Cos'è giusto fare?
Da quando l'ho saputo, mi chiedo spesso cosa mi posso aspettare da una persona con un disturbo borderline narcisistico della personalità, posto che ne è consapevole e ora intende farsi aiutare dal suo psichiatra.
La nostra storia va avanti da quasi un anno e negli ultimi mesi con un continuo tira e molla da parte sua. Io gli voglio un gran bene e lui è sempre tornato da me dopo brevi pause per crisi/manie.
Dice di non essersi mai innamorato, di aver sempre usato le ragazze ma con me è diverso perchè riesce a togliersi la maschera e a essere se stesso. Mi considera una persona bella dentro e fuori, con la quale il suo cielo è meno grigio ma prova un profondo disagio e imbarazzo in quei momenti in cui potremmo fare quel passo che rende completa una coppia, perchè per lui il sesso è sempre stato fine a se stesso.
Ieri si parlava appunto di questo e siamo arrivati alla conclusione che sarebbe meglio per entrambi chiudere la storia e proseguire ciascuno per la propria strada. Lui perchè possa avere la tranquillità di curarsi, io perchè ho diritto di vivere la mia vita in modo normale.
Non ne sono convinta e conoscendolo so che tornerà sui suoi passi.
Non voglio fare a meno di lui, ma allo stesso tempo non vorrei essere un problema per il suo percorso o rischiare di rovinarmi la vita.
Non è da me chiedere consigli, ma questa volta temo di essermi messa in una situazione più grande di me.
Grazie per l'attenzione!
La nostra storia va avanti da quasi un anno e negli ultimi mesi con un continuo tira e molla da parte sua. Io gli voglio un gran bene e lui è sempre tornato da me dopo brevi pause per crisi/manie.
Dice di non essersi mai innamorato, di aver sempre usato le ragazze ma con me è diverso perchè riesce a togliersi la maschera e a essere se stesso. Mi considera una persona bella dentro e fuori, con la quale il suo cielo è meno grigio ma prova un profondo disagio e imbarazzo in quei momenti in cui potremmo fare quel passo che rende completa una coppia, perchè per lui il sesso è sempre stato fine a se stesso.
Ieri si parlava appunto di questo e siamo arrivati alla conclusione che sarebbe meglio per entrambi chiudere la storia e proseguire ciascuno per la propria strada. Lui perchè possa avere la tranquillità di curarsi, io perchè ho diritto di vivere la mia vita in modo normale.
Non ne sono convinta e conoscendolo so che tornerà sui suoi passi.
Non voglio fare a meno di lui, ma allo stesso tempo non vorrei essere un problema per il suo percorso o rischiare di rovinarmi la vita.
Non è da me chiedere consigli, ma questa volta temo di essermi messa in una situazione più grande di me.
Grazie per l'attenzione!
[#1]
Gentile utente,
Il disturbo di personalità propone degli schemi comportamentali che rispondono determinate tendenze del cervello di una persona ma producono una globale infelicità perché generano limiti indesiderabili ma ritenuti inevitabili, e in alcuni casi sensati rispetto all'identità che la persona ha.
La sindrome borderline prevede comportamenti impulsivi e dirompenti, che costringono gli altri a reazioni di varia natura. Quel che descrive lei successivamente fa più riferimento ad una struttura narcisistica, non è chiaro se vi siano stati eventi maggiori o se il tutto si riduca ad una modalità di gestire le relazioni sentimentali.
Il disturbo di personalità propone degli schemi comportamentali che rispondono determinate tendenze del cervello di una persona ma producono una globale infelicità perché generano limiti indesiderabili ma ritenuti inevitabili, e in alcuni casi sensati rispetto all'identità che la persona ha.
La sindrome borderline prevede comportamenti impulsivi e dirompenti, che costringono gli altri a reazioni di varia natura. Quel che descrive lei successivamente fa più riferimento ad una struttura narcisistica, non è chiaro se vi siano stati eventi maggiori o se il tutto si riduca ad una modalità di gestire le relazioni sentimentali.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Dr. Pacini,
innanzitutto la ringrazio per la disponibilità.
Se per "eventi maggiori" intende depressione, pensieri di suicidio, senso di vuoto, autolesionismo, scatti d'ira verso cose/oggetti, sbalzi di umore improvvisi, senso di onnipotenza... ce ne sono ed è come circolo vizioso.
Inevitabilmente il tutto si ripercuote sulla vita di coppia, per quanto io cerchi di andargli incontro...
innanzitutto la ringrazio per la disponibilità.
Se per "eventi maggiori" intende depressione, pensieri di suicidio, senso di vuoto, autolesionismo, scatti d'ira verso cose/oggetti, sbalzi di umore improvvisi, senso di onnipotenza... ce ne sono ed è come circolo vizioso.
Inevitabilmente il tutto si ripercuote sulla vita di coppia, per quanto io cerchi di andargli incontro...
[#3]
Gentile utente,
Le sindromi borderline sono espressioni di disturbi che sono altrimenti indicati come "disturbi dell'umore", di cui rappresentano una variante particolarmente turbolenta e ad alto grado di conflittualità o instabilità relazionale. Si tratta di disturbi trattabili, per cui la cosa più sensata da fare è accompagnare la persona, per quanto si può o si ha voglia di farlo, nel suo percorso di cura. La cura riguarda però la persona ed è la persona che deve trovarvi un senso rispetto a sé stesso, il che non esclude che trovi questo senso proprio per riuscire a far funzionare un aspetto della sua vita che ritiene importante. Una cura purtroppo non si risolve né nelle intenzioni, né negli entusiasmi di immediato benessere, né nell'autodeterminazione. Quindi le persone con questo problema tendono ad essere instabili anche rispetto alla terapia, e questo può esasperare chi li sta appoggiando nel tentativo. Ne vale comunque la pena.
Le sindromi borderline sono espressioni di disturbi che sono altrimenti indicati come "disturbi dell'umore", di cui rappresentano una variante particolarmente turbolenta e ad alto grado di conflittualità o instabilità relazionale. Si tratta di disturbi trattabili, per cui la cosa più sensata da fare è accompagnare la persona, per quanto si può o si ha voglia di farlo, nel suo percorso di cura. La cura riguarda però la persona ed è la persona che deve trovarvi un senso rispetto a sé stesso, il che non esclude che trovi questo senso proprio per riuscire a far funzionare un aspetto della sua vita che ritiene importante. Una cura purtroppo non si risolve né nelle intenzioni, né negli entusiasmi di immediato benessere, né nell'autodeