Ansia, insonnia e sovraccarico
(Prima ancora avevo vissuto il sisma perdendo la casa, la mia vita intera comunque non è mai stata semplice).
Lo scorso anno ho intrapreso un percorso con uno dei miei figli, per sospetto Asperger.
Da quel momento, ho iniziato a studiare ed interessarmi sempre di più all’autismo, andando ad approfondire anche delle malattie mentali che poi son diventate la mia ossessione.
Sono diventata anche tutor per l’alto potenziale cognitivo.
Ho sempre somatizzato, fin da bambina.
Da novembre però, dopo un evento che mi ha destabilizzata ancora di più, si è ripresentata ansia forte con insonnia con frequenti risvegli e risveglio anticipato.
Soffro anche di neve visiva e aura emicranica.
Ho notato un peggioramento delle allucinazioni ipnagogiche e ipnopompiche che ho sempre avuto e riferite al neurologo che non ci aveva dato peso, ritenendole fisiologiche.
Oltre a questo, ho iniziato non appena chiudo gli occhi, a percepire pensieri sconnessi, a caso, con parole errate (ad esempio vocaboli l’ho pensata come vochiboli).
Ovviamente queste manifestazioni mi hanno mandata ancora di più in ansia.
Iniziando a provare nausea, tremori, caldo e poi freddo, andando in bagno di continuo.
Mi sento davvero sovraccarica.
E vivo ormai con terrore il momento di andare a dormire.
Ho pensato di perdere il controllo della mia mente, di essere schizofrenica, alimentando altre somatizzazioni e compulsioni, andando alla ricerca di sintomi di malattie mentali gravi.
A volte i miei pensieri sono così tanti, che la testa sembra esplodere.
Sono seguita da due psicoterapeuti e dal mio neurologo.
Mi hanno confermato di non essere schizofrenica, che il mio malessere dipenda da questo forte sovraccarico.
A tratti sto bene.
Se riesco a convincermi di ciò.
E le manifestazioni di pensieri sconnessi e allucinazioni si placano.
Se invece lo stress è forte, non riesco a fermare la mente.
Mi riempio gli occhi di notizie trovate su internet, che mi fanno stare solo peggio.
Ho dei casi di patologie mentali (cugino di mio padre e nonno di mio padre).
Questa familiarità accresce la mia paura di stare sviluppando la schizofrenia.
Però mi chiedo anche se non sarebbe dovuta emergere in giovane età.
Vorrei capire se il sovraccarico può davvero essere la causa dei miei problemi.
Al momento sto assumendo degli integratori, tante tisane e melatonina.
Conduco una vita nella norma, frequento i miei amici, non credo di aver perso il contatto con la realtà e la lucidità.
Però le crisi di ansia sono forti.
Mi è stato consigliato di lasciar fluire i pensieri intrusivi, di non dare loro peso, di non rafforzarli.
Ma non so da che parte cominciare.
Mi sento vittima di me stessa.
Un episodio di forte ansia e manifestazioni varie, si è scatenato dopo essermi stancata fisicamente con le faccende domestiche.
Oppure dopo una giornata in sala giochi.
Sono attivazioni?
Grazie
Ha sviluppato un'ossessione sulle diagnosi, e quindi quella deve curare.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Sulla base del mio vissuto e dei miei sintomi, tutti i vari professionisti visti (incluso medico di base e neurologo) hanno parlato di sindrome ansiosa (sono ipocondriaca) e sovraccarico mentale ed emotivo. Non so se questo percorso può essere sufficiente.
E perché mai ? Glieli hanno prescritti questi due professionisti ? Non credo. Sanno che li ha in programma ?
Non saprei a che possono servire quei prodotti in relazione alla situazione che descrive.
Medico di base e neurologo hanno fatto quindi diagnosi analoghe anche se magari poco definite (ipocondria è una diagnosi o un suo modo di dire ?)
Dr.Matteo Pacini
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Quale tipologia di prodotto dovrei assumere?
L’ipocondria è stata nominata durante le sedute con la psicoterapeuta, ma non ho una diagnosi ufficiale ancora.
Medico di base e neurologo hanno parlato di sindrome ansiosa.
È stato escluso il disturbo post traumatico da stress.
Il neuropsicologo e la psicoterapeuta hanno parlato di sovraccarico. Ora, cosa intendano con questo termine, non lo so. Il loro consiglio è di staccare la mente più possibile. Ignorare i pensieri intrusivi, senza rafforzarli.
Io volevo capire se questo sovraccarico poteva manifestarsi in questa maniera con una manifestazione di pensieri scollegati tra loro, confusione mentale ecc.
la psicoterapeuta mi ha detto che ho la tendenza a voler controllare tutto, anche la mente, facendomi capire che ciò non è possibile. Ed invitandomi a curare il sonno. Purtroppo dormo poche ore a notte, ho frequenti risvegli secondo la psicoterapeuta, il sovraccarico dipende anche dalla scarsa qualità e quantità del mio sonno.
"È stato escluso il disturbo post traumatico da stress."
Ma che significa ?
Si rende conto che sta esponendo le diagnosi come se fosse l'esclusione delle cose che Lei individua o di cui ha paura ?
Lei parte da qualsiasi parola e ritorna da capo alla sua preoccupazione di avere una malattia che Lei individua come possibile e da escludere.
"la psicoterapeuta mi ha detto che ho la tendenza a voler controllare tutto, anche la mente,"
Appunto. E perché non viene curato questo, lasciando perdere termini inutili su cui è inutile fissarsi.
"ho frequenti risvegli secondo la psicoterapeuta". Che significa ? Dorme insieme a Lei ?
Dr.Matteo Pacini
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Ho riportato quel che è emerso durante la terapia. Siccome ho un vissuto molto ingombrante e traumatico.
Per quel che riguarda l’autismo, non è partito da me. Ma dal centro specialistico che ha in valutazione mio figlio. Durante il percorso fatto per mio figlio, abbiamo parlato anche di me, mi hanno spiegato della componente ereditaria ecc. tutto qua.
Siccome si tratta di un centro lontano da me, ho continuato con le terapie qui in zona, con altri professionisti, che comunque conoscono tutta la mia storia e quella di mio figlio.
Comunque ho recepito benissimo il messaggio. Lavorare sulla necessità di controllo. Non fissarsi su tutto il resto.
La ringrazio.
Però qui parliamo di Lei a cui è venuta la fissazione di queste diagnosi, non solo autismo.
"Lavorare sulla necessità di controllo. Non fissarsi su tutto il resto."
Ma non si tratta di un lavoro, bensì di un non-lavoro. Per come lo prende Lei diventa il contrario, controllare una sua funzione. Avere il controllo non significa controllare.
Dr.Matteo Pacini
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Dr.Matteo Pacini
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Ho riportato quel che è emerso durante la terapia. Siccome ho un vissuto molto ingombrante e traumatico.
Per quel che riguarda l’autismo, non è partito da me. Ma dal centro specialistico che ha in valutazione mio figlio. Durante il percorso fatto per mio figlio, abbiamo parlato anche di me, mi hanno spiegato della componente ereditaria ecc. tutto qua.
Siccome si tratta di un centro lontano da me, ho continuato con le terapie qui in zona, con altri professionisti, che comunque conoscono tutta la mia storia e quella di mio figlio.
Comunque ho recepito benissimo il messaggio. Lavorare sulla necessità di controllo. Non fissarsi su tutto il resto.
La ringrazio.
Dr.Matteo Pacini
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