Cosa si intende con atrofia cerebrale?

Buon pomeriggio.

Scrivo perchè vorrei chiedere un chiarimento in riferimento a un termine medico che non mi è del tutto chiaro.

Quando si parla di atrofia cerebrale ci si riferisce alla perdita di tessuto cerebrale; ma con "tessuto cerebrale" si intendono solo i neuroni o anche gli altri tessuti che costituiscono l'encefalo (come ad esempio le cellule della neuroglia)?

In pratica la mia domanda è: l'atrofia cerebrale colpisce solo i neuroni o anche gli altri tessuti encefalici (come ad esempio la neuroglia)?

In caso di perdita di cellule di altri tessuti dell'encefalo (come ad esempio la neuroglia) si può parlare di atrofia cerebrale?

Grazie mille e buona giornata.






P. S.
Visto che questa richiesta era stata respinta perchè in violazione delle linee guida consulti ho provato a rileggerla attentamente ma non sono riuscito a capirne il motivo; mi scuso per qualunque violazione io abbia commesso ma assicuro che essa non è stata fatta intenzionalmente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Perché non fa una domanda medica precisa. La quantità persa in termini di alcune linee cellulari può essere rimpiazzata da altre, ma il termine atrofia indica macroscopicamente quando c'è una riduzione volumica, e non solo una sostituzione. Poi, se si vuole darne un'accezione microanatomica e funzionale, si può anche usare lo stesso termine, inteso come perdita della componente che è responsabile poi di determinate funzioni. Ma in origine è un termine macro-anatomico.

Dr.Matteo Pacini
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Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Buon pomeriggio,
anzitutto grazie per la risposta e mi scuso per aver posto la mia domanda in maniera generica e imprecisa.
Se è disposto a concedermi ancora un po' del suo tempo proverò a esporle la mia domanda in maniera più chiara.
Prima di chiedere un consulto su Medicitalia avevo provato a chiarire autonomamente il mio dubbio e avevo trovato le seguenti definizioni di atrofia cerebrale:


1)L'atrofia cerebrale è la riduzione di massa del tessuto encefalico, risultante dalla necrosi e/o dal rimpicciolimento delle cellule che compongono il suddetto tessuto.
Quindi, ai danni dell'encefalo, l'atrofia cerebrale determina un calo numerico e/o funzionale dei neuroni encefalici, e una perdita delle connessioni che tali neuroni stabiliscono tra loro.
Per effetto dell'atrofia cerebrale, l'encefalo della persona affetta perde una parte più o meno sostanziosa delle sue funzioni. Il carico di funzioni perse dipende da quanto è estesa l'atrofia cerebrale.


2)L’atrofia cerebrale è una riduzione permanente del tessuto cerebrale che può estendersi all’intero organo oppure limitarsi ad aree specifiche.

3)Atrofia cerebrale è il termine usato per descrivere la perdita di tessuto cerebrale che comprende mielina e assoni, ovvero le fibre nervose, e fa parte del normale processo di invecchiamento. Questo processo può anche essere chiamato perdita di volume cerebrale o restringimento della massa cerebrale.


4)L'atrofia cerebrale significa perdita di neuroni della corteccia cerebrale e tale processo inizia dopo i 25 anni di età. (successivamente l'articolo distingue tra la perdita neuronale normale e quella patologica)


Ora, le prime tre definizioni mi sembrano abbastanza similari, mentre la quarta pone l'attenzione solo sulla perdita neuronale (escludendo gli altri tessuti dell'encefalo come le cellule della neuroglia).
Quello che volevo sapere era quindi se il termine "atrofia cerebrale", in riferimento a una situazione patologica, viene usato unicamente per indicare la perdita anomala di un determinato numero di neuroni oppure, nel caso di una malattia/infortunio che non riduca il numero dei neuroni ma abbia un impatto permanente (o comunque non del tutto reversibile) sul numero delle cellule della neuroglia (che pure compongono il tessuto cerebrale ma non sono neuroni) e che quindi compromette ugualmente il volume del tessuto encefalico e ha un impatto negativo sulla funzionalità dell'encefalo del malato in questione si parli comunque di atrofia cerebrale.

