Ansia o altro?
Buon pomeriggio dottori, vi scrivo in merito alla mia situazione insorta dopo un attacco di panico, lunedì notte.
Negli ultimi 3-4 anni mi è già capitato di avere attacchi di panico (forse un paio all'anno, non di più), per questo non ho dato troppa importanza all'evento in se sapendo che sarebbe dovuto rientrare come sempre e il giorno dopo sarei stato meglio.
Dopo che l'attacco è rientrato sono riuscito ad addormentarmi, una volta svegliatomi lunedì ero pervaso da una strana sensazione di ansia interiore continua che parte sopra lo stomaco e si concentra a livello del petto (arriva a volte in gola).
L'intensità della sensazione di ansia cambia e può andare dal blando (anche molto blando) al moderato, ma è sempre o quasi presente.
Da mercoledì pomeriggio sento una diminuzione di forza/energia nel mi corpo e soprattutto gambe, ma probabilmente LA SENSAZIONE PIU' DEVASTANTE E' QUELLA CHE VI DESCRIVO DI SEGUITO.
Mi sembra che il mio cervello non mi permetta di interiorizzare ciò che vedo e e leggo, come visualizzasse un flusso di eventi tutti uguali e così facendo mi distacca dal mondo che mi circonda, mondo che mi appare piatto e svuotato (es. quando leggo al pc o allo smartphone è come se il mio cervello non metta a fuoco o non riesca a focalizzarsi su ciò che mi interessa leggere, anche se comunque riesco a leggere).
Idem con tutto ciò che mi circonda, è come se lo sguardo non fosse veramente dove viene posto dai miei occhi e tutto perde di importanza, chiaramente questa cosa inficia non poco anche sul mio umore essendo una sensazione mai provata prima e mi svuota emotivamente tanto che mi sembra di non provare le stesse sensazioni precedenti all'evento o di non provarle affatto.
Ho dato una lettura online a proposito e sembra che il mio quadro sintomatico possa rientrare nel fenomeno della depersonalizzazione.
Purtroppo ho letto abbastanza storie non incoraggianti, soprattutto della poca efficacia dei farmaci.
Questo quadro sintomatico può rientrare anche in altre psicopatologie?
Non sono un medico e quindi aspetterò la diagnosi del professionista a cui mi affiderò, cercando di non aggravare inutilmente la mia già infelice situazione.
Preciso che attualmente, nonostante questo, non ho la sensazione di guardarmi dall'esterno, come in una esperienza extracorporea, sono lucido (nonostante il mio cervello sia altrove) e non ho alcun problema di tipo mnemonico.
Ho anche un po' di stanchezza oculare durante la giornata e fin dal risveglio, nonostante dorma regolarmente e continuativamente per 7-8 ore, che si accentua quando faccio anche una camminata di mezz'ora (premetto che da circa due anni ho questi sintomi di stanchezza oculare continua, ma questi episodi sono peggiorati notevolmente dopo l'avvenimento).
Questo si va ad aggiungere a questo mio intontimento/intorpidimento/sedazione mentale (non saprei come descriverlo, ma ho già spiegato meglio precedentemente) e peggiora ancor di più la qualità della mia vita. Non riesco a capire se questa sensazione di stanchezza anche oculare, che peggiora durante l'attività fisica, sia dovuta a questo mio overdrive cerebrale, all'ansia stessa o dipenda da altro. In settimana ho anche avuto due episodi di sonnolenza, uno dopo attività fisica e uno nel tardo pomeriggio apparentemente senza motivo e tendenzialmente sento molta più sonnolenza nelle ultime ore della giornata, prima di andare a letto.
Le uniche cose che non cambiate sono che mangio e dormo come prima.
P. S. Vi completo il mio quadro con alcuni dei problemi, sintomi con i quali convivo e che magari possono essere utili alla causa.
Feci una visita cardiologica sei anni fa per delle extrasistole e sensazione di cardiopalmo/tachicardia, visita (completa di Holter 24h) da cui non emerse alcun problema di tipo organico e la cardiologa mi spiegò che questo fenomeno poteva avere origine ansiosa o derivante da stress e mi consigliò di fare attività fisica per abbassare il ritmo cardiaco essendo una persona molto sedentaria. Da allora ho sempre convissuto senza gravi problemi con questo sintomo e mi ci sono abituato.
Da due anni soffro di questa stanchezza oculare fin dal risveglio che varia durante la giornata ma è sempre, anche in minima parte, presente.
Sono astigmatico e miope e ho sindrome dell'occhio secchio conclamata da test di Schirmer e circa ogni 2/3 mesi sempre al risveglio ho dei gravi episodi di secchezza oculare accompagnata inizialmente da forte dolore e sensazione di puntura in un occhio che mi rendono la vista (in uno dei due occhi) sbiadita e poco nitida a volte anche per 1/2 settimane fino a ristabilirsi autonomamente. Sottolineo che sono un informatico
Ho un acufene bilaterale soggettivo H24 dal 2018 al quale mi sono abituato con il tempo. Forse ho abusato dell'uso di cuffie auricolari anche se le ho sempre o quasi usate ad un volume moderato/basso. Ho fatto due visite otorino in questi anni in cui non è emerso nulla, audiometria come impendenziometria perfetta, l'ultimo otorino mi ha confermato che magari il problema potrebbe risiedere a livello di orecchio interno a causa della morte di alcune cellule ciliate e il mio cervello compensa questa perdita di altissime frequenze (superiori al classico esame audiometrico fino a 8khz) con questo acufene.
Purtroppo sono abbastanza provato perchè è la prima volta che mi ritrovo in una situazione così surreale. E' da lunedì che sono in questo stato e intuisco che c'è qualcosa che non va dentro di me e sinceramente non vorrei aspettare altro tempo. E' come se la mia vita fosse completamente cambiata e vorrei ritornare a ciò che ero prima, per questo vorrei prenotare subito una visita neuropsichiatrica, è la giusta figura secondo voi? Dovrei anche valutare altri specialisti?
Vi ringrazio in anticipo per il vostro tempo. Contatterò subito anche il medico curante.
Negli ultimi 3-4 anni mi è già capitato di avere attacchi di panico (forse un paio all'anno, non di più), per questo non ho dato troppa importanza all'evento in se sapendo che sarebbe dovuto rientrare come sempre e il giorno dopo sarei stato meglio.
Dopo che l'attacco è rientrato sono riuscito ad addormentarmi, una volta svegliatomi lunedì ero pervaso da una strana sensazione di ansia interiore continua che parte sopra lo stomaco e si concentra a livello del petto (arriva a volte in gola).
L'intensità della sensazione di ansia cambia e può andare dal blando (anche molto blando) al moderato, ma è sempre o quasi presente.
Da mercoledì pomeriggio sento una diminuzione di forza/energia nel mi corpo e soprattutto gambe, ma probabilmente LA SENSAZIONE PIU' DEVASTANTE E' QUELLA CHE VI DESCRIVO DI SEGUITO.
Mi sembra che il mio cervello non mi permetta di interiorizzare ciò che vedo e e leggo, come visualizzasse un flusso di eventi tutti uguali e così facendo mi distacca dal mondo che mi circonda, mondo che mi appare piatto e svuotato (es. quando leggo al pc o allo smartphone è come se il mio cervello non metta a fuoco o non riesca a focalizzarsi su ciò che mi interessa leggere, anche se comunque riesco a leggere).
Idem con tutto ciò che mi circonda, è come se lo sguardo non fosse veramente dove viene posto dai miei occhi e tutto perde di importanza, chiaramente questa cosa inficia non poco anche sul mio umore essendo una sensazione mai provata prima e mi svuota emotivamente tanto che mi sembra di non provare le stesse sensazioni precedenti all'evento o di non provarle affatto.
Ho dato una lettura online a proposito e sembra che il mio quadro sintomatico possa rientrare nel fenomeno della depersonalizzazione.
Purtroppo ho letto abbastanza storie non incoraggianti, soprattutto della poca efficacia dei farmaci.
Questo quadro sintomatico può rientrare anche in altre psicopatologie?
Non sono un medico e quindi aspetterò la diagnosi del professionista a cui mi affiderò, cercando di non aggravare inutilmente la mia già infelice situazione.
Preciso che attualmente, nonostante questo, non ho la sensazione di guardarmi dall'esterno, come in una esperienza extracorporea, sono lucido (nonostante il mio cervello sia altrove) e non ho alcun problema di tipo mnemonico.
Ho anche un po' di stanchezza oculare durante la giornata e fin dal risveglio, nonostante dorma regolarmente e continuativamente per 7-8 ore, che si accentua quando faccio anche una camminata di mezz'ora (premetto che da circa due anni ho questi sintomi di stanchezza oculare continua, ma questi episodi sono peggiorati notevolmente dopo l'avvenimento).
