedrò una psicologa psicoterapeuta per un consulto mentre il 19 dovrei avere una visita presso un Centro psichiatrico.
Spero di non fare troppa confusione... forse sono troppe due visite? Il fatto è che volevo avere un consiglio anche da unoo psicoterapeuta oltre che da un medico, faccio male?
Secondo Lei farei bene ad iniziare fin da subito la terapia del medico di base? Avrebbe senso?
Probabilmente anche qui si nota la mia indecisione...
Grazie e cordiali saluti.
[#17]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Il 19 Agosto è vicino. Non prenderei iniziative ulteriori prima di tale data. Lasci fare i ragionamenti neurochimici allo psichiatra.
[#18]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Pacini,
La ringrazio per la risposta quasi immediata!
Aspetterò il 19 Agosto.

Avrei una ulteriore domanda da fare. Sono affetto da alcuni anni da una non grave ma noiosa neuropatia periferica assonale. Questa neuropatia ha ridotto notevolmente la sensibilità tattile sotto la parte anteriore dei piedi (praticamente ho scarsa sensibilità sotto le dita dei piedi). Tutti gli accertamenti che ho fatto finora non sono stati in grado di risalire ad una causa precisa tanté che è stata definita di tipo idiopatico.
Vorrei chiedere:
1. Può esistere una correlazione fra la neuropatia periferica ed una possibile depressione?
2. Potrebbe essere, questa riduzione di sensibilità (peraltro obiettiva in quanto riscontrata anche attraverso esami elettromiografici) un sintomo di somatizzazione di uno stato di depressione?

Comunque sia, è bene che parli allo psichiatra anche di questo disturbo?

