Da dove iniziare per capire cos'ho?
Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni e vorrei chiedere un parere medico su un quadro che trovo sempre più intricato.
Ultimamente ho molti problemi di memoria e concentrazione: faccio molta fatica a ricordare, ho improvvisi vuoti di memoria sia nel parlato (dimentico le parole, incespico nel formulare concetti) che nell'orientarmi, anche quando si tratta di informazioni che mi sono ben note e che, infatti, in altre occasioni spuntano fuori.
Sono 'problemi' che ho sempre avuto, che mi hanno sempre fatto sentire imbranata e a disagio e che ho sempre collegato alla mia forte ansia o alla stupidità, però, ora la situazione sta peggiorando e inizio a preoccuparmi.
Inoltre, dormo poco: vado a letto tardi perché il silenzio mi mette ansia.
Per lo stesso motivo, sto incessantemente al telefono.
In più, mangio male per sfogare i sentimenti negativi, ho uno stile di vita non sano.
Ci sono diversi comportamenti che ho e che mi risultano 'strani': per esempio, cammino incessantemente.
Cammino per ore e ore, spesso ascoltando la musica, fantasticando.
è una dipendenza: è così presente che raramente guardo film perché l'idea di dover stare seduta per ore mi fa desistere, persino quando studio lo faccio perlopiù camminando.
Anche dal punto di vista psicologico non sto bene.
Da sempre ho una forte ansia, soprattutto sociale, che mi ha portato ad anni di isolamento, e continui episodi depressivi, il più grave intorno ai 20 anni.
Ho avuto attacchi di panico.
Due anni fa c'è stato un grande spartiacque: la morte di mio padre.
Per quanto papà fosse malato da tanti anni, non ero preparata a quello che è successo: un cancro improvviso durante la pandemia, la malasanità, la morte dopo un'operazione apparentemente riuscita, il senso di solitudine e di abbandono da parte di chi credevo ci sarebbe stato per me.
Oggi, da una parte, sono più 'funzionale' di prima: sono diventata più forte, camuffo meglio l'ansia, riesco a fare più cose, però caratterialmente sono cambiata così tanto da non riconoscermi: io che sono sempre stata fin troppo sensibile, oggi sono cinica, non riesco più a esprimermi con sincerità, attuo automatismi di menzogna, non mi fido di nessuno, tutti e tutto mi sembrano finti.
La vita mi sembra vuota, un lasso di tempo inutile da riempire finché non muoio.
Papà aveva una malattia mentale non diagnosticata: aveva scatti di ira, era spesso depresso, ansioso e minacciava il suicidio come arma di ricatto emotivo.
Suo cugino, mio zio, si è suicidato.
Io vorrei evitare.
Da ragazzina sono stata autolesionista e ho sempre avuto fantasie suicide, ma non credo le attuerei: vorrei 'giocare' a vivere e ho degli obiettivi e, comunque, non potrei mai fare questo alla mia famiglia.
Oggi, però, sono più insistenti e ho paura che io possa cambiare idea in futuro, ho paura di impazzire.
Io vorrei provare a stare meglio e soprattutto vorrei capire chi sono, cos'ho.
Vorrei una diagnosi.
Ma non so da dove iniziare.
Ultimamente ho molti problemi di memoria e concentrazione: faccio molta fatica a ricordare, ho improvvisi vuoti di memoria sia nel parlato (dimentico le parole, incespico nel formulare concetti) che nell'orientarmi, anche quando si tratta di informazioni che mi sono ben note e che, infatti, in altre occasioni spuntano fuori.
Sono 'problemi' che ho sempre avuto, che mi hanno sempre fatto sentire imbranata e a disagio e che ho sempre collegato alla mia forte ansia o alla stupidità, però, ora la situazione sta peggiorando e inizio a preoccuparmi.
Inoltre, dormo poco: vado a letto tardi perché il silenzio mi mette ansia.
Per lo stesso motivo, sto incessantemente al telefono.
In più, mangio male per sfogare i sentimenti negativi, ho uno stile di vita non sano.
Ci sono diversi comportamenti che ho e che mi risultano 'strani': per esempio, cammino incessantemente.
Cammino per ore e ore, spesso ascoltando la musica, fantasticando.
è una dipendenza: è così presente che raramente guardo film perché l'idea di dover stare seduta per ore mi fa desistere, persino quando studio lo faccio perlopiù camminando.
Anche dal punto di vista psicologico non sto bene.
Da sempre ho una forte ansia, soprattutto sociale, che mi ha portato ad anni di isolamento, e continui episodi depressivi, il più grave intorno ai 20 anni.
Ho avuto attacchi di panico.
Due anni fa c'è stato un grande spartiacque: la morte di mio padre.
Per quanto papà fosse malato da tanti anni, non ero preparata a quello che è successo: un cancro improvviso durante la pandemia, la malasanità, la morte dopo un'operazione apparentemente riuscita, il senso di solitudine e di abbandono da parte di chi credevo ci sarebbe stato per me.
Oggi, da una parte, sono più 'funzionale' di prima: sono diventata più forte, camuffo meglio l'ansia, riesco a fare più cose, però caratterialmente sono cambiata così tanto da non riconoscermi: io che sono sempre stata fin troppo sensibile, oggi sono cinica, non riesco più a esprimermi con sincerità, attuo automatismi di menzogna, non mi fido di nessuno, tutti e tutto mi sembrano finti.
La vita mi sembra vuota, un lasso di tempo inutile da riempire finché non muoio.
Papà aveva una malattia mentale non diagnosticata: aveva scatti di ira, era spesso depresso, ansioso e minacciava il suicidio come arma di ricatto emotivo.
Suo cugino, mio zio, si è suicidato.
Io vorrei evitare.
Da ragazzina sono stata autolesionista e ho sempre avuto fantasie suicide, ma non credo le attuerei: vorrei 'giocare' a vivere e ho degli obiettivi e, comunque, non potrei mai fare questo alla mia famiglia.
Oggi, però, sono più insistenti e ho paura che io possa cambiare idea in futuro, ho paura di impazzire.
Io vorrei provare a stare meglio e soprattutto vorrei capire chi sono, cos'ho.
Vorrei una diagnosi.
Ma non so da dove iniziare.
[#1]
Può iniziare con una visita psichiatrica
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
Inizi con una visita psichiatrica
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 852 visite dal 24/06/2023.
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