Insonnia da 3 settimane
Buonasera, da circa un mese sto avendo serie difficoltà a dormire: il più delle volte succede che prendo sonno solo dopo due/tre ore da quando mi sono messo a letto oppure, quando riesco a dormire subito, mi risveglio dopo qualche ora (4 ore) e non riesco più a dormire.
Sento come se la situazione stesse peggiorando ed io sto iniziando realmente a preoccuparmi che questa insonnia possa essere sintomo di qualche malattia psichiatrica (depressione).
Piccola premessa: ho 21 anni, sto per terminare il mio percorso psicologico con la psicologa (causa economica) - iniziato per trattare la mia ansia sociale - dal quale ho sicuramente notato un netto miglioramento nelle relazioni sociali seppur persistano i sintomi psicosomatici che da sempre provo a tenere a bada attraverso la meditazione (tachicardia, pesantezza al petto, forte tensione muscolare, ecc).
Purtroppo non sono supportato dalla mia famiglia che da sempre mi giudica in tutto e per tutto.
Infatti ho deciso di iniziare questo percorso psicologico senza informarli.
Adesso che l'insonnia non vuole abbandonarmi ho provato a parlare con loro di questo mio problema e mi hanno, per l'ennesima volta, giudicato affermando che io debba trovare un'occupazione.
Cosa giustissima ma non credo sia la soluzione alla mia insonnia.
Avevo pensato di chiedere un consulto psichiatrico nella speranza che possa aiutarmi, anche attraverso dei farmaci (per un uso limitato e breve), ma io non ho più un soldo e li ho già spesi per quelle dieci sedute.
Speravo tanto potessero essermi d'aiuto e in tutta certezza posso dire che la psicologa mi ha davvero aiutato tanto ma l'insonnia, che prima avevo occasionalmente, ora sta diventando perenne.
La mia famiglia so già che non mi aiuterà ed io non so davvero cosa fare.
La melatonina, la valeriana, la meditazione, gli esercizi di rilassamento purtroppo non stanno più funzionando.
Per quanto cerchi di rimanere positivo oramai la privazione di sonno mi sta distruggendo e sento che non potrò continuare a lungo così.
Io sto facendo di tutto per uscire dal mio disturbo d'ansia, lavoro ininterrottamente da molto tempo, ho eseguito alla lettera tutto ciò che mi ha assegnato la psicologa eppure io non sto bene.
La privazione di sonno mi causa anche angoscia e tristezza.
Cosa dovrei fare?
Sento come se la situazione stesse peggiorando ed io sto iniziando realmente a preoccuparmi che questa insonnia possa essere sintomo di qualche malattia psichiatrica (depressione).
Piccola premessa: ho 21 anni, sto per terminare il mio percorso psicologico con la psicologa (causa economica) - iniziato per trattare la mia ansia sociale - dal quale ho sicuramente notato un netto miglioramento nelle relazioni sociali seppur persistano i sintomi psicosomatici che da sempre provo a tenere a bada attraverso la meditazione (tachicardia, pesantezza al petto, forte tensione muscolare, ecc).
Purtroppo non sono supportato dalla mia famiglia che da sempre mi giudica in tutto e per tutto.
Infatti ho deciso di iniziare questo percorso psicologico senza informarli.
Adesso che l'insonnia non vuole abbandonarmi ho provato a parlare con loro di questo mio problema e mi hanno, per l'ennesima volta, giudicato affermando che io debba trovare un'occupazione.
Cosa giustissima ma non credo sia la soluzione alla mia insonnia.
Avevo pensato di chiedere un consulto psichiatrico nella speranza che possa aiutarmi, anche attraverso dei farmaci (per un uso limitato e breve), ma io non ho più un soldo e li ho già spesi per quelle dieci sedute.
Speravo tanto potessero essermi d'aiuto e in tutta certezza posso dire che la psicologa mi ha davvero aiutato tanto ma l'insonnia, che prima avevo occasionalmente, ora sta diventando perenne.
La mia famiglia so già che non mi aiuterà ed io non so davvero cosa fare.
La melatonina, la valeriana, la meditazione, gli esercizi di rilassamento purtroppo non stanno più funzionando.
Per quanto cerchi di rimanere positivo oramai la privazione di sonno mi sta distruggendo e sento che non potrò continuare a lungo così.
Io sto facendo di tutto per uscire dal mio disturbo d'ansia, lavoro ininterrottamente da molto tempo, ho eseguito alla lettera tutto ciò che mi ha assegnato la psicologa eppure io non sto bene.
La privazione di sonno mi causa anche angoscia e tristezza.
Cosa dovrei fare?
[#1]
Una diagnosi è stata fatta ? Ansia sociale come aspetto iniziale, ma adesso nessuno ha valutato questa situazione attuale. Esistono comunque i servizi pubblici, e la guardia medica per essere valutati direttamente con costi minimi o assenti.
Non capisco perché parla di farmaci da prendere per poco se nessuno le ha indicato ancora niente in tal senso.
Per il resto, parla di miglioramento del quadro iniziale ma è difficile capire non è chiara la diagnosi e neanche il tipo di psicoterapia (fatta per l'ansia sociale ma con sintomi residui corporei significativi).
Non capisco perché parla di farmaci da prendere per poco se nessuno le ha indicato ancora niente in tal senso.
Per il resto, parla di miglioramento del quadro iniziale ma è difficile capire non è chiara la diagnosi e neanche il tipo di psicoterapia (fatta per l'ansia sociale ma con sintomi residui corporei significativi).
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Buongiorno Dr. Pacini, grazie per aver letto quanto scritto e per aver risposto.
La mia è una psicologa clinica ed è - da quel leggo sul sito - specializzanda in psicoterapia a indirizzo cognitivo-costruttivista ed evolutivo.
Per quanto riguarda il tipo di psicoterapia non saprei dirle poiché non l'ho mai chiesto così come non le ho mai chiesto una diagnosi.
Facevo riferimento ad un'eventuale uso di psicofarmaci soprattutto per l'insonnia poiché credo che la causa della stessa siano le esposizioni continue in quanto, ogni qualvolta devo relazionarmi con qualcuno per qualcosa, sia prima che dopo ho molti sintomi psicosomatici tra cui reflusso, chiusura dello stomaco, nausea, tachicardia, ecc.
Prima questi sintomi erano così forti da stare malissimo ed evitavo le situazioni sociali. Da circa 19 mesi sto lavorando su me stesso e ad oggi, nonostante continui ad avere sintomi psicosomatici, si sono attutiti, e in diversi contesti sociali sono per lo più assenti, e riesco a fare di tutto; abbiamo iniziato lentamente ma progressivamente ad espormi in situazioni che ritenevo via via difficili. Ce l'ho fatta davvero. Abbiamo individuato che il problema sono i pensieri, la bassissima autostima, la paura del giudizio inerente non solo alla prestazione sociale ma soprattutto per come gli altri possano giudicarmi per il mio aspetto fisico (altezza, peso, viso, ecc).
Avessi avuto la possibilità di continuare sicuramente avrei continuato ma non posso più permettermelo.
Mi preoccupa soltanto che l'insonnia si instauri e che non si risolva.
La mia è una psicologa clinica ed è - da quel leggo sul sito - specializzanda in psicoterapia a indirizzo cognitivo-costruttivista ed evolutivo.
Per quanto riguarda il tipo di psicoterapia non saprei dirle poiché non l'ho mai chiesto così come non le ho mai chiesto una diagnosi.
Facevo riferimento ad un'eventuale uso di psicofarmaci soprattutto per l'insonnia poiché credo che la causa della stessa siano le esposizioni continue in quanto, ogni qualvolta devo relazionarmi con qualcuno per qualcosa, sia prima che dopo ho molti sintomi psicosomatici tra cui reflusso, chiusura dello stomaco, nausea, tachicardia, ecc.
Prima questi sintomi erano così forti da stare malissimo ed evitavo le situazioni sociali. Da circa 19 mesi sto lavorando su me stesso e ad oggi, nonostante continui ad avere sintomi psicosomatici, si sono attutiti, e in diversi contesti sociali sono per lo più assenti, e riesco a fare di tutto; abbiamo iniziato lentamente ma progressivamente ad espormi in situazioni che ritenevo via via difficili. Ce l'ho fatta davvero. Abbiamo individuato che il problema sono i pensieri, la bassissima autostima, la paura del giudizio inerente non solo alla prestazione sociale ma soprattutto per come gli altri possano giudicarmi per il mio aspetto fisico (altezza, peso, viso, ecc).
Avessi avuto la possibilità di continuare sicuramente avrei continuato ma non posso più permettermelo.
Mi preoccupa soltanto che l'insonnia si instauri e che non si risolva.
[#3]
"Abbiamo individuato che il problema sono i pensieri, la bassissima autostima, la paura del giudizio inerente non solo alla prestazione sociale ma soprattutto per come gli altri possano giudicarmi per il mio aspetto fisico (altezza, peso, viso, ecc)."
Beh, se la diagnosi è ansia sociale, in questo consiste. Questo è chiaro appena si fa la diagnosi, ma 19 mesi per ottenere risultati apprezzabili è un tempo anomalo rispetto alle cure disponibili per l'ansia sociale.
In ogni caso, la diagnosi va definita e l'insonnia non va affrontata solo come elemento a sé stante, è un errore comune.
Beh, se la diagnosi è ansia sociale, in questo consiste. Questo è chiaro appena si fa la diagnosi, ma 19 mesi per ottenere risultati apprezzabili è un tempo anomalo rispetto alle cure disponibili per l'ansia sociale.
In ogni caso, la diagnosi va definita e l'insonnia non va affrontata solo come elemento a sé stante, è un errore comune.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 16/06/2023.
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Approfondimento su Insonnia
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