Grazie e cordiali saluti.
[#19]
Utente
Utente
Gent.ma Dr.ssa Scapellato,
stamani sono stato da una brava psicoterapeuta di estrazione psicologica con la quale ho avuto un colloquio di circa due ore.
Questa è stata la mia priam volta in assoluto come contatto con uno psicoterapeuta e devo dire che ne ho ricavato un'ottima impressione, sono uscito dal colloquio con molta meno tensione dntro di me, anche se i problemi rimangono è stato liberatorio il parlarne con una persona con coinvolta emotivamente e che mi ha fornito anche alcune spiegazioni sui meccanismi che possono portare a produrre azioni sbagliate come è successo a me.
Insomma, l'esperienza è stata positiva anche se ovviamente una sola seduta non può essere risolutiva.
Fra l'altro rimane il problema della dipendenza dal farmaco EN che deve essere eliminata.
Per questo mi propongo di fare prossimamente un incontro con uno psichiatra.
Al momento ho due appuntamenti, uno presso un grosso centro multidisciplinare (piuttosto costoso) e l'altro presso uno psichiatra di un Centro di Salute Mentale di Firenze. Una terza alternativa sarebbe quella di contattare uno psichiatra di fiducia della psicologa.
Anche per questo tipo di scelta mi trovo in imbarazzo, sarei tentato prima di provare quello del CSM che è praticamente gratuito ed eventualmente, se non mi dovesse soddisfare, potrei rivolgermi a quello di fiducia della psicologa, Lei che cosa ne pensa?
In particolare che cosa ne pensa degli psichiatri che lavorano presso i CSM, saranno medici sbrigativi oppure
Grazie e cordialissimi saluti.
Gent.mo Dr. Bulla,
grazie mille per la sua particolareggiata risposta e per l'interessante articolo sull'ansia.
Proprio stamani sono stato da una brava psicoterapeuta di estrazione psicologica con la quale ho avuto un colloquio di due ore.
Questa è stata la mia priam volta in assoluto come contatto con uno psicoterapeuta e devo dire che ne ho ricavato un'ottima impressione, sono uscito dal colloquio con molta meno tensione dntro di me, anche se i problemi rimangono è stato liberatorio il parlarne con una persona con coinvolta emotivamente e che mi ha fornito anche alcune spiegazioni sui meccanismi che possono portare a produrre azioni sbagliate come è successo a me.
Insomma, l'esperienza è stata positiva anche se ovviamente una sola seduta non può essere risolutiva.
Fra l'altro rimane il problema della dipendenza dal farmaco EN che deve essere eliminata.
Per questo mi propongo di fare prossimamente un incontro con uno psichiatra.
Al momento ho due appuntamenti, uno presso un grosso centro multidisciplinare (piuttosto costoso) e l'altro presso uno psichiatra di un Centro di Salute Mentale di Firenze. Una terza alternativa sarebbe quella di contattare uno psichiatra di fiducia della psicologa.
Anche per questo tipo di scelta mi trovo in imbarazzo, sarei tentato prima di provare quello del CSM che è praticamente gratuito ed eventualmente, se non mi dovesse soddisfare, potrei rivolgermi a quello di fiducia della psicologa, Lei che cosa ne pensa? In particolare che cosa ne pensa degli psichiatri che si trovano presso i CSM? Saranno adatti per trattare un caso come il mio?
Grazie e cordialissimi saluti.
[#20]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 4k 202
Gentile utente,
intanto sono contenta che abbia trovato una psicoterapeuta che le ha dato un'impressione positiva. Ho lavorato per anni in un CSM e ho conosciuto ottimi professionisti, come se ne possono trovare nel privato. Il problema è il tempo a disposizione, perché il carico di lavoro è pesante, specialmente d'estate. In più la situazione dei CSM come di tutta la sanità pubblica è a macchia di leopardo: centri ben gestiti e ben organizzati e locali squallidi e affollati senza la necessaria privacy si alternano per tutta la Penisola, quindi bisogna valutare caso per caso.
Lo psichiatra serve soprattutto per l'inquadramento diagnostico, che è importante, perché da lì deriva la terapia (se occorre) e la sospensione dell'En.
Se va da uno specialista deve avere almeno un po' di fiducia, recarsi presso il servizio pubblico con l'idea di provare perché tanto costa poco non è un buon inizio, rischiate di perdere tempo in due.
Per quanto riguarda il privato, non è detto che il centro costoso dia un risultato migliore, l'importante è la competenza del professionista.
Cordiali saluti
[#21]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Fino a prova contraria, la neuropatia è una cosa e la depressione un'altra.
[#22]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Pacini,
è stato il mio medico di base a suggerirmi di parlare anche della neuropatia distale, forse perché mi ha indirizzato presso un Centro di Neuroscienza dove esistono tutte le competenze, anche quelle di tipo neurologico.
Comunque, per quanto riguarda la neuropatia sono già seguito da un bravo neurologo.
Grazie comunque per la risposta.
Buon Ferragosto!
[#23]
Utente
Utente
Gent.ma D.ssa Scapellato,
in effetti il CSM del mio quartiere non mi sembra il massimo in quanto a privacy, ho visto che c'è una sala d'aspetto unica.
D'altra parte il medico di base mi ha consigliato, nel privato, solo un Centro dove ci sono più competenze e dove mi hanno detto che faranno un test per capire se esiste la depressione.
Il costo della prima visita è abbastanza rilevante (poco meno di 200 Euro) e non so se ne varrà la pena.
Mi viene quasi la voglia di iniziare fin da ora la terapia con Dropaxin consigliatami a suo tempo dal medico di base rimandando un incontro con lo psichiatra a tempi successivi ed eventualmente con uno specialista diverso. Sarebbe una follia? D'altra parte mi sono già pentito diverse volte di non aver avuto fiducia nel mio medico di base e di non aver iniziato subito la sua terapia...
Che cosa ne dice?
Buon Ferragosto!
[#24]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Segua dei percorsi logici. Un medico deve confermare che adesso è la cura giusta e consigliabile. Non cada sempre nella tentazione di decidere da solo "e poi si vedrà", che non funziona quando non sa come gestire gli strumenti.
[#25]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

io non comprendo realmente perche' scegliere tra varie opzioni partendo dalla base che qualora non dovesse andare bene con uno ha sempre le altre disponibili.

Vada al CSM per un inquadramento e per un trattamento e segua le indicazioni dei colleghi per un tempo sufficiente al trattamento.