Questo si va ad aggiungere a questo mio intontimento/intorpidimento/sedazione mentale (non saprei come descriverlo, ma ho già spiegato meglio precedentemente) e peggiora ancor di più la qualità della mia vita. Non riesco a capire se questa sensazione di stanchezza anche oculare, che peggiora durante l'attività fisica, sia dovuta a questo mio overdrive cerebrale, all'ansia stessa o dipenda da altro. In settimana ho anche avuto due episodi di sonnolenza, uno dopo attività fisica e uno nel tardo pomeriggio apparentemente senza motivo e tendenzialmente sento molta più sonnolenza nelle ultime ore della giornata, prima di andare a letto.
Le uniche cose che non cambiate sono che mangio e dormo come prima.
P. S. Vi completo il mio quadro con alcuni dei problemi, sintomi con i quali convivo e che magari possono essere utili alla causa.
Feci una visita cardiologica sei anni fa per delle extrasistole e sensazione di cardiopalmo/tachicardia, visita (completa di Holter 24h) da cui non emerse alcun problema di tipo organico e la cardiologa mi spiegò che questo fenomeno poteva avere origine ansiosa o derivante da stress e mi consigliò di fare attività fisica per abbassare il ritmo cardiaco essendo una persona molto sedentaria. Da allora ho sempre convissuto senza gravi problemi con questo sintomo e mi ci sono abituato.
Da due anni soffro di questa stanchezza oculare fin dal risveglio che varia durante la giornata ma è sempre, anche in minima parte, presente.
Sono astigmatico e miope e ho sindrome dell'occhio secchio conclamata da test di Schirmer e circa ogni 2/3 mesi sempre al risveglio ho dei gravi episodi di secchezza oculare accompagnata inizialmente da forte dolore e sensazione di puntura in un occhio che mi rendono la vista (in uno dei due occhi) sbiadita e poco nitida a volte anche per 1/2 settimane fino a ristabilirsi autonomamente. Sottolineo che sono un informatico
Ho un acufene bilaterale soggettivo H24 dal 2018 al quale mi sono abituato con il tempo. Forse ho abusato dell'uso di cuffie auricolari anche se le ho sempre o quasi usate ad un volume moderato/basso. Ho fatto due visite otorino in questi anni in cui non è emerso nulla, audiometria come impendenziometria perfetta, l'ultimo otorino mi ha confermato che magari il problema potrebbe risiedere a livello di orecchio interno a causa della morte di alcune cellule ciliate e il mio cervello compensa questa perdita di altissime frequenze (superiori al classico esame audiometrico fino a 8khz) con questo acufene.
Purtroppo sono abbastanza provato perchè è la prima volta che mi ritrovo in una situazione così surreale. E' da lunedì che sono in questo stato e intuisco che c'è qualcosa che non va dentro di me e sinceramente non vorrei aspettare altro tempo. E' come se la mia vita fosse completamente cambiata e vorrei ritornare a ciò che ero prima, per questo vorrei prenotare subito una visita neuropsichiatrica, è la giusta figura secondo voi? Dovrei anche valutare altri specialisti?
Vi ringrazio in anticipo per il vostro tempo. Contatterò subito anche il medico curante.
[#1]
Ma anziché autodiagnosi, in tutto questo tempo qualcuno ha inquadrato questo tipo di sindrome ansiosa, costellata da alcuni eventi definiti come attacchi di panico ?
Ha fatto delle cure ?
Ha fatto delle cure ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Salve dottore, innanzitutto non era mia intenzione fare un autodiagnosi e me ne scuso nel caso, volevo solo provare a descrivere al meglio i miei sintomi, sinceramente non ho mai approfondito con una visita psichiatrica/psicologica (probabilmente e con il senno di poi sbagliando) perchè come già scritto con molti di questi sintomi leggeri ci convivo senza grossi problemi e mi ci sono abituato tanto che per la maggior parte del tempo non percepisco nemmeno il sintomo (vedi tachicardia, cardiopalmo), il curante all'epoca volle prima escludere problemi organici (tramite visita cardiologica) e di conseguenza mi ha tranquillizzato sul resto. Gli attacchi di panico (li ho definiti così perchè i miei sintomi mi sembra coincidano con quelli di un attacco di panico, forti tremori, perdita di controllo, paura e l'ansia la fanno da padrona durante l'attacco che poi scema spontaneamente non dopo poco tempo) sono sempre stati rari (almeno soggettivamente), circa 2 all'anno da forse 3 anni e probabilmente in un anno ne ho avuto solo uno. Qualora ne avessi sofferto continuativamente o in quantità elevata mi sarei sicuramente attivato per cercare una soluzione. Mi sono interrogato sul perchè di questi episodi come farebbe chiunque, non sono un automa, ma ho sempre cercato di andare avanti con la mia vita, altrimenti avrei dato a quegli episodi terreno fertile tramite cui autoalimentarsi. Magari con il tempo c'è stata una somatizzazione della mia ansia a cui mi sono abituato che però ora è evidentemente off limits, ma questo lo dico da completo ignorante in materia.