Grazie ancora per la pazienza e la disponibilità dimostratemi e mi scuso nuovamente per il fatto di non essere riuscito a porre chiaramente la mia domanda in apertura del consulto.
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Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Aggiungo a quanto ho scritto precedentemente solo un dettaglio per chiarire il significato forse un po' ambiguo del termine "similari" che ho usato per paragonare le primi tre definizioni che ho riportato nel mio precedente messaggio.
Io intendevo dire che le prime tre mi sembrano similari nel senso che tutte e tre dicono che l'atrofia cerebrale coinvolge in generale i tessuti dell'encefalo (senza specificare una particolare tipologia di tessuto e quindi di cellule colpite) facendo dunque pensare che con il termine atrofia cerebrale si intenda qualunque perdita tissutale non del tutto reversibile solo di uno qualunque dei tessuti dell'encefalo (sia che tale perdita riguardi solo i neuroni o solo le cellule della neuroglia), o di una diminuzione nel numero di cellule di alcuni dei tessuti dell'encefalo ( o addirittura di tutti insieme) contemporaneamente.
Il quarto, invece, pone l'accento solo sulla perdita dei neuroni (e fa invece pensare che l'atrofia si riferisca solo alla perdita neuronale senza coinvolgere gli altri tessuti del cervello, e che quindi nel caso di una diminuzione non del tutto reversibile del numero di cellule solo di un altro dei tessuti encefalici, come per esempio della neuroglia, non si parli di atrofia cerebrale).
Spero che questa aggiunta possa aiutarla ulteriormente a comprendere la mia domanda.
Grazie ancora per la disponibilità e buona serata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Va bene, un termine con diverse accezioni, ma non mi sembra che le definizioni che dà siano tra loro diverse e si escludano. Anzi, a me sembrano sostanzialmente definizioni equivalenti.

Dr.Matteo Pacini
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Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Grazie ancora per la pazienza e la gentilezza, dottore.
Vorrei provare a capire se ho veramente compreso la sua risposta.
Lei mi sta dicendo che il termine atrofia cerebrale vuol dire "una riduzione del tessuto encefalico", però, essendo un termine macro-anatomico, si riferisce a una perdita di volume/massa.
Quindi, la risposta alla mia domanda se con "tessuto cerebrale (o encefalico)" ci si riferisce sia ai neuroni che alle cellule della neuroglia (che, mi corregga se sbaglio, sono le due tipologie di tessuto che compongono l'encefalo e ne determinano quindi la massa e il volume) e, in generale, a tutti i tessuti che compongono l'encefalo è affermativa. Però, dato che con "atrofia" si intende perdita di volume e non sostituzione, quando si parla delle conseguenze permanenti dell'atrofia cerebrale (sia naturale che patologica) ci si riferisce unicamente alla perdita dei neuroni (che, salvo in rari casi, non vengono rimpiazzati e quindi la perdita di volume è definitiva); mentre, se una patologia (chiaramente non degenerativa ma dalla quale si riesce a guarire)/infortunio riduce il numero delle cellule della neuroglia si può comunque di fatto parlare di "atrofia cerebrale" (perchè in quel momento parte del tessuto cerebrale viene perduto e quindi avvengono di fatto una diminuzione della massa e del volume) ma, dato che (a differenza dei neuroni) le cellule della neuroglia si riproducono frequentemente per mitosi, avviene una sostituzione di tale tessuto che va a ripristinare la massa e il volume dell'encefalo prima che si presentasse il problema (e quindi non lascia conseguenze permanenti).
Per quanto riguarda invece il normale invecchiamento cerebrale, i neuroni che muoiono non vengono sostituiti e quindi si può parlare di "atrofia cerebrale" mentre le cellule della neuroglia si riproducono e quindi in questo caso non si parla di "atrofia" ma di "sostituzione" in quanto essa non va a incidere sul volume dell'encefalo.
È questo quello che mi voleva dire?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Sì, più o meno. Quando aumentano le cellule della neuroglia infatti si aggiunge il termine gliosi ad indicare un processo non riduttivo, ma di occupazione di spazio. Può essere relativa (il volume di riduce) o assoluta (il volume non si riduce)

Dr.Matteo Pacini
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[#7]
Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Grazie ancora dottore per la cortese risposta.
Posso farle una domanda in apparenza banale ma a cui non riesco a trovare una risposta precisa che mi è nata guardando queste definizioni?
In generale, quando si parla di "tessuto cerebrale (o encefalico)" di quali cellule si sta parlando?
Lo chiedo perché questo termine viene dato talmente per scontato che nessuno ne da una definizione ma, dopo aver guardato queste definizioni mi è sorto questo dubbio.
Grazie ancora per il tempo che mi sta dedicando e buona giornata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Non riesce a trovare una risposta precisa perché è in cerca di una precisione che ha stabilito che esista. E' chiaro che si sta fissando oltre quello che comunque già capito da solo. Lei troverà in medicine lo stesso livello di sprecisione o di sovrapposizione di termini, ambiti semantici e concetti che troverebbe parlando di qualsiasi altra cosa. E' giusto essere precisi e rigorosi nei termini, ma non necessariamente ci sono termini esatti che sono sempre usati per indicare la stessa cosa. Il tessuto cerebrale è "tutto". Qualcuno usa questo termine come sinonimo di tessuto nervoso di neuroni e basta ? Possibile.

