Amisulpride
Salve a tutti e grazie per il prezioso lavoro che svolgete.
Ho 24 anni e soffro da circa 2 anni di ansia associata a sporadici episodi di attacchi di panico e depressione.
Da circa un anno e mezzo sono in cura da uno psichiatra che mi ha prescritto Xeristar 60 mg al dì. Dato che in quel periodo stavo particolarmente male mi disse che, avendo lo Xeristar un effetto che sarebbe cominciato dopo un pò di tempo, per cominciare la terapia avrei dovuto assumere Amisulpride solo per il primo mese. La terapia ha dato gli effetti desiderati, dopo un mese ho scalato l'Amisulpride arrivando a sospenderlo del tutto e fino ad ora ho utilizzato solo lo Xeristar. Premettendo che, dati gli ottimi effetti della terapia sono concorde con il mio medico di cominciare a sospenderla gradualmente a partire dalla fine dell'anno, ho comunque un problema da sottoporre alla vostra attenzione. I miei episodi ansiosi, associati spesso a problemi gastrici, che sfociavano a volte in attacchi di panico accadevano soprattutto mentre mi allontanavo da casa: le vacanze specificamente erano la cosa che più mi terrorizzava costringendomi alla rinuncia e al loro evitamento. Sentendomi meglio ho prenotato una vacanza con amici in Spagna (la tipica situazione che mi creava disagio). Per quel periodo il mio medico mi ha annunciato la ripresa dell'Amisulpride per evitare ricadute che fino ad ora non ho mai avuto. Il problema è che ho un funesto ricordo del calo di desiderio sessuale che mi provocava; il problema non è l'impotenza ( posso rinunciare al sesso per 2 settimane ) e infatti la mia ragazza è quasi contenta; il problema è che la mancanza di desiderio sessuale mi dava un forte disagio facendomi, se volete, sentire poco uomo. La mia domanda è se nel mio caso come coadiuvante alla terapia durante quelle due settimane non possa essere utile qualcosa d'altro, magari meno dannoso sulla sfera sessuale
Ho 24 anni e soffro da circa 2 anni di ansia associata a sporadici episodi di attacchi di panico e depressione.
Da circa un anno e mezzo sono in cura da uno psichiatra che mi ha prescritto Xeristar 60 mg al dì. Dato che in quel periodo stavo particolarmente male mi disse che, avendo lo Xeristar un effetto che sarebbe cominciato dopo un pò di tempo, per cominciare la terapia avrei dovuto assumere Amisulpride solo per il primo mese. La terapia ha dato gli effetti desiderati, dopo un mese ho scalato l'Amisulpride arrivando a sospenderlo del tutto e fino ad ora ho utilizzato solo lo Xeristar. Premettendo che, dati gli ottimi effetti della terapia sono concorde con il mio medico di cominciare a sospenderla gradualmente a partire dalla fine dell'anno, ho comunque un problema da sottoporre alla vostra attenzione. I miei episodi ansiosi, associati spesso a problemi gastrici, che sfociavano a volte in attacchi di panico accadevano soprattutto mentre mi allontanavo da casa: le vacanze specificamente erano la cosa che più mi terrorizzava costringendomi alla rinuncia e al loro evitamento. Sentendomi meglio ho prenotato una vacanza con amici in Spagna (la tipica situazione che mi creava disagio). Per quel periodo il mio medico mi ha annunciato la ripresa dell'Amisulpride per evitare ricadute che fino ad ora non ho mai avuto. Il problema è che ho un funesto ricordo del calo di desiderio sessuale che mi provocava; il problema non è l'impotenza ( posso rinunciare al sesso per 2 settimane ) e infatti la mia ragazza è quasi contenta; il problema è che la mancanza di desiderio sessuale mi dava un forte disagio facendomi, se volete, sentire poco uomo. La mia domanda è se nel mio caso come coadiuvante alla terapia durante quelle due settimane non possa essere utile qualcosa d'altro, magari meno dannoso sulla sfera sessuale
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Gentile utente,
Chieda piuttosto al suo psichiatra se sulla base di questo ha in mente una diversa strategia per corprire questo periodo di esposizione alla situazione temuta (viaggio) evitando di usare amisulpride.
Mi sembra una soluzione più pratica che non aggiungere un altra medicina solo per correggere un calo del desiderio, visto che amisulpride comunque non è la base della terapia ma un'aggiunta temporanea.
Gielo faccia presente e vediamo cosa le risponde.
Chieda piuttosto al suo psichiatra se sulla base di questo ha in mente una diversa strategia per corprire questo periodo di esposizione alla situazione temuta (viaggio) evitando di usare amisulpride.
Mi sembra una soluzione più pratica che non aggiungere un altra medicina solo per correggere un calo del desiderio, visto che amisulpride comunque non è la base della terapia ma un'aggiunta temporanea.
Gielo faccia presente e vediamo cosa le risponde.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.3k visite dal 05/08/2009.
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