Diciamo che i sintomi che stanno gravemente compromettendo la qualità della mia vita iniziano lunedì e sono quelli descritti sopra, in primis e su tutti questa mia sensazione di distaccamento mentale dal mondo che mi circonda, come descritto molto meglio nella richiesta di consulto
Diciamo che i sintomi che stanno gravemente compromettendo la qualità della mia vita iniziano lunedì e sono quelli descritti sopra, in primis e su tutti questa mia sensazione di distaccamento mentale dal mondo che mi circonda, come descritto molto meglio nella richiesta di consulto
[#3]
Il cervello non vede se stesso, o meglio non si vede nella giusta configurazione. Si riesce a capire che si ansiosi, ma solitamente non si individua il meccanismo che produce la preoccupazione somatica, invertendo il meccanismo.
Lei ha, delle cose riferite, una secchezza oculare misurata (non è chiaro se poi attribuita ad una malattia definita, o senza causa ulteriormente definibile).
Per il resto, bisogna evitare di seguire il meccanismo di: focalizzazione sul sintomo, ricerca in base al sintomo in rete, approfondimenti mirati in base a ciò che ci colpisce di più, e successiva discussione di tale ipotesi come punto di partenza.
Lei ha, delle cose riferite, una secchezza oculare misurata (non è chiaro se poi attribuita ad una malattia definita, o senza causa ulteriormente definibile).
Per il resto, bisogna evitare di seguire il meccanismo di: focalizzazione sul sintomo, ricerca in base al sintomo in rete, approfondimenti mirati in base a ciò che ci colpisce di più, e successiva discussione di tale ipotesi come punto di partenza.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Utente
Grazie per il suggerimento dottore, è ciò che sto personalmente provando a fare da qualche giorno, dopo l'impatto iniziale per non peggiorare la situazione, ma come può immaginare questa sensazione di estraniamento mentale (difficile da spiegare onestamente se non provato in prima persona) più gli altri sintomi stanno deteriorando la qualità della mia vita e hanno compromesso anche la mia sfera umorale ed emotiva. Per quanto riguarda la secchezza oculare i vari oculisti non mi hanno mai saputo dare una risposta certa ed univoca, anche se la maggior parte è convenuta sul fatto che possa derivare dal fatto di stare svariate ore vicino al pc per lavoro e questo ha compromesso qualità e quantità del mio film lacrimale. Un dottore mi parlò di come alcuni malattie autoimmuni possano provocare questa secchezza oculare, come la Sj gren, ma chiedendomi se avessi altri sintomi tipici tali di questa sindrome, è stato portato ad escluderla dato che tale sindrome non ha esclusivamente l'occhio secco come sintomo, quindi non avendo diagnosi di causa certa al 100% non posso dirle con certezza se il mio problema derivi da una malattia o da un deterioramento avuto con il tempo causa esposizione prolungata allo schermo del PC, potrei magari approfondire a livello reumatologico/autoimmune.
Detto questo, secondo lei e soprattutto se può rispondermi in attesa che ne parli con il curante, posso attivarmi subito per un consulto neuro-psichiatrico o aspetto nel caso questa situazione dovesse rientrare ? Dovrei o potrei anche valutare altri specialisti parallelamente ?
Detto questo, secondo lei e soprattutto se può rispondermi in attesa che ne parli con il curante, posso attivarmi subito per un consulto neuro-psichiatrico o aspetto nel caso questa situazione dovesse rientrare ? Dovrei o potrei anche valutare altri specialisti parallelamente ?
[#5]
No, non è difficile da spiegare, è che spesso la si vuole spiegare ossessivamente, è chiaro che ciò che normalmente non si deve spiegare è difficile da spiegare in quanto anomalo, e questo è indicativo peraltro di una possibile matrice ossessiva.
No, non ci si può sostituire alla sua decisione.
La valutazione della Sjogren la farei in ogni caso.
No, non ci si può sostituire alla sua decisione.
La valutazione della Sjogren la farei in ogni caso.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.8k visite dal 09/07/2023.
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