Estrema debolezza, gastrite e reflusso
Salve, tre mesi fa ho iniziato a soffrire con uno strano mal di stomaco.
Ho fatto analisi del sangue (uscite ottime), visita cardiologica (ottimo anche lì), corse al pronto soccorso (dove non hanno trovato nulla, facendomi anche un ecoaddome risultato negativo).
In questi 3 mesi ho anche scoperto di avere una malattia autoimmune alla tiroide (tiroidite di Hashimoto).
Dopo aver provato diverse cure e dopo aver sentito diversi medici dirmi "tranquilla vai a casa, è solo un po' di ansia non hai nulla" (questa frase mi ha portato ad un punto di non ritorno scatenandomi forti attacchi di panico), finalmente qualcuno si è convinto a farmi fare una gastroscopia (secondo il mio medico di base ero troppo giovane ed era troppo invasivo come esame).
La diagnosi: gastrite (con infiammazione del duodeno) con reflusso.
La cura: pantoprazolo 40mg e riopan 3 volte al giorno (che mi porta adesso un po' di nausea).
In settimana dovrò rifare le analisi del sangue per un controllo agli anticorpi anti-transglutaminasi.
Dopo i primi 30 giorni di cura continuano debolezza negli arti, disturbi alla vista e sensazione di vertigini, sensazione di ansia che mi accompagna di giorno e di notte, insonnia, dolori alla mandibola e alla testa, sensazione di svenimento, nausea e dolori muscolari all'altezza del fegato, sensazione di dover urinare spesso e tanto (nonostante io non stia bevendo neanche un litro di acqua perché mi crea acidità allo stomaco).
Sono da 6 anni in cura da una psicologa e, dopo aver lavorato duramente in questi anni, mi sento arrabbiata con tutti quei colleghi (perché sono nel campo scientifico anche io) che mi hanno curato per ansia quando il problema era un altro.
Secondo lei devo fare ulteriori esami?
Mi sento estremamente sotto stress e non riesco neanche più a studiare per gli esami universitari, ho messo in pausa la mia vita perdendo ulteriore tempo, per me prezioso.
Ho fatto analisi del sangue (uscite ottime), visita cardiologica (ottimo anche lì), corse al pronto soccorso (dove non hanno trovato nulla, facendomi anche un ecoaddome risultato negativo).
In questi 3 mesi ho anche scoperto di avere una malattia autoimmune alla tiroide (tiroidite di Hashimoto).
Dopo aver provato diverse cure e dopo aver sentito diversi medici dirmi "tranquilla vai a casa, è solo un po' di ansia non hai nulla" (questa frase mi ha portato ad un punto di non ritorno scatenandomi forti attacchi di panico), finalmente qualcuno si è convinto a farmi fare una gastroscopia (secondo il mio medico di base ero troppo giovane ed era troppo invasivo come esame).
La diagnosi: gastrite (con infiammazione del duodeno) con reflusso.
La cura: pantoprazolo 40mg e riopan 3 volte al giorno (che mi porta adesso un po' di nausea).
In settimana dovrò rifare le analisi del sangue per un controllo agli anticorpi anti-transglutaminasi.
Dopo i primi 30 giorni di cura continuano debolezza negli arti, disturbi alla vista e sensazione di vertigini, sensazione di ansia che mi accompagna di giorno e di notte, insonnia, dolori alla mandibola e alla testa, sensazione di svenimento, nausea e dolori muscolari all'altezza del fegato, sensazione di dover urinare spesso e tanto (nonostante io non stia bevendo neanche un litro di acqua perché mi crea acidità allo stomaco).
Sono da 6 anni in cura da una psicologa e, dopo aver lavorato duramente in questi anni, mi sento arrabbiata con tutti quei colleghi (perché sono nel campo scientifico anche io) che mi hanno curato per ansia quando il problema era un altro.
Secondo lei devo fare ulteriori esami?
Mi sento estremamente sotto stress e non riesco neanche più a studiare per gli esami universitari, ho messo in pausa la mia vita perdendo ulteriore tempo, per me prezioso.
[#1]
A parte la gastrite non ha nulla di particolare ed i sintomi che lamenta possono essere ricondotti all’ansia.
Il problema è che l’ansia va curata e non sottovalutata.
La persistenza dei sintomi indica che va trattata in modo efficace.
Il problema è che l’ansia va curata e non sottovalutata.
La persistenza dei sintomi indica che va trattata in modo efficace.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
""tranquilla vai a casa, è solo un po' di ansia non hai nulla" (questa frase mi ha portato ad un punto di non ritorno scatenandomi forti attacchi di panico)"
No, il contrario, è probabile che un disturbo latente di quel tipo le abbia prodotto una reazione ad una comunicazione del genere, che di per sé è rassicurante. Ma chi soffre di panico invece ritiene di essere stato in pratica "abbandonato" senza diagnosi in quanto configurato così in quel momento.
"Sono da 6 anni in cura da una psicologa e, dopo aver lavorato duramente in questi anni, mi sento arrabbiata con tutti quei colleghi (perché sono nel campo scientifico anche io) che mi hanno curato per ansia quando il problema era un altro."
Questa poi non si capisce assolutamente. Il problema era un altro ? Quale ? A meno che non intenda la gastrite da reflusso, la cui cura non ha assolutamente prodotto nulla, anzi i sintomi continuano. In effetti molti elementi della sua storia e del modo di presentare la cosa lascerebbero pensare che si tratti di ansia, dopo di che l'ipotesi va verificata con una visita psichiatrica. Presumo allora l'abbia già fatta, e che le abbiano detto di sì, ma non cita nessuna cura però.
E' poco comprensibile quindi questa strana invettiva, tra l'altro ci sono esami ancora in corso e Lei stesso paradossalmente chiede se farne altri. Questo indicherebbe una diagnosi fatta che non c'entra con l'ansia ?
No, il contrario, è probabile che un disturbo latente di quel tipo le abbia prodotto una reazione ad una comunicazione del genere, che di per sé è rassicurante. Ma chi soffre di panico invece ritiene di essere stato in pratica "abbandonato" senza diagnosi in quanto configurato così in quel momento.
"Sono da 6 anni in cura da una psicologa e, dopo aver lavorato duramente in questi anni, mi sento arrabbiata con tutti quei colleghi (perché sono nel campo scientifico anche io) che mi hanno curato per ansia quando il problema era un altro."
Questa poi non si capisce assolutamente. Il problema era un altro ? Quale ? A meno che non intenda la gastrite da reflusso, la cui cura non ha assolutamente prodotto nulla, anzi i sintomi continuano. In effetti molti elementi della sua storia e del modo di presentare la cosa lascerebbero pensare che si tratti di ansia, dopo di che l'ipotesi va verificata con una visita psichiatrica. Presumo allora l'abbia già fatta, e che le abbiano detto di sì, ma non cita nessuna cura però.
E' poco comprensibile quindi questa strana invettiva, tra l'altro ci sono esami ancora in corso e Lei stesso paradossalmente chiede se farne altri. Questo indicherebbe una diagnosi fatta che non c'entra con l'ansia ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Utente
Salve Dottor Pacini, le rispondo riguardo la visita psichiatrica che citava il suo messaggio.
La mia dottoressa di base è una psichiatra ma penso che una visita psichiatrica sia qualcosa di più profondo, non solo la semplice frase "dottoressa accuso un forte bruciore di stomaco da giorni, vorrei controllare con una gastroscopia dato che qualsiasi farmaco non mi dà alcun sollievo" a cui la risposta è stata "è una gastrite nervosa, alla tua età non puoi avere niente. Vai a casa e distraiti".
Da premettere che io non avevo accennato a nessuna possibile situazione stressante o altro.
La ringrazio infinitamente per la risposta.
La mia dottoressa di base è una psichiatra ma penso che una visita psichiatrica sia qualcosa di più profondo, non solo la semplice frase "dottoressa accuso un forte bruciore di stomaco da giorni, vorrei controllare con una gastroscopia dato che qualsiasi farmaco non mi dà alcun sollievo" a cui la risposta è stata "è una gastrite nervosa, alla tua età non puoi avere niente. Vai a casa e distraiti".
Da premettere che io non avevo accennato a nessuna possibile situazione stressante o altro.
La ringrazio infinitamente per la risposta.
[#4]
""dottoressa accuso un forte bruciore di stomaco da giorni, vorrei controllare con una gastroscopia dato che qualsiasi farmaco non mi dà alcun sollievo"
Questa non è una visita, questo è un paziente che dice al medico cosa fare.
La visita psichiatrica accerta la presenza di sindromi psichiatriche, sulla base di quel che il paziente riferisce ovviamente, e sulla base di quel che il medico riscontra. Non è più o meno profonda di niente altro, forse Lei intendeva "superficiale"/"approfondita". Questo è ragionevole in ogni tipo visita, ma se da una parte disturbi di matrice ansiosa possono essere liquidati in maniera discutibile, senza poi indicare una cura, non è che questo significhi che si debba approfondire per forza in altre direzioni.
Questa non è una visita, questo è un paziente che dice al medico cosa fare.
La visita psichiatrica accerta la presenza di sindromi psichiatriche, sulla base di quel che il paziente riferisce ovviamente, e sulla base di quel che il medico riscontra. Non è più o meno profonda di niente altro, forse Lei intendeva "superficiale"/"approfondita". Questo è ragionevole in ogni tipo visita, ma se da una parte disturbi di matrice ansiosa possono essere liquidati in maniera discutibile, senza poi indicare una cura, non è che questo significhi che si debba approfondire per forza in altre direzioni.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.8k visite dal 18/05/2023.
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