Abuso benzodiazepine
Egregi Dottori,
ringrazio in anticipo gli specialisti che mi dedicheranno il loro tempo per rispondere al consulto.
Ho postato un consulto simile ieri ma è stato respinto (non so perché).
In particolare mi farebbe piacere ricevere il parere dell’Egregio Dottor Pacini, di cui ho letto con interesse le risposte date a consulti simili.
Vorrei chiedere a quale specialista è necessario rivolgersi per risolvere un problema di abuso di bzd (alprazolam) : non so se la figura professionale più adatta sia lo psichiatra, un tossicologo o se è necessario che la persona in questione (la mia compagna, siamo una coppia omosessuale) venga presa in carico dal serd.
La ragazza per la quale ho chiesto il Vostro parere è già in cura da uno psichiatra (ha effettuato solo una visita mesi fa) per ansia e depressione lievi (il termine lieve è stato utilizzato dallo psichiatra nel foglio in cui ha scritto diagnosi e terapia) ma si vergogna di riferire al medico di aver aumentato il dosaggio del farmaco (non so se ha stabilito un rapporto di fiducia con il medico in quanto tende ad autogestire la terapia e non vuole effettuare la visita di controllo).
Preciso che la mia ragazza ha aumentato il numero di gocce, superando di molto la dose prescritta dallo psichiatra, rimanendo di solito comunque a dosi terapeutiche (secondo il bugiardino).
Non so se assumere quasi quotidianamente un dosaggio di molto superiore a quello prescritto dallo psichiatra si possa considerare un abuso vero e proprio (la mia ragazza ha ricevuto l’indicazione di assumere 10 gocce di alprazolam o una compressa da 0.25 mg al bisogno, invece per alcuni periodi assume quotidianamente anche 30, 40 o 70 gocce).
Purtroppo occasionalmente supera anche le dosi terapeutiche, arrivando anche ad assumere 1/3 o 1/2 di flacone in una giornata (per fortuna è successo poche volte di arrivare a dosaggi così alti ma la paura mia e dei familiari è che l’assunzione di tali dosaggi diventi sempre più frequente o addirittura cronica e vorremmo che la mia ragazza si facesse visitare.
Preciso che la mia ragazza spesso assume dosi più alte di quanto stabilito dal medico per vari giorni consecutivi o una settimana o 10 giorni, poi riduce il dosaggio anche drasticamente (ad esempio passando da 40 gocce a 20 o da 70 a 30 o addirittura interrompendo completamente l’assunzione del farmaco senza provare alcun sintomo di astinenza, mantiene il dosaggio più basso per un periodo più o meno lungo (anche 10-15 giorni) per poi aumentarlo di nuovo per tot tempo, per poi poi diminuirlo e così via.
Riferisce di provare un forte desiderio di assumere il farmaco anche quando non ha ansia.
Temo che la mia ragazza continuando così possa sviluppare una tossicodipendenza e che le variazioni dei dosaggi, essendo autogestite, possano causare un’astinenza grave prima o poi.
Preciso che anche io sono seguita da psichiatra e psicologa e che forse le preoccupazioni che ho esposto per la mia ragazza sono eccessive.
ringrazio in anticipo gli specialisti che mi dedicheranno il loro tempo per rispondere al consulto.
Ho postato un consulto simile ieri ma è stato respinto (non so perché).
In particolare mi farebbe piacere ricevere il parere dell’Egregio Dottor Pacini, di cui ho letto con interesse le risposte date a consulti simili.
Vorrei chiedere a quale specialista è necessario rivolgersi per risolvere un problema di abuso di bzd (alprazolam) : non so se la figura professionale più adatta sia lo psichiatra, un tossicologo o se è necessario che la persona in questione (la mia compagna, siamo una coppia omosessuale) venga presa in carico dal serd.