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Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Va bene, grazie ancora per la sua disponibilità a rispondere così velocemente.
Potrei chiederle una cosa?
In questo periodo si parla tanto di invecchiamento cerebrale.
È l'atrofia cerebrale la responsabile dell'invecchiamento e della conseguente diminuzione fisiologica (o se accelerata, patologica) delle funzioni cognitive col passare degli anni?
Grazie ancora per la sua gentilezza e buon giornata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
No, l'atrofia cerebrale è quello che accade anatomicamente anche per invecchiamento, ma non necessariamente una demenza inizia con l'atrofia, anche se tipicamente poi prosegue in fase conclamata in maniera visibile anche anatomicamente. Le atrofie iniziali possono essere limitate a singoli settori o tipologie di neuroni, o singoli nuclei.

Dr.Matteo Pacini
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[#11]
Attivo dal 2023 al 2023
Ex utente
Buonasera dottore.
Grazie ancora per la sua gentilezza e le sue risposte.
Volevo farle una domanda riguardante le cause dell'invecchiamento cerebrale.
Ho letto che esso è un fenomeno naturale e fisiologico dovuto all'invecchiamento ma che può essere accelerato (anche senza necessariamente arrivare alla demenza o in generale a un disturbo neurocognitivo di qualsivoglia gravità) da molti fattori (come ad esempio la genetica e lo stile di vita) modificabili o meno.
Ho letto inoltre che non è detto che l'invecchiamento cerebrale causi una diminuzione delle facoltà cognitive perchè l'encefalo è in grado, grazie alla plasticità cerebrale, di compensare l'invecchiamento cerebrale (e che quindi anche l'invecchiamento, sebbene aumenti di molto le probabilità di subire una diminuzione delle proprie facoltà cognitive non è una causa deterministica ma un fattore di rischio).
La mia domanda è: quando si parla di "fattori" che possono accelerare l'invecchiamento cerebrale ci si riferisce a genetica, stile di vita, malattie, infortuni, ecc. Ma tutti questi sono intesi come fattori di rischio, cioè, non è detto che esse accelerino l'invecchiamento cerebrale e/o causino una diminuizione delle facoltà cognitive di una persona anche se aumentano il rischio che ciò accada, giusto?
Mi rendo conto che l'esempio che sto per fare descrive una situazione estremamente improbabile ma è solo per essere sicuro di aver compreso i concetti: è dunque in teoria possibile che una persona, dopo aver raggiunto il massimo sviluppo delle sue facoltà cognitive viva una vita completamente dissoluta (esponendosi a cattive abitudini alimentari, droghe, incidenti, intossicazioni, ecc.) ma conservi comunque le sue facoltà cognitive totalmente integre e muoia in età estremamente avanzata con le stesse identiche capacità cognitive che aveva quando ne aveva raggiunto il massimo sviluppo mentre dall'altra parte una persona, invece, pur stando attenta durante tutto il corso della sua vita a evitare situazioni dannose per il cervello invecchi precocemente e subisca una riduzione delle proprie capacità cognitive (anche senza necessariamente ammalarsi di un disturbo neurocognitivo)?
Grazie mille per la disponibilità e buona serata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"attenta durante tutto il corso della sua vita a evitare situazioni dannose per il cervello"

Senta, a mio avviso Lei ha questa proeccupazione. E se è così, se questo è alla base di questa infinita ricerca del significato di termini di per sé sprecisi e approssimativi o comunque non contenenti nessuna particolare nozione, allora lo chiarisca.
Perché se sta cercando dettagli per una preoccupazione del genere, la alimenta trovandoli e discutendoli, soprattutto se arriva a chiarimenti specifici e che le paiono sul momento soddisfacenti, e anche se non le paiono soddisfacenti.

Dr.Matteo Pacini
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