Durata psicosi - disturbo bipolare 1

Egregi dottori,

vi scrivo per avere un minimo di conforto rispetto alla situazione di una familiare, diagnosticata con disturbo bipolare di tipo 1.

provo a sintetizzare il quadro:

2014: primo episodio psicotico (diagnosticato come schizoaffettivo) - la paziente é stata ricoverata per 2 mesi in policlinico con terapia di uscita Zyprexa + litio, assunti con regolaritá e con successo fino al 2018, qunado - in accordo con gli specialisti, sono stati scalati fino a sospendere #assunzione.


2018: in seguito alla sospensione farmaci, la paziente ha avuto un episodio di mania é ha subito un nuovo ricovero con terapia di uscita Sycrest + litio.


2023: a gennaio la paziente cominciava a non aderire all'ultima terapia (saltando 1 compressa di litio a settimana).
In accordo con gli specialisti che la seguono si é deciso di optare per la sostituzione di quest'ultimo con il Risperdal.
Da allora (o forse sarebbe successo comunque, chissá) la situazione é precipitata.
La paziente ha richiesto il ricovero a marzo 2023 per attacchi di panico (primo sentore nel suo caso di episodio maniacale) ed ecco cosa é successo durante il ricovero:

1.
sospensione della terapia precedente al ricovero ed introduzione della nuova: la paziente é entrata in stato psicotico grave, con rifiuto della nuova terapia (per ca.
2 settimane)
2.
complicazione data da polmonite batterica: per 10 giorni a causa di insufficienza respiratoria la paziente é stata costretta a letto e con una terapia antipbiotica e antipsicotici somministrati per siringa (non potendo assumerne per bocca)
3.
dopo la polmonite, la speranza: la paziente sembrava essere tornata in sé ed aver raggiungo un equilibrio ottimale, per ben 1 settimana, ricominciando a mangiare, dormire e prendere regolarmente la terapia.
I dottori hanno optato quindi per la sostituzione di levopraid in siringhe a quello in gocce, per facilitare il mantenimento
4.
dopo questo cambio, la paziente é ritornata in stato lievemente psicotico (non grave come nel punto 1, la paziente era collaborativa e prendeva la terapia).
I medici hanno optato per introduzione di clozapina.

5.
dopo 4 giorni dall'introduzione, la paziente risulta nuovamente in stato psicotico grave (necessario il contenimento) associato ad episodi di rabbia.


In quanto familiare, sono molto preoccupata e anche provata dalla situazione.
Nutriamo tutti (paziente compresa) grande fiducia negli specialisti che ci seguono, ma abbiamo bisogno di conforto e di sentire anche altre campane.
di seguito quindi le mie domande:
1.
é possibile che la clozapina abbia triggerato lo stato psicotico grave creando scompensi?
quanto bisogna aspettare per vedere se la terapia fa effetto?

2.
in caso questa terapia non funzioni che opzioni rimangono?

3.
dallo stato psicotico, se ne esce prima o poi?


La paziente, se non durante i3episodi, ha sempre avuto grande aderenza alla terapia e raggiunto risultati di vita piú che ottimali.
Ora siamo noi a vederla stare male ed essere disperati.

Grazie mille
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Non si capiscono due cose
Il perché della sospensione della terapia del 2018, non si capisce quale potesse essere la prospettiva.
La seconda cosa: perché la terapia che aveva funzionato all'epoca, olanzapina, non è stata reintrodotta ?

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Salve

Grazie mille per la risposta.
Ai suoi quesiti non so sinceramente rispondere, ci affidiamo alle cure dell’ospedale psichiatrico e cerchiamo sempre di evitare di dubitarne per fare in modo che anche la paziente si fidi al 100% dei medici, cosa che fa nonostante lo stato psicotico.

Possiamo solo concentrarci sul presente e quali possono essere i prossimi passi.

Cosa consigliate di fare, proseguire con l clozapina o discuterne con i dottori che la seguono? Dopo quanto tempo possiamo sperare di vedere qualche risultato?
Purtroppo ogni minima modifica di terapia sembra avere effetti devastanti sulla paziente.

Grazie
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Proprio per i motivi che dice Lei, noi qui non consigliamo niente. non è questa la funzione del sito, di sostituirsi a decisioni in un rapporto con un medico.
Che la clozapina (la dose non è specificata) dia psicosi non mi sembra l'ipotesi a cui pensare per prima, servendo all'opposto.
Effetti delle terapie, tantomeno "devastanti" io non ne vedo, non capisco perché usare questi toni denigratori.
Il fatto che la signora soffre di un disturbo e i sintomi possono peggiorare nel passaggio da una cura all'altra significherebbe che le cure hanno effetti devastanti ?.... Giusto per dare addosso ai medici...La malattia naturalmente non la contiamo, presumo.

Io continuo a notare questi due punti poco chiari. Perché si pianificò la sospensione della cura con quella diagnosi, e perché la cura di riferimento che funzionava non fu ripristinata.

Dr.Matteo Pacini
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[#4]
Utente
Utente
Salve

La ringrazio per l’ulteriore risposta.

Probabilmente non mi sono espressa in maniera chiara nella precedente risposta, certo che la malattia è presente ed è la causa unica di questo problema, lungi da me dare colpa alle medicine che l’hanno aiutata e sostenuta nel corso degli anni e che nel suo caso sono davvero salva vita, viste le gravi psicosi che (nel corso del tempo) abbiamo visto che ha.

Per quanto riguarda la sospensione del 2018 è stata proposta dai medici ed ovviamente accettata con gioia dalla paziente che sperava che non le ricapitasse. La riduzione è stata molto graduale, non ricordo esattamente ma credo che sia stata fatta nel corso dei 2 anni (o anno e mezzo) precedenti.
Per quanto riguarda l’olanzapina è stata re introdotta nel secondo ricovero ma la paziente non ne ha beneficiato, per questo credo non sia stata più utilizzata.
La clozapina è stata inserita per ora con mezza compressa di mattina e mezza compressa di sera, la stanno introducendo poco a poco per monitorare eventuali effetti collaterali.

Credo che la mia sia più una ricerca del fatto che la paziente con la giusta cura possa uscire da questa psicosi, che un attacco a medici o farmaci.

Tornando alla clozapina, quanto tempo in generale possiamo aspettare prima di vederne qualche effetto?

Grazie di nuovo e un saluto
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
" la paziente é stata ricoverata per 2 mesi in policlinico con terapia di uscita Zyprexa + litio, assunti con regolaritá e con successo fino al 2018, quando- in accordo con gli specialisti, sono stati scalati fino a sospendere #assunzione."

Da qui sembrava che quella cura fosse stata messa in ospedale e poi proseguita fino al 2018, poi scalata (litio e olanzapina).
Comunque, una diagnosi di quel tipo prevede una terapia quantomeno a lungo termine, se non permanente. E' una diagnosi un po' particolare, nel senso che è difficile ricostruirla mentre uno si sta già curando, però anche se fosse qualcosa di similare, sospendere la terapia significa ripristinare la situazione in cui la persona ricade, quando e come non si sa, ma si sa che accadrà.

Nel passaggio alla clozapina in genere si inizia con dosi piccole, perché c'è un rischio ematologico che va controllato, il che fa sì che le dosi iniziali di clozapina spesso siano basse, e quindi la psicosi può rimanere temporaneamente scoperta rispetto a cure precedenti.

Dr.Matteo Pacini
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[#6]
Utente
Utente
Salve,

la ringrazio per la risposta. La paziente risulta ancora ricoverata, in cura per ora con clozapina (75mg solo alla sera) e litio (3 volte al giorno).
Ci sono stati dei lievi miglioramenti ma ci sono ancora alti e bassi, piú che altro la mia familiare ha notevoli problemi di insonnia che ovviamente non aiutano la ripresa.
vorrei chiedervi due cose:
1. in caso in cui la clozapina non fosse sufficiente qual é la procedura? va integrata con ulteriore antipsicotico o che alternative ci sono?
2. dato il tempo di permanenza in stato psicotico, dovremo aspettarci danni permanenti o é possibile che si ritrovi un equilibrio accettabile?

Purtroppo la situazione grava molto sull'intera famiglia e noto che stiamo tutti cedendo allo sconforto.
Grazie infinite per la risposta
Un saluto
[#7]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
L'insonnia non è un capitolo indipendente, è uno dei parametri del disturbo. Nel caso la clozapina ad una certa dose non fosse sufficiente, si integra o si cambia. Inutile fare prognosi prima della risoluzione dello stato attuale, e della fase depressiva che verosimilmente poi seguirà almeno per qualche settimana.

Dr.Matteo Pacini
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[#8]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.

In realtá la fase depressiva é stata precedente a questa maniacale anche se piú gestibile - tanto che il ricovero non é stato necessario. Ce ne dobbiamo aspettare un'altra a valle di questa?

in generale per quanto tempo possiamo ipotizzare duri la fase maniacale (che é stata quasi contemporanea al ricovero?)

Grazie mille per la risposta e per la disponibilitá

Un saluto
[#9]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Sì, esatto.
La durata può variare, anche 3 mesi tra inizio, svolgimento e fine, ma dipende, ce ne sono di brevissime e di protratte. In genere la fase successiva è depressiva, per quanto parata dalla terapia

Dr.Matteo Pacini
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[#10]
Utente
Utente
Salve

Riapro questo consulto per un aggiornamento: la familiare è stata dimessa qualche giorno fa con diagnosi di episodio bipolare misto grave. La psicosi sembra rientrata ma la paziente è ancora instabile.
Di seguito la terapia di uscita:

- litio 300 mg x 3 volte al giorno
- clozapina 200 mg (50 al mattino e 150 la sera
- tavor 2 mg la sera

Il sonno va meglio (complice l’ambiente casalingo) però l’umore è ancora molto instabile (la paziente è molto suscettibile e non parla quasi per niente)

Vi chiedo: quale può essere la durata della fase mista? Dopo la fase mista dobbiamo aspettarci una fase depressiva? L’attuale terapia è stata impostata da una settimana (la clozapina è stata aumentata poco a poco nelle settimane precedenti). Per la vostra esperienza ci sono delle tempistiche che possiamo aspettarci per dei miglioramenti nell’umore?

La paziente nelle fasi di stabilità è solitamente molto solare e calma, questo suo atteggiamento ci sta spiazzando.

Grazie e un saluto
[#11]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Se vede la risposta precedente, sono le stesse cose che aveva già chiesto

Dr.Matteo Pacini
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