Consulto e farmaci simil castrazione chimica

Buongiorno
Vi scrivo essenzialmente per avere un consulto.

Ho 38 anni e nel 2020-2021 sono stato in cura con una psicoterapeuta e psichiatra per disturbi nella sfera sessuale che mi porto dalla preadolescenza.

Sebbene abbia ottenuto grandi risultati, purtroppo dopo tanti anni mi trovo a combattere con i postumi di una pornodipendenza che sto cercando via via di togliermi di dosso.

A livello chimico sono stato informato cosa succede nel corpo e come entra in gioco il testosterone e la dopamina.

A tal proposito mi hanno prescritto lo Zoloft 50mg die che tutt'ora sto continuando a prendere (è un dosaggio per tenere sotto controllo gli stati emotivi).


Ci sono stati alti e bassi.

In alcuni mesi sono stato tranquillo ma in altri ho perso completamente il controllo.

Dopo 20 anni di abuso, la questione probabilmente va oltre la sfera psicologica ma probabilmente chimica e non possiamo non considerare il mio backgraund di vita.
Insomma ognuno risponde in maniera diversa e vuole soprattutto vivere in maniera diversa.


Dal momento che mi sono leggermente alterato e stancato per la situazione, ho compreso che probabilmente la psicoterapia può arrivare fino ad un certo punto.

Chiedo gentilmente se esiste uno specialista a Milano che possa, a pagamento, prendere in carico la mia richiesta, ovvero inibire la libido, almeno per un certo periodo così da vivere più serenamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Più che inibizione, normalizzazione, se si tratta di una dipendenza. E più che della libido, della spinta a cercare l'orgasmo in maniera patologica, ovvero con risultati che non la soddisfano. Questa almeno è la dipendenza. Presumo che così sia altrimenti non se ne lamenterebbe.

Esistono approcci diversi, quello con gli ssri si basa non tanto sulla riduzione della libido quanto sul trattamento della componente ossessiva. In verità, le dipendenze non si basano su questo. E' possibile seguire i principi di cura per le altre dipendenze, ma in maniera empirica, perché studi con risultati standardizzabili non ci sono.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie per la risposta. In realtà in clinica la componente ossessiva\compulsiva l'abbiamo trattata grandemente e con ottimi risultati. Le spiego meglio il problema: prima di iniziare il percorso avevo seriamente problemi con la pornodipendenza fino ad arrivare alle chat. Questo processo è partito lentamente dall'adolescenza e me lo sono portato fino al 2019/2020. La psicoterapia e l'uso dello Zoloft mi ha aiutato moltissimo. Mi reputo un expornodipendente. Quello che succede è quando in maniera del tutto incontrollata, il corpo sente l'esigenza di trovare il piacere derivante dall'appagamento sessuale. Dal quel che mi hanno spiegato, per parecchi anni il cervello ha associato l'appagamento sessuale con la pornografia, con tutto quello che ne deriva. Insomma la questione è che non voglio avere nessun stimolo sessuale indipendentemente dal pensiero comune della gente, so quello che ho passato e sinceramente non sento l'esigenza del sesso, almeno per un periodo di tempo. Vero che lo stimolo sessuale è la cosa più normale che esista, ma come per un ex alcolista l'odore dell'alcool può scatenare problemi, così succede a me. Certo... è un ex alcolista...ma se perde il controllo potrebbe fare anche di peggio. E' una mia decisione ben ponderata e fatta con un atteggiamento sereno.
Ho chiesto consulto anche agli andrologi del sito.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
No, è cosa diversa. Sarebbe come se uno che può bere senza problemi chiedesse che gli sia alterata la capacità di provar piacere nel bere. Non ha senso medico posta così.
Se la dipendenza non è attiva, non è detto che sia risolta a livello biologico.
Mi pare che ci sia una deriva nel concepire la cosa, che non porta ad una richiesta medica ma ad una ipotesi tutta sua in cui Lei chiede una lesione funzionale che non c'è.

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Scusi la mia ignoranza ma è ovvio che chi non ha mai avuto problemi con l'alcool non farebbe mai una richiesta del genere, ovvero privarsi del piacere di un bicchiere di vino. Qua stiamo parlando di un soggetto, io, che ha avuto problemi con una dipendenza per lungo periodo e, come ripeto, seppur dare libero sfogo ai propri impulsi sessuali è considerato normale per delle persone senza problemi, nel mio caso è il contrario. La certezza come non c'è l'ho io non c'è l'ha nemmeno Lei soprattutto non conoscendo la mia anamnesi.
Comunque non voglio disquisire su cosa sia giusto o sbagliato, cosa è normale o no.
Grazie mille
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
No, mi sa che non comprende il senso della situazione, forse perché di mezzo c'è una auto-diagnosi che confonde le idee.
Certo che chi è alcolista potrebbe proporre qualcosa che gli impedisca il piacere dell'alcol, ma questo non avrebbe senso e porrebbe dubbi sul fatto che vi sia quella diagnosi effettivamente. A dl i là di questo non sarebbe fattibile senza ledere una funzione che serve per tutta una serie di altre cose.
Per quanto riguarda il controllo del desiderio, questo non presuppone che sia assente. Quindi ripeto, nel suo caso prima il problema va definito, non supposto sulla base di concetti tipo "ex dipendente" che non esiste in realtà, o con ipotesi dietro cui si può essere una sua idea, ma non necessariamente corrisponde a quello che poi vorrebbe veder realizzato.

"seppur dare libero sfogo ai propri impulsi sessuali è considerato normale per delle persone senza problemi, nel mio caso è il contrario. "

Appunto, sono concetti confusi. Sul piano medico è considerato normale. Per le persone che "hanno problemi", o non è "libero sfogo", o è un problema di altro tipo che non c'entra, ad esempio essere ossessionati da comportamenti sessuali passati. Il che non configurerebbe alcun problema rispetto al comportamento sessuale in sé.

Deve far definire la diagnosi intanto, ma le ripeto che, per come lo propone Lei, quello non è un intervento medico e del resto avrebbe basi poco chiare.

Dr.Matteo Pacini
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