Altrimenti rischia di girare in continuazione che corrisponderebbe al girare a vuoto!
[#26]
Utente
Utente
Grazie Dr. Pacini e grazie Dr. Ruggiero,
mi sembra che entrambi mi suggeriate la strada del CSM.
Il CSM è una struttura che mi fa un po' paura per quanto riguarda la mancanza di privacy e per, forse, il poco tempo che possono mettere a disposizione.
D'altra parte se vado da due specialisti uno dopo l'altro, il Centro ed il CSM, poi come faccio a decidere chi dei due seguire?
La logica in effetti mi chiederebbe di scegliere fin da ora... anche se si dice che due pareri siano meglio di uno.
Pensate anche voi che sia il caso di disdire uno dei due appuntamenti che ho già?
Grazie, cordiali saluti.
[#27]
Utente
Utente
Dr. Ruggiero,
ho letto il suo curriculum e le faccio i miei più sinceri complimenti!
Vedo che ha avuto un persorso di studi molto brillante e pieno di successi.
Cordiali saluti ancora.
[#28]
Utente
Utente
Gent.mi Dottori,
una domanda. Quando ho fatto la prenotazione al Centro megagalattico mi hanno detto che faranno prima un colloquio e poi alcuni test per capire se esiste la depressione. Mi e vi chiedo, questi test sono qualcosa di affidabile oppure sono troppo schematici, nel senso, per esempio se uno facesse una serie di test allergologici sicuramente risulterebbe allergico oa qualcosa ma questo sarebbe poco significativo in assenza di sintomatologia clinica. Ecco, non vorrei cadere in un tentativo di analisi tale da portare inevitabilmente ad un risultato scontato...
Grazie e cordiali saluti ancora.
[#29]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Non sono l'unico qui, alcuni miei colleghi sono piu' brillanti e capaci di me!

Comunque, per esere chiari sul suo percorso da seguire.

Il "Centro Megagalattico" probabilmente ha risolto numerose questioni psichiatriche e forse hanno un protocollo per inquadrare il paziente in modo completo, anche i costi pero' non sono da nascondere.

Il problema fondamentale e' che lei e' indeciso e qualunque diagnosi le verra' fatta tendera' a porsi dei dubbi, quindi avrebbe bisogno di uno psichiatra deciso nel suo lavoro e, se si fanno dei test per capire cosa ha il paziente, difficilmente ci si fa muovere dalla propria esperienza!

Ora lei ha degli elementi per poter decidere ma resta bloccato in questo suo sintomo preponderante.

Vada al CSM e poi decidera' sul resto!
[#30]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Ruggiero,
La ringrazio molto per il consiglio. E' vero, sono indeciso soprattutto perché ho paura di PERDERE QUALCOSA se non faccio anche l'esperienza del "Centro megagalattico".
E' questo, penso, il mio problema principale: VORREI SEMPRE NON PERDERE NIENTE. Le mie scelte sono spesso indecise proprio perché non vorrei mai perdere qualcosa.
Invece, so benissimo che, quando si effettua una scelta, si sceglie proprio per prendere qualcosa e rinunciare a qualcos'altro.
Per esempio, la scelta sbagliata, in ambito lavorativo, che mi ha messo in crisi è stata dovuta all'aver fatto una scelta poco lungimirante in funzione dell'ottenimento di un minore vantaggio immediato.
Dovrei allenarmi ad abituarmi a RINUNCIARE a qualcosa in funzione di un ragionamento logico. Per esempio, fare la sola scelta del CSM mi preoccupa in quanto penso che magari mi fanno una diagnosi sbagliata a causa della mancanza di tempo e quindi poi sono... fritto...
Facendo un esame anche al centro megagalattico invece penso che poi dovrei poter essere in grado di decidere chi ha fatto meglio il proprio mestiere... ma chi lo sa...
Oggi pomerigio ho provato a fare alcuni test presenti su internet per l'autodiagnosi della depresseione ed il risultato che ho ottenuto è sempre stato negativo, non so che cosa pensare.
La psicoterapeuta con cui ho parlato mi ha detto che, secondo lei, non sono affetto da una depressione endogena ma sono, in questo momento, immerso in uno stato di grande malumore dovuto a diverse scelte sbagliate fatte negli ultimi mesi.
Il problema che forse ho è che "non riesco a lasciare l'osso" come ogni tanto dice mia moglie. Nel senso che se mi si prospetta qualcosa poi non riescoo facilmente a rinunciarci. Per questo sono fortemente tentato a farmi vedere anche dal Centro specializzato anche se costoso.
Sbaglio?
[#31]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Sbaglia,

deve scegliere una unica strada e perseguire quella per un certo tempo.
[#32]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)considero forse riduttivo considerare il nostro pensiero solo come espressione di una realtà biologica.
Per questo pensavo alla psicoterapia anche se non sono per niente certo sulla sua efficacia.(..)

(..)D'altra parte se vado da due specialisti uno dopo l'altro, il Centro ed il CSM, poi come faccio a decidere chi dei due seguire?
La logica in effetti mi chiederebbe di scegliere fin da ora... anche se si dice che due pareri siano meglio di uno(..)
(..)non vorrei cadere in un tentativo di analisi tale da portare inevitabilmente ad un risultato scontato(...)
(..)sono fortemente tentato a farmi vedere anche dal Centro specializzato (..)

gentile utente forse non si sta rendendo conto che con questi atteggiamenti sta contribuendo a cronicizzare il suo problema e a rendersi complice della sua sintomatologia.
Difficilmente otterrà pareri identici e questo non farà altro che aumentare la sua indecisione che la spingerà a cercare ancora e a rinchiudersi in un circolo senza uscita, nel frattempo aumenterà il suo disagio ed i sintomi ad esso connessi. Esca da questa trappola che lei stesso sta costruendo e si affidi ad un unica strategia.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#33]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. De Vincentiis,
La ringrazio molto per essersi unito agli altri suoi colleghi in questa discussione che ha alla base questo mio... malessere...
La ringrazio molto per il suo analitico giudizio sulle mie espressioni, vedo che ha letto attentamente quello che ho scritto.
Purtroppo non credo di poter o voler seguire il suo consiglio, oramai mi sento troppo "obbligato" a voler sentire almeno due pareri e, anche se sono cosciente del fatto che poi, magari, sarà difficile decidere sul da farsi, spero di poter parlare francamente, con il secondo specialista di quanto espresso dal primo, al fine di cercare la soluzione migliore.
D'altra parte per poter seguire questo genere di cure è necessario riuscire ad avere una grandissima fiducia in chi propone la diagnosi e la cura e non è facile ottenere al buio questa fiducia.
Quella di sentire più pareri è sempre stata una caratteristica che mi ha contraddistinto anche in passato proprio perché preferisco essere coinvolto nella scelta della cura da fare, ammesso che ce ne sia bisogno.
Di fatto dovrei riuscire ad eliminare la dipendenza da EN e riuscire ad essere più deciso (magari l'indecisione dipende dall'assunzione di circa 20 gocce di EN al giorno?).
Ho in programma di vedere il centro Giovedì mattina e la specialista del CSM il martedì successivo.
Spero di non "incasinarmi" troppo...
Fatemi un... augurio del tipo... in bocca al lupo, please!
[#34]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)Ho in programma di vedere il centro Giovedì mattina e la specialista del CSM il martedì successivo.
Spero di non "incasinarmi" troppo (..)

gentile signore sceglie la via migliore per complicarsi la vita e poi spera di non incasinarsi troppo. Questo è parte integrante del suo problema, cerchi di esserne consapevole.
saluti
[#35]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. De Virgiliis,
grazie ancora per il commento che, in caso di terza persona, condividerei esattamente.
Sulla mia pelle preferisco avere invece più di un giudizio.
Eppoi, perché, scusi, se la psichiatria è una scienza abbastanza esatta, perchè i due pareri dovrebbero essere così discordi?
Io spererei di poter trovare elementi comuni.
Altrimentii come si fa a credere?
La mia non è polemica, ovviamente, spero che mi comprenda, è solo un dialogo che spero mi chiarisca le idee.
Giusto una domanda secca: Lei, fra il CSM ed il Centro privato, senza conoscerli in partenza, chi sceglierebbe?
Cordiali saluti.
[#36]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile signore, la domanda che pone ancora una volta evidenzia una sua modalità, non molto funzionale, di affrontare il problema.
inoltre in psichiatria i pareri non sempre sono conformi in virtù di una serie di argomentazioni che sono più adeguate agli addetti ai lavori ma meno comprensibili ad un paziente. Anche in ambito psichiatrico, come in quello psicoterapico, potrebbe andare incotro a modelli differenti di affrontare un medesimo problema (tutti validi, si intende) ma che potrebbero contribuire ad incrementare il suo senso di indecisione e indurla ad una ennesima ricerca con l'illusione di trovare l'approccio per eccellenza.
I disturbi psicologici si aggravano anche per le tentate soluzioni errate che si mettono in pratica per risolverli. Per esperienza possiamo dirle che la scelta di più strade senza seguirne una per un tempo sufficiente è una di queste soluzioni errate.
saluti
[#37]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Lei preferisce stare con due piedi in una scarpa piuttosto che fare una scelta, questo modo di fare porterà a conseguenze che mercoledì prossimo non riuscirà a gestire e ricomincerà daccapo.

Visto che comunque ha deciso, mi sembra anche superfluo continuare a discuterne per cercare di convincere noi della sua "scelta-nonscelta"
[#38]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. De Vincentiis,
grazie di nuovo per la sua risposta.
Condivido pienamente tutto quello che mi dice ma tendo a rimanere della mia opinione in quanto vorrei poter valutare, pur non essendo un addetto ai lavori, le possibli terapie.
In linea di principio sono piuttosto contrario ad assumere farmaci anche se purtroppo sono caduto involontariamente nella trappola dell' EN.
Quello che vado a chiedere è un metodo scientifico per potersi disfare dell' EN senza magari doversi impegnare di nuovo troppo sotto il profilo farmacologico.
Credo molto mella psicoterapia ed infatti ho già fatto un colloquio con una psicologa che però, da sola, potrebbe non riuscire ad eliminare questa mia dipendenza.
Potrei anche rivolgermi allo psichiatra di fiducia della psicologa ma vorrei sentire anche il parere del Centro.
Magari loro hanno già curato casi simili al mio.
Purtroppo il mio medico di base mi ha dato, come indirizzo di specialista privato, solo questo Centro.
La psicologa l'ho presa da me sull'elenco telefonico e mi darebbe anche fiducia ma non la conosco ancora bene e soprattutto non ho nessuna referenza per il suo psichiatra.
La strada del CSM è quella che suggerisce l'ASL, essendo un servizio pubblico non so fino a che punto possa essere valido.
Insomma penserei di andare domani al Centro, spero che mi... iluumnino...
Credo di avere sbagliato inizialmente, due mesi fa, a non seguire il primo consiglio del medico di base che mi dava una terapia a base di dropaxin, mi sarei risparmiato tante di quelle ricerche... ma ormai credo sia meglio seguire uno specialista.
Grazie ancora e cordiali saluti.
[#39]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

"Purtroppo non credo di poter o voler seguire il suo consiglio, oramai mi sento troppo "obbligato" a voler sentire almeno due pareri "

Molto probabilmente non le staranno bene comunque e rimarrà con la stessa indecisione unità però all'ostinazione a ritenere che più ci pensa e meglio è, e convinto che se l'importante è che gli altri la stiano a sentire. Come in questo caso, in cui non tiene conto di quello che le si scrive e si compiace semplicemente di essere stato più o meno "commentato", riservando quindi il centro dell'attenzione alle sue parole e non al problema.

Il ragionamento sull'EN è sbagliato perché ancora crede di doverlo gestire da solo facendo finta che non le sia stato già detto il contrario. Non deve essere forte né debole, deve seguire le prescrizioni e non fare di testa sua.
[#40]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Pacini,
la ringrazio molto per questo suo ulteriore intervento molto gradito anche se severo.
Fra l'altro sono andato a leggere il suo articolo sulle dipendenze da benzodiazepine. In effetti è un articolo che spaventa... Spero di non essere al livello dei casi che elenca come gravi... il mio uso di EN è stato sì continuato per circa dieci mesi ma si è limitato a circa 15 gocce al giorno, spero che sia una dose da poter tenere ancora sotto controllo.
Questa mattina mi sono recato al Centro, ho avuto un colloquio con uno psichiatra ed un altro con uno psicologo tirocinante per fare alcuni test.
Per quanto riguarda l'eliminazione di EN mi avrebbero proposto di provare a ridurlo molto lentamente assumendolo insieme ad un integratore che dovrebbe facilitare il sonno che si chiama Pineal Notte.
Per quanto riguarda lo stato depressivo la diagnosi è stata "disturbo del sonno come espressione di Ansia Generalizzata su tratti di tipo ossessivo" consigliando diverse alternative:

SSRI con Citralopam oppure Fluoxetina
oppure
Pregabalin
oppure una terapia TMSR (trattamento magnetico)

Martedì prossimo avrò il colloquio con lo specialista del CSM, poi ne parlerò con il medico di base.
Lo psicologo mi avrebbe anche spronato a proseguire con la psicoterapia.
Personalmente preferirei poter risolvere i miei problemi solo con la psicoterapia in quanto tutti gli effetti collaterali di queste molecole antidepressive mi spaventano.
Grazie ancora e cordiali saluti.


[#41]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
siamo ad ulteriore dilemma...non se ne esce così
[#42]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)mi sono recato al Centro, ho avuto un colloquio con uno psichiatra ed un altro con uno psicologo (..)

(..)Martedì prossimo avrò il colloquio con lo specialista del CSM, poi ne parlerò con il medico di base (..)

(..)Personalmente preferirei poter risolvere i miei problemi solo con la psicoterapia (..)

gentile utente, visto che ogni nostra comunicazione non sembra ottenere alcun effetto su di lei, le conseguenze di questa sua modalità confusa di affrontare la cosa, la sperimenterà, purtroppo, sulla sua pelle.
Davvero non resta che sperare che almeno noi, ci sbagliamo.
saluti

[#43]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

è completamente fuori strada. La ragione di questa confusione e indecisione sta nel tipo di disturbo, ma anche nel fatto che Lei vuole prendere la decisione che le sembra migliore, e quella che la fa stare più tranquilla dall'altra. Sul fatto di scegliere Lei la cura commette sempre e comnuque un errore di impostazione, sul fatto di chiedere a più persone cosa fare non c'è niente di male, salvo poi seguire la strada indicata dallo specialista a cui fa riferimento, e non le indicazioni di tutti parallelamente.
Il voler fare la scelta giusta è il modo più sicuro per sbagliare. Abbandoni questo tipo di approccio. Si faccia fare una diagnosi e segua le indicazioni, contrariamente al passato. Gli aggiustamenti, le riflessioni e le considerazioni da parte sua vengono dopo, e devono riguardar la differenza tra come sta e come starà. Come starà non lo può né sapere, né prevedere, né immaginarselo adesso. Quindi è inutile che faccia calcoli in tal senso.
[#44]
Utente
Utente
Ringrazio ancora tutti per i graditi giudizi e consigli.
La mia posizione attualmente è di sentire un altro specialista e poi decidere, non io da solo ma con l'aiuto del medico di base, su quale terapia intraprendere. Non credo che attendere ancora qualche giorno sia molto deleterio.
Come da vostra opinione, il segreto del successo per una terapia è anche quello di crederci e tutta questa mia ricerca tende proprio alla ricerca della fiducia in qualcuno o qualcosa.
Ancora cordialissimi saluti.
[#45]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
E il suo medico di base che competenze avrebbe per valutare un trattamento specialistico?

Il suo non e' altro che un modo per non affrontare il problema e, dopo la visita, troverà nuove scuse.

Il nostro parere e' comunque superfluo ed alimenta la sua modalità di confusione.
[#46]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"Come da vostra opinione, il segreto del successo per una terapia è anche quello di crederci e tutta questa mia ricerca tende proprio alla ricerca della fiducia in qualcuno o qualcosa."

Assolutamente no, sbagliato. Credere in una terapia non la rende efficace. Non crederci affatto non la rende inefficace. Completamente fuori strada. Dare fiducia al medico è un ruolo indispensabile, non è una professione di fede in niente.

"La mia posizione attualmente è di sentire un altro specialista e poi decidere, non io da solo ma con l'aiuto del medico di base, su quale terapia intraprendere. "

E' lo specialista che decide quale terapia è opportuno che lei intraprenda. Può decidere di dargli fiducia oppure no, non è che può ragionarci lei con l'aiuto di chicchessia. Può chiedere al curante conferma dell'opportunità di questo, ma è assurdo, si passa da una richiesta specialistica ad una conferma non specialistica.

Persevera sempre nello stesso errore di fondo.
[#47]
Utente
Utente
Il mio medico di base era stato il primo a suggerire una terapia, quindi avrà qualche competenza eppoi mi conosce da tanti anni.
Inoltre queste terapie hanno diversi efetti collaterali e quindi dare un giudizio sul quadro generale del paziente mi sembrerebbe corretto.
Eppoi può darsi che lo specialista di martedì, pur essendo del servizio pubblico, mi possa dare maggiore fiducia, non so.
Come ho già detto, spesso penso che sarebbe stato meglio iniziare subito con la terapia del medico di base evitando dii andare alla ricerca di altri pareri specialistici, avrei iniziato prima ed a quest'ora forse stareii già meglio.
Ma tant'è che ho iniziato questo "giro" di consultazioni e lo dovrò portare a termine.
Grazie ancora per la vostra comprensione, pazienza e profesionalità.
Cordiali saluti
[#48]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

IL medico di base aveva suggerito una terapia corretta, ma lei non l'ha fatta per motivi che non sussistono.
Adesso, invece di riprendere semplicemente quel discorso con il suo medico, va da uno specialista, di cui non seguirà probabilmente le indicazioni perché prima si consulterà con il medico, lo psicologo etc e poi semplicemente in preda a dubbi che non sussisteranno commetterà gli stessi errori. Il problema sta nel fatto che ha interrotto un rapporto medico-paziente senza motivo (quello con il suo medico), e poi invece di riprenderlo va a chiedere ad altri, capisco se ci fosse una ragione, ma senza ragione significa che prima vuole essere "convinto" o "sicuro" o "rassicurato", peggio che mai. Non c'è niente di cui essere convinti e sicuri, è bene non scambiare i propri sintomi di dubbio e indecisione con il modo per iniziare nella maniera migliore, perché di solito sono agli estremi opposti.
[#49]
Utente
Utente
Gent.mo Dr. Pacini,
ho già detto che spesso mi sono pentito di non aver seguito quanto prescrittomi dal medico di base, purtroppo mi sono lasciato impressionare da tutte le controindicazioni e dagli effetti collaterali che quel medicinale oggettivamente ha. Probabilmente il mio medico di base, quando, a inizio agosto, gli ho detto che non avevo avuto il coraggio di prendere quel farmaco ha deciso di mandarmi da uno specialista per "punirmi", sicuramente per convincermi a prenderlo.
In realtà sarebbe bastato che il mio medico di base mi avesse rassicurato ed avrei iniziato la cura, forse anche lui è stato troppo sbrigativo...

Comunque a questo punto sono in ballo... oramai completerò il quadro dei consulti con questa specialista del CSM e poi si vedrà.

Fatto sta, e questo è il motivo per cui all'inizio di agosto mi ero deciso a riprendere in considerazione la cura, a fine luglio, a causa della mia indecisione, ho firmato un contratto di lavoro che non sarei stato obbligato a firmare e questo mi procurerà delle noie nei prossimi mesi.
Chissà come sarebbe andata se invece, all'inizio di giugno, avessi iniziato la terapia...
Probabilmente meglio...

Cordiali saluti
[#50]
Utente
Utente
Comunque, Dr. Pacini,
secondo lei quale delle due molecole in gioco raccomanderebbe?
La paroxetina o il citalopram? La fluoxetina mi sembra una molecola molto vecchia ed il pregabalin è un farmaco contro il dolore...
Grazie e cordiali saluti ancora.
[#51]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

non sono io a raccomandare l'uso di questi medicinali, ma il Ministero. Nel suo caso non raccomando niente perché non è questa la sede. Poi non vedo perché la scelta debba risolversi tra questi due.
Deciderà il medico che la visita.
[#52]
Utente
Utente
Ok, grazie lo stesso
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