Possibile inizio di una terapia farmacologica dopo due mesi di psicoterapia. richiesta di consigli

Buonasera,
sono in psicoterapia da due mesi per elaborare un lutto e un abbandono, ma anche per gestire gli impulsi (masturbazione compulsiva, abuso di alcool e di cibo), i pensieri ossessivi ed intrusivi.
In particolare devo superare l'ossessione per una persona (un amore non corrisposto che mi trascino da circa sei anni) con la quale non ho più rapporti e non vedo da tre anni.
Ma il ricordo è ancora vivo e mi causa sofferenza, smarrimento e compromette fortemente la mia vita, poiché a volte mi sembra di vederla per strada ma non è lei, oppure penso con ossessione che possa spuntare da un momento all'altro, ne sento sempre la presenza anche se non c'è.
Non mi è stata ancora riferita una diagnosi (forse è troppo presto?) , ma è stato fatto capire che la mia situazione mentale è preoccupante e bisognosa di cura.
Proprio oggi in terapia si è riscontrata la possibilità di usare psicofarmaci per ridurre l'ansia, e di farmi affiancare anche da uno psichiatra.

Vi volevo domandare se, qualora servisse ricorrere a psicofarmaci, devo consultarmi con il medico di base o meno.

In genere si fanno delle analisi prima di iniziare a prenderli?

Non ne ho mai presi, per questo mi sento perplesso e non ne so nulla.
Per esempio, nel caso che potrebbe riguardarmi, i farmaci per l'ansia possono compromettere la vita quotidiana?
Quanti se ne prendono in genere?

Un cordiale saluto.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
E' necessario fare solo la visita psichiatrica senza altro.

Tutte le spiegazioni vengono fornite al momento della valutazione specialistica.

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Va bene, grazie.