Cervicalgia / cefalea muscolo tensiva cronica da verosimile disturbo somatoforme
Avrei bisogno di un Vs gentile parere su una strana patologia (cefalea in primis), che da oltre due anni si manifesta ogni giorno, senza alcuna tregua.
Ogni mattina, al risveglio, si "attiva" uno strano processo di rigidità/pressione/trazione/dolore che si genera nella giunzione cranio-cervicale, con un senso di dolore sulle vertebre cervicali e sui muscoli/nervi/tendini adiacenti, sino ad irradiarsi - ed estendersi - all’intero volto con un forte sensazione di rigidità/compressione alle arcate dentali ed estremo senso di congestione nasale.
Durante il giorno questo strano meccanismo di rigidità/dolore/pressione può variare notevolmente di intensità: ci sono momenti in cui si attenua notevolmente (ivi compreso il senso di infiammazione/rigidità) ed altri, invece, in cui diviene insostenibile, sino a raggiungere una soglia di rigidità/dolore/pressione insopportabile.
In pratica convivo 30 giorni su 30 con un strana cervicalgia/cefalea.
Processo infiammatorio che sembra "autoalimentarsi" senza alcuna causa e/o giustificazione logica ed indipendentemente da quello che faccio e/o penso.
Ci sono principalmente due - e reali - momento in cui trovo sollievo: 1) quando dormo (sempre), dove il problema sparisce completamente, per riattivarsi, sempre, al risveglio; 2) quando mi distraggo mentalmente per adoperarmi in attività "fisiche" (non mentali) di qualsiasi natura (ma qui non sempre accade, atteso che il "beneficio" è solo momentaneo, ovvero sino a quando dura l'attività).
Ho consultato una miriadi di specialisti (ortopedici, fisiatri, fisioterapisti, neurologi, psichiatri, neurochirurgi, osteopati) e tutti sono propensi per una diagnosi di fibromialgia - cervicalgia/cefalea muscolo tensiva cronica da verosimile disturbo somatoforme (come se ci fosse stata un'alterazione del mio sistema nervoso probabilmente alimentato dall'ansia/tensione).
Nonostante questa presunta diagnosi, la patologia continua a "resistere" a tutti i trattamenti, farmacologici e non, assunti negli ultimi due anni, che si sono rilevati quasi e/o totalmente inefficaci (ovviamente alcuni sospesi per effetti collaterali altri eventualmente da rivalutare).
Nello specifico ho assunto: antinfiammatori, antidolorifici, oppioidi e cortisonici (totalmente inefficaci sul processo infiammatorio); una serie disparata di psicofarmaci (En, Limbitryl, Lyrica, Cymbalta, Rivotril, Levopraid, Laroxy e Mutabon Forte, Lamictal, Aripriprazolo, Cannibis Terapeutica etc).
Ovviamente a livello strumentale e/o diagnostico non è mai stato rilevato nulla di significativo che possa giustificare questa strana patologia.
Nel frattempo, da circa un mese ho iniziato un nuovo trattamento con Amisulpride (Deniban, da assumere sino al dosagggio di 200 mg die), ma anche in questo caso la terapia si sta rilevando inefficace.
Mi chiedo come sia possibile non ottenere benefici e constare che non ci sia alcun trattamento che migliori la mia condizione patologica dopo diversi anni.
Ogni mattina, al risveglio, si "attiva" uno strano processo di rigidità/pressione/trazione/dolore che si genera nella giunzione cranio-cervicale, con un senso di dolore sulle vertebre cervicali e sui muscoli/nervi/tendini adiacenti, sino ad irradiarsi - ed estendersi - all’intero volto con un forte sensazione di rigidità/compressione alle arcate dentali ed estremo senso di congestione nasale.
Durante il giorno questo strano meccanismo di rigidità/dolore/pressione può variare notevolmente di intensità: ci sono momenti in cui si attenua notevolmente (ivi compreso il senso di infiammazione/rigidità) ed altri, invece, in cui diviene insostenibile, sino a raggiungere una soglia di rigidità/dolore/pressione insopportabile.
In pratica convivo 30 giorni su 30 con un strana cervicalgia/cefalea.
Processo infiammatorio che sembra "autoalimentarsi" senza alcuna causa e/o giustificazione logica ed indipendentemente da quello che faccio e/o penso.
Ci sono principalmente due - e reali - momento in cui trovo sollievo: 1) quando dormo (sempre), dove il problema sparisce completamente, per riattivarsi, sempre, al risveglio; 2) quando mi distraggo mentalmente per adoperarmi in attività "fisiche" (non mentali) di qualsiasi natura (ma qui non sempre accade, atteso che il "beneficio" è solo momentaneo, ovvero sino a quando dura l'attività).
Ho consultato una miriadi di specialisti (ortopedici, fisiatri, fisioterapisti, neurologi, psichiatri, neurochirurgi, osteopati) e tutti sono propensi per una diagnosi di fibromialgia - cervicalgia/cefalea muscolo tensiva cronica da verosimile disturbo somatoforme (come se ci fosse stata un'alterazione del mio sistema nervoso probabilmente alimentato dall'ansia/tensione).
Nonostante questa presunta diagnosi, la patologia continua a "resistere" a tutti i trattamenti, farmacologici e non, assunti negli ultimi due anni, che si sono rilevati quasi e/o totalmente inefficaci (ovviamente alcuni sospesi per effetti collaterali altri eventualmente da rivalutare).
Nello specifico ho assunto: antinfiammatori, antidolorifici, oppioidi e cortisonici (totalmente inefficaci sul processo infiammatorio); una serie disparata di psicofarmaci (En, Limbitryl, Lyrica, Cymbalta, Rivotril, Levopraid, Laroxy e Mutabon Forte, Lamictal, Aripriprazolo, Cannibis Terapeutica etc).
Ovviamente a livello strumentale e/o diagnostico non è mai stato rilevato nulla di significativo che possa giustificare questa strana patologia.
Nel frattempo, da circa un mese ho iniziato un nuovo trattamento con Amisulpride (Deniban, da assumere sino al dosagggio di 200 mg die), ma anche in questo caso la terapia si sta rilevando inefficace.
Mi chiedo come sia possibile non ottenere benefici e constare che non ci sia alcun trattamento che migliori la mia condizione patologica dopo diversi anni.
[#1]
È stata la valutata la possibilità di un bite?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta, dottore.
All'epoca fu valuta anche questa possibilità, ma i diversi specialisti che consultai (odontoiatri) non ritennero che ci fossero disfunzioni significative (il bite sarebbe stato un mero tentativo).
Mi permetta di farLe due domande: 1) la circostanza che il disturbo sparisca completamente quando mi addormento (unico momento di reale sollievo), fa propendere anche Lei per un disturbo somatoforme seppur particolarmente complesso? 2) rispetto alle terapie farmacologiche ritiene che l'attuale sia adeguata e/o sia opportuno valutare e/o rivalutare nuove strade? La ringrazio molto.
All'epoca fu valuta anche questa possibilità, ma i diversi specialisti che consultai (odontoiatri) non ritennero che ci fossero disfunzioni significative (il bite sarebbe stato un mero tentativo).
Mi permetta di farLe due domande: 1) la circostanza che il disturbo sparisca completamente quando mi addormento (unico momento di reale sollievo), fa propendere anche Lei per un disturbo somatoforme seppur particolarmente complesso? 2) rispetto alle terapie farmacologiche ritiene che l'attuale sia adeguata e/o sia opportuno valutare e/o rivalutare nuove strade? La ringrazio molto.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.2k visite dal 09/04/2023.
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