La ragazza per la quale ho chiesto il Vostro parere è già in cura da uno psichiatra (ha effettuato solo una visita mesi fa) per ansia e depressione lievi (il termine lieve è stato utilizzato dallo psichiatra nel foglio in cui ha scritto diagnosi e terapia) ma si vergogna di riferire al medico di aver aumentato il dosaggio del farmaco (non so se ha stabilito un rapporto di fiducia con il medico in quanto tende ad autogestire la terapia e non vuole effettuare la visita di controllo).
Preciso che la mia ragazza ha aumentato il numero di gocce, superando di molto la dose prescritta dallo psichiatra, rimanendo di solito comunque a dosi terapeutiche (secondo il bugiardino).
Non so se assumere quasi quotidianamente un dosaggio di molto superiore a quello prescritto dallo psichiatra si possa considerare un abuso vero e proprio (la mia ragazza ha ricevuto l’indicazione di assumere 10 gocce di alprazolam o una compressa da 0.25 mg al bisogno, invece per alcuni periodi assume quotidianamente anche 30, 40 o 70 gocce).
Purtroppo occasionalmente supera anche le dosi terapeutiche, arrivando anche ad assumere 1/3 o 1/2 di flacone in una giornata (per fortuna è successo poche volte di arrivare a dosaggi così alti ma la paura mia e dei familiari è che l’assunzione di tali dosaggi diventi sempre più frequente o addirittura cronica e vorremmo che la mia ragazza si facesse visitare.
Preciso che la mia ragazza spesso assume dosi più alte di quanto stabilito dal medico per vari giorni consecutivi o una settimana o 10 giorni, poi riduce il dosaggio anche drasticamente (ad esempio passando da 40 gocce a 20 o da 70 a 30 o addirittura interrompendo completamente l’assunzione del farmaco senza provare alcun sintomo di astinenza, mantiene il dosaggio più basso per un periodo più o meno lungo (anche 10-15 giorni) per poi aumentarlo di nuovo per tot tempo, per poi poi diminuirlo e così via.
Riferisce di provare un forte desiderio di assumere il farmaco anche quando non ha ansia.
Temo che la mia ragazza continuando così possa sviluppare una tossicodipendenza e che le variazioni dei dosaggi, essendo autogestite, possano causare un’astinenza grave prima o poi.
Preciso che anche io sono seguita da psichiatra e psicologa e che forse le preoccupazioni che ho esposto per la mia ragazza sono eccessive.
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Il timore è fondato. Non c'è motivo di non riferirlo. O meglio, capisco che si possa aver paura di una "sgridata"... però riferirlo è utile sia per motivi tecnici (sapere cosa uno prende esattamente per rapportarlo alla situazione dei sintomi), sia perché i comportamenti di abuso possono indicare determinate diagnosi che magari non sono immediatamente visibili in base ai sintomi lamentati.
Una terapia assunta con questo tipo di sviluppo, magari basata su un antidepressivo, non è detto che vada bene o non debba essere integrata a questo punto. Anche perché questo tipo di uso tende poi a peggiorare l'andamento dei sintomi di partenza.
Una terapia assunta con questo tipo di sviluppo, magari basata su un antidepressivo, non è detto che vada bene o non debba essere integrata a questo punto. Anche perché questo tipo di uso tende poi a peggiorare l'andamento dei sintomi di partenza.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Egregio Dottore,
La ringrazio per la Sua risposta. È un onore ricevere un parere da uno specialista come Lei. Mi scuso per aver dimenticato di riferire che alla mia ragazza è stato prescritto anche il Trittico Contramid ( lo psichiatra ha spiegato che il farmaco dovrebbe migliorare l’umore e risolvere il problema dell’insonnia). Inoltre nella prima fase della terapia le è stato prescritto anche lo Zolpidem in gocce, da sospendere gradualmente dopo circa 20 giorni . Purtroppo la mia ragazza ha aumentato e sospeso lo Zolpidem ( che assumo anche io sotto indicazione del mio psichiatra ) per poi riprenderlo e sospenderlo e così via ( come fa con lo xanax, anche se in misura molto minore). Purtroppo a casa avevamo anche altre benzodiazepine ( ho scoperto che ha assunto anche delle compresse di Tavor che mi aveva prescritto lo psichiatra molto tempo fa ma che avevo utilizzato raramente), abbandonando quasi subito il farmaco perché preferisce l’alprazolam. Ha provato anche il Delorazepam ed il Clonazepam ( anch’essi prescritti a me in passato, attualmente assumo solo il Clonazepam ma ho fatto l’errore di non buttare i flaconi intatti di Delorazepam che mi erano rimasti e di non nascondere il Clonazepam) ; la mia ragazza mi ha detto di non gradire questi due farmaci ; non so perché ma è fissata sullo Xanax e mi ha anche confidato di aver paura che possa essere sostituito dal MMG o da altri medici con un’altra benzodiazepina che non le è gradita. Scusi se approfitto della Sua disponibilità, vorrei chiedere il Suo parere: in casi di assunzione come questa è possibile che l’alprazolam causi aggressività, nonostante sia un calmante? Gli episodi di aggressività (verbale e qualche volta lanci di oggetti ) si verificano quasi sempre quando la mia ragazza è sotto l’effetto dell’alprazolam, è sempre stata una persona incline ad arrabbiarsi facilmente ma ho notato che quando assume il farmaco a dosi alte diventa estremamente irritabile ( quando non si addormenta o prima di addormentarsi ). Vorrei inoltre chiederLe se la sospensione improvvisa di dosi come 40-70 gocce potrebbe causare sintomi di astinenza pericolosi e se è consigliabile rivolgersi al pronto soccorso se non si ha disponibilità del farmaco o se la mia ragazza decide di interrompere o ridurre drasticamente l’uso del farmaco ( ho paura che la mia ragazza rimanga sprovvista del farmaco in quanto in alcune occasioni ha assunto quantità molto elevate e con la ricetta si possono acquistare solo 3 confezioni, la mia ragazza lavora e spesso i suoi orari non sono compatibili con quelli dello studio del MMG, che le rinnova la terapia data dallo psichiatra; inoltre la guardia medica da cui ci siamo recate una volta si è rifiutata di rinnovare la ricetta dello xanax, probabilmente perché il medico si è accorto che nonostante la ricetta fosse recente erano presenti i tre timbri ). Per fortuna non si sono mai verificati episodi di astinenza ma ho il terrore che ciò potrebbe accadere prima o poi e non so se sia eccessivo rivolgersi il Pronto Soccorso per un’astinenza da quantità non enormi . La ringrazio infinitamente per la Sua disponibilità, Cordiali saluti
La ringrazio per la Sua risposta. È un onore ricevere un parere da uno specialista come Lei. Mi scuso per aver dimenticato di riferire che alla mia ragazza è stato prescritto anche il Trittico Contramid ( lo psichiatra ha spiegato che il farmaco dovrebbe migliorare l’umore e risolvere il problema dell’insonnia). Inoltre nella prima fase della terapia le è stato prescritto anche lo Zolpidem in gocce, da sospendere gradualmente dopo circa 20 giorni . Purtroppo la mia ragazza ha aumentato e sospeso lo Zolpidem ( che assumo anche io sotto indicazione del mio psichiatra ) per poi riprenderlo e sospenderlo e così via ( come fa con lo xanax, anche se in misura molto minore). Purtroppo a casa avevamo anche altre benzodiazepine ( ho scoperto che ha assunto anche delle compresse di Tavor che mi aveva prescritto lo psichiatra molto tempo fa ma che avevo utilizzato raramente), abbandonando quasi subito il farmaco perché preferisce l’alprazolam. Ha provato anche il Delorazepam ed il Clonazepam ( anch’essi prescritti a me in passato, attualmente assumo solo il Clonazepam ma ho fatto l’errore di non buttare i flaconi intatti di Delorazepam che mi erano rimasti e di non nascondere il Clonazepam) ; la mia ragazza mi ha detto di non gradire questi due farmaci ; non so perché ma è fissata sullo Xanax e mi ha anche confidato di aver paura che possa essere sostituito dal MMG o da altri medici con un’altra benzodiazepina che non le è gradita. Scusi se approfitto della Sua disponibilità, vorrei chiedere il Suo parere: in casi di assunzione come questa è possibile che l’alprazolam causi aggressività, nonostante sia un calmante? Gli episodi di aggressività (verbale e qualche volta lanci di oggetti ) si verificano quasi sempre quando la mia ragazza è sotto l’effetto dell’alprazolam, è sempre stata una persona incline ad arrabbiarsi facilmente ma ho notato che quando assume il farmaco a dosi alte diventa estremamente irritabile ( quando non si addormenta o prima di addormentarsi ). Vorrei inoltre chiederLe se la sospensione improvvisa di dosi come 40-70 gocce potrebbe causare sintomi di astinenza pericolosi e se è consigliabile rivolgersi al pronto soccorso se non si ha disponibilità del farmaco o se la mia ragazza decide di interrompere o ridurre drasticamente l’uso del farmaco ( ho paura che la mia ragazza rimanga sprovvista del farmaco in quanto in alcune occasioni ha assunto quantità molto elevate e con la ricetta si possono acquistare solo 3 confezioni, la mia ragazza lavora e spesso i suoi orari non sono compatibili con quelli dello studio del MMG, che le rinnova la terapia data dallo psichiatra; inoltre la guardia medica da cui ci siamo recate una volta si è rifiutata di rinnovare la ricetta dello xanax, probabilmente perché il medico si è accorto che nonostante la ricetta fosse recente erano presenti i tre timbri ). Per fortuna non si sono mai verificati episodi di astinenza ma ho il terrore che ciò potrebbe accadere prima o poi e non so se sia eccessivo rivolgersi il Pronto Soccorso per un’astinenza da quantità non enormi . La ringrazio infinitamente per la Sua disponibilità, Cordiali saluti
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Certo che non li gradisce, perché non sono delle sostituzioni. Ma non è che la terapia si basa sul gradimento della molecola, l'abuso di basa su questo. Le molecole con proprietà curative hanno effetti benefici, ma il cervello se abituato a prodotti della stessa famiglia preferisce quelli rapidi, anche se è appunto con quelli che si sono prodotti dei danni.
Il fatto che uno identifichi il prodotto come quello preferito e che vuole di più non ha a che vedere con la sua effettiva utilità o tossicità.
E' opportuno che qualcuno riveda la diagnosi, anche lo psichiatra del momento, che magari non essendo a conoscenza del problema non può stabilirlo bene. Se la questione è molto polarizzata sull'abuso di tranquillanti, dovrebbe essere tenuto presente che la cura di questo aspetto non è banalmente cambiare molecola, né tamponare l'astinenza e basta, né curare le presunte ragioni dell'abuso, che la persona indicherà sempre come ansia o depressione, anche se non è così.
Il fatto che uno identifichi il prodotto come quello preferito e che vuole di più non ha a che vedere con la sua effettiva utilità o tossicità.
E' opportuno che qualcuno riveda la diagnosi, anche lo psichiatra del momento, che magari non essendo a conoscenza del problema non può stabilirlo bene. Se la questione è molto polarizzata sull'abuso di tranquillanti, dovrebbe essere tenuto presente che la cura di questo aspetto non è banalmente cambiare molecola, né tamponare l'astinenza e basta, né curare le presunte ragioni dell'abuso, che la persona indicherà sempre come ansia o depressione, anche se non è così.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.1k visite dal 08/05/2023.
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