Difficoltà nello studio e psocofarmaci
Salve.
Sono un ragazzo di 21 anni.
Da circa due settimane e mezzo ho affiancato alla psicoterapia cognitivo comportamentale
una terapia farmacologica per ansia, insonnia e disturbo ossessivo compulsivo, prescritta da uno psichiatra.
La terapia prevede l'assunzione di 50mg di Fluvoxamina e di 5 mg di Aripiprazolo alle ore 20, oltre ad una compressa di Quviviq (daridorexant) alle ore 22.
Nel frattempo, starei cercando di preparare una materia (sono uno studente universitario), ma da quando ho iniziato la terapia farmacologica ho tantissime difficoltà nella concentrazione e nella memorizzazione.
Mi sembra di essere sconnesso, è come se il cervello non mi seguisse più come prima, mi distraggo facilmente e mi sembra di non capire/ricordare nulla di ciò che leggo; inoltre, mi sembra di avvertire una certa difficoltà nell'eloquio.
Può trattarsi di un effetto collaterale dei farmaci che sto assumendo (magari l'aripiprazolo) oppure è semplicemente una mia impressione, dovuta all'utosuggestione e all'ansia da esame?
Per completezza, aggiungo di aver assunto, in passato, paroxetina 20mg e benzodiazepine al bisogno, sempre su indicazione di specialisti.
Grazie in anticipo per le eventuali risposte.
Sono un ragazzo di 21 anni.
Da circa due settimane e mezzo ho affiancato alla psicoterapia cognitivo comportamentale
una terapia farmacologica per ansia, insonnia e disturbo ossessivo compulsivo, prescritta da uno psichiatra.
La terapia prevede l'assunzione di 50mg di Fluvoxamina e di 5 mg di Aripiprazolo alle ore 20, oltre ad una compressa di Quviviq (daridorexant) alle ore 22.
Nel frattempo, starei cercando di preparare una materia (sono uno studente universitario), ma da quando ho iniziato la terapia farmacologica ho tantissime difficoltà nella concentrazione e nella memorizzazione.
Mi sembra di essere sconnesso, è come se il cervello non mi seguisse più come prima, mi distraggo facilmente e mi sembra di non capire/ricordare nulla di ciò che leggo; inoltre, mi sembra di avvertire una certa difficoltà nell'eloquio.
Può trattarsi di un effetto collaterale dei farmaci che sto assumendo (magari l'aripiprazolo) oppure è semplicemente una mia impressione, dovuta all'utosuggestione e all'ansia da esame?
Per completezza, aggiungo di aver assunto, in passato, paroxetina 20mg e benzodiazepine al bisogno, sempre su indicazione di specialisti.
Grazie in anticipo per le eventuali risposte.
[#1]
Più che autosuggestione, penserei al suo disturbo (ossessivo).
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Me lo sta chiedendo perché lo ha appena letto. E' uno dei meccanismi ossessivi.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 21/06/2023.
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