Problemi cognitivi e ssri
Gentili medici iscritti,
innanzitutto vi ringrazio per la vostra disponibilità e professionalità.
Ho già molto usato questo portale, specialmente nella sezione psichiatrica.
Ripercorrendo riassuntivamente, fui diagnosticato alla visita militare nel 1995 come "sindrome neurotica strutturata".
Dal 1997 mi sono rivolto alla psichiatria cominciando una terapia con Anafranil e EN.
L'Anafranil è stato sospeso nel 2002.
Al momento di riiniziare, siamo passati a Citalopram, perché ho detto allo psichiatra di avere blocco di branca sinistro completo, diagnosticato all'età di 4 anni (in realtà si tratta di WPW).
Successivamente, per varie collateralità o inefficacia, sono passato a Zoloft, poi Escitalopram, paroxetina e infine venlafaxina, credo nel 2006.
Con la venlafaxina sono rimasto in una buona fase di compenso fino al 2017.
Poi ho avuto un repentino peggioramento, tanto che ho dovuto aumentarla fino a 225 mg.
Anche l'EN, che era stato continuato a dosaggi bassi, è stato sostituito da Tavor.
Con Tavor sono arrivato fino a 4 mg al giorno, mentre adesso sono di nuovo a 1mg al giorno, con l'idea di toglierlo definitivamente.
La diagnosi nel 2017-18, fatta da ben tre psichiatri compreso un breve ricovero, era di DOC con depressione moderata.
Il nuovo psichiatra, con cui ho cominciato a lavorare nel 2018, ha sostituito la venlafaxina con citalopram e sertralina, fluvoxamina, e infine fluoxetina (dall'estate 2022).
Purtroppo nell'ultimo anno la sintomatologia è notevolmente peggiorata, tanto che un secondo parere psichiatrico ha parlato di DOC con sintomi psicotici (ossessione/delirio da amianto) e depressione.
Secondo il mio psichiatra di riferimento si tratta sempre di sintomi, ascrivibili ad un disturbo di personalità.
Ho anche preso svariati antipsicotici (quietapina, olanzapina, risperidone e infine aloperidolo).
Attualmente non sto prendendo antipsicotici.
La mia tp attuale è: bupropione 150 mg, fluoxetina 30 mg, pregabalin 75 mg, tavor 1 mg la sera.
Mi scuso se mescolo nomi commerciali e principi attivi.
Psicotp inutile.
Da quest'autunno ho rilevato disturbi nella sfera cognitiva, di cui avevo già parlato in altri consulti e soprattutto dell'area della MEMORIA.
EEG e RMN cranio sostanzialmente negative.
Questione: possono questi disturbi di memoria essere causati dall'uso cronico di ssri, come è ampiamente attestato da internet anche su siti seri e credibili (molti parlano di "pssd" che sarebbe difficilmente reversibile)?
Cosa ci posso fare visto che non sono neppure completamente compensato sul piano del doc, e quindi l'ipotesi di smettere i farmaci è improponibile?
I sintomi cognitivi mi impattano molto sulla sfera lavorativa (dimentico nozioni che conoscevo, talvolta anche nomi colleghi o utenza).
In più non ricordo praticamente nulla delle migliaia di libri che ho letto e film che ho visto.
Anche il linguaggio si è impoverito.
Il mio lavoro richiede competenze e conoscenze molto alte e sto faticando parecchio.
innanzitutto vi ringrazio per la vostra disponibilità e professionalità.
Ho già molto usato questo portale, specialmente nella sezione psichiatrica.
Ripercorrendo riassuntivamente, fui diagnosticato alla visita militare nel 1995 come "sindrome neurotica strutturata".
Dal 1997 mi sono rivolto alla psichiatria cominciando una terapia con Anafranil e EN.
L'Anafranil è stato sospeso nel 2002.
Al momento di riiniziare, siamo passati a Citalopram, perché ho detto allo psichiatra di avere blocco di branca sinistro completo, diagnosticato all'età di 4 anni (in realtà si tratta di WPW).
Successivamente, per varie collateralità o inefficacia, sono passato a Zoloft, poi Escitalopram, paroxetina e infine venlafaxina, credo nel 2006.
Con la venlafaxina sono rimasto in una buona fase di compenso fino al 2017.
Poi ho avuto un repentino peggioramento, tanto che ho dovuto aumentarla fino a 225 mg.
Anche l'EN, che era stato continuato a dosaggi bassi, è stato sostituito da Tavor.
Con Tavor sono arrivato fino a 4 mg al giorno, mentre adesso sono di nuovo a 1mg al giorno, con l'idea di toglierlo definitivamente.
La diagnosi nel 2017-18, fatta da ben tre psichiatri compreso un breve ricovero, era di DOC con depressione moderata.
Il nuovo psichiatra, con cui ho cominciato a lavorare nel 2018, ha sostituito la venlafaxina con citalopram e sertralina, fluvoxamina, e infine fluoxetina (dall'estate 2022).
Purtroppo nell'ultimo anno la sintomatologia è notevolmente peggiorata, tanto che un secondo parere psichiatrico ha parlato di DOC con sintomi psicotici (ossessione/delirio da amianto) e depressione.
Secondo il mio psichiatra di riferimento si tratta sempre di sintomi, ascrivibili ad un disturbo di personalità.
Ho anche preso svariati antipsicotici (quietapina, olanzapina, risperidone e infine aloperidolo).
Attualmente non sto prendendo antipsicotici.
La mia tp attuale è: bupropione 150 mg, fluoxetina 30 mg, pregabalin 75 mg, tavor 1 mg la sera.
Mi scuso se mescolo nomi commerciali e principi attivi.
Psicotp inutile.
Da quest'autunno ho rilevato disturbi nella sfera cognitiva, di cui avevo già parlato in altri consulti e soprattutto dell'area della MEMORIA.
EEG e RMN cranio sostanzialmente negative.
Questione: possono questi disturbi di memoria essere causati dall'uso cronico di ssri, come è ampiamente attestato da internet anche su siti seri e credibili (molti parlano di "pssd" che sarebbe difficilmente reversibile)?
Cosa ci posso fare visto che non sono neppure completamente compensato sul piano del doc, e quindi l'ipotesi di smettere i farmaci è improponibile?
I sintomi cognitivi mi impattano molto sulla sfera lavorativa (dimentico nozioni che conoscevo, talvolta anche nomi colleghi o utenza).
In più non ricordo praticamente nulla delle migliaia di libri che ho letto e film che ho visto.
Anche il linguaggio si è impoverito.
Il mio lavoro richiede competenze e conoscenze molto alte e sto faticando parecchio.
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Scusi, ma come mai la terapia attuale non è più centrata sul doc, sembra fatta per una diagnosi diversa. Cambiando psichiatra è cambiata diagnosi, aveva avuto comunque una ricaduta tale da far cambiare completamente la cura ?. Inoltre, i sintomi psicotici non capisco poi come siano compatibili con i farmaci che assume, visto che non c'è un antipsicotico e invece ci sono due farmaci antidepressivi, quindi la cosa mi pare strana. Infine "delirio da amianto" ? ... che vuol dire ?
I sintomi finali circa la memoria ricordano molto delle ossessioni.
I sintomi finali circa la memoria ricordano molto delle ossessioni.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Ex utente
Gentile specialista,
non potrò essere breve. Il mio psichiatra attuale concorda con la diagnosi di doc con sintomi psicotici e depressione, anche se a suo giudizio i sintomi vanno ascritti a un più generico disturbo della personalità, che non risponde né ai farmaci né alla psicoterapia.
Mi ha tolto l'antipsicotico perché secondo lui non si può fare niente con la mia parte ossessiva: non ho dato risposta a 4 differenti principi attivi (quietapina, olanzapina, risperidone, aloperidolo, per un totale di 5 anni - è stato provato anche brevemente aripiprazolo ma mi dava tachicardia), né tantomeno sono suscettibile di psicoterapia (forse una psicoanalisi freudiana ortodossa 3-4 volte la settimana per 20 anni mi gioverebbe, ma non posso permettermela, col mutuo, e gli stessi psicoanalisti mi hanno detto più volte che una psicoterapia psicodinamica sarebbe per me del tutto inefficace). Quindi la sua strategia è di alzare il tono dell'umore in maniera da compensare con interessi e amore per la vita il peso delle ossessioni. Nel frattempo sto facendo una psicotp cognitivo-comportamentale, con risultati zero e ansi con pochissima penetrazione nelle mie dinamiche profonde, al punto da suscitarmi perplessità.
La fluoxetina mi ha dato appiattimento emotivo molto marcato: zero empatia, non piango più, non ho nessun interesse; ma mi ha un po' risollevato rispetto al dolore tragico inconsolabile che provavo prima.
L'ossessione/delirio da amianto è la mia convinzione irremovibile che nella mia casa, che ho acquistato andando via da un'altra piena di amianto, vi sia anche lì - nella seconda casa -dell'amianto. Siccome non ho insight e in penso davvero che ci sia amianto ma ho imparato a conviverci, sia lo psichiatra classico che il secondo parere concordavano sul fatto che fosse più un delirio che un'ossessione. In precedenza ero stato severamente ipocondriaco, e anche lì secondo me c'erano degli aspetti psicotici. L'amianto ha spazzato via le precedenti ossessioni a carattere ipocondriaco, portandomi addirittura a trascurare le condizioni di salute generale.
Sulla memoria una cosa particolare è che se anche riesco a rintracciare ad esempio il titolo di un libro o il nome di uno scrittore o di un pittore, non mi suonano. Cioè, sono convinto di non averli mai visti prima. Anche dopo ore o giorni. Comunque le lacune sono gigantesche: nella storia, nei testi delle canzoni, nel calcio (ricordo a malapena Messi e Ronaldo), nella filosofia, nei nomi di amici che non vedo da un po' o ex-colleghi, a volte perfino in alcune regole della grammatica. Purtroppo proprio su questo portale ho trovato consulti molto simili, il che mi fa rabbrividire.
Per quanto riguarda le questioni più prettamente lavorative, svolgo un mestiere purtroppo incompatibile sia con il mio stato psichiatrico, sia a maggior ragione con quello cognitivo, ma lo psichiatra e anche la famiglia (mio padre e mia madre, anche se ho 45 anni) non vogliono che provi la strada dell'inidoneità.
non potrò essere breve. Il mio psichiatra attuale concorda con la diagnosi di doc con sintomi psicotici e depressione, anche se a suo giudizio i sintomi vanno ascritti a un più generico disturbo della personalità, che non risponde né ai farmaci né alla psicoterapia.
Mi ha tolto l'antipsicotico perché secondo lui non si può fare niente con la mia parte ossessiva: non ho dato risposta a 4 differenti principi attivi (quietapina, olanzapina, risperidone, aloperidolo, per un totale di 5 anni - è stato provato anche brevemente aripiprazolo ma mi dava tachicardia), né tantomeno sono suscettibile di psicoterapia (forse una psicoanalisi freudiana ortodossa 3-4 volte la settimana per 20 anni mi gioverebbe, ma non posso permettermela, col mutuo, e gli stessi psicoanalisti mi hanno detto più volte che una psicoterapia psicodinamica sarebbe per me del tutto inefficace). Quindi la sua strategia è di alzare il tono dell'umore in maniera da compensare con interessi e amore per la vita il peso delle ossessioni. Nel frattempo sto facendo una psicotp cognitivo-comportamentale, con risultati zero e ansi con pochissima penetrazione nelle mie dinamiche profonde, al punto da suscitarmi perplessità.
La fluoxetina mi ha dato appiattimento emotivo molto marcato: zero empatia, non piango più, non ho nessun interesse; ma mi ha un po' risollevato rispetto al dolore tragico inconsolabile che provavo prima.
L'ossessione/delirio da amianto è la mia convinzione irremovibile che nella mia casa, che ho acquistato andando via da un'altra piena di amianto, vi sia anche lì - nella seconda casa -dell'amianto. Siccome non ho insight e in penso davvero che ci sia amianto ma ho imparato a conviverci, sia lo psichiatra classico che il secondo parere concordavano sul fatto che fosse più un delirio che un'ossessione. In precedenza ero stato severamente ipocondriaco, e anche lì secondo me c'erano degli aspetti psicotici. L'amianto ha spazzato via le precedenti ossessioni a carattere ipocondriaco, portandomi addirittura a trascurare le condizioni di salute generale.
Sulla memoria una cosa particolare è che se anche riesco a rintracciare ad esempio il titolo di un libro o il nome di uno scrittore o di un pittore, non mi suonano. Cioè, sono convinto di non averli mai visti prima. Anche dopo ore o giorni. Comunque le lacune sono gigantesche: nella storia, nei testi delle canzoni, nel calcio (ricordo a malapena Messi e Ronaldo), nella filosofia, nei nomi di amici che non vedo da un po' o ex-colleghi, a volte perfino in alcune regole della grammatica. Purtroppo proprio su questo portale ho trovato consulti molto simili, il che mi fa rabbrividire.
Per quanto riguarda le questioni più prettamente lavorative, svolgo un mestiere purtroppo incompatibile sia con il mio stato psichiatrico, sia a maggior ragione con quello cognitivo, ma lo psichiatra e anche la famiglia (mio padre e mia madre, anche se ho 45 anni) non vogliono che provi la strada dell'inidoneità.
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La componente ossessiva mi pare molto rappresentata. Anche nella questione amianto, la modalità di presentazione non ricorda quella delirante. Pare che la stia riferendo facendo riferimento alla definz<iione di delirio. E anche nelle paure.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#4]
Ex utente
La ringrazio veramente tanto per la risposta, che va al nocciolo della questione.
Per quanto riguarda la memoria e le capacità logiche, l'11 farò i test neuropsicologici (o neurocognitivi) che ho già rimandato due volte. Adesso il mio psichiatra è in Giappone praticamente per tutto il mese.
Per quanto riguarda la memoria e le capacità logiche, l'11 farò i test neuropsicologici (o neurocognitivi) che ho già rimandato due volte. Adesso il mio psichiatra è in Giappone praticamente per tutto il mese.
[#6]
Non è detto vi sia niente a carico della memoria. La preoccupazione su una funzione non è il punto di vista per capire se c'è qualcosa che non va su quella funzione. In questo specifico caso, il modo di esporre ricorda molto la modalità ossessiva.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.4k visite dal 04/04/2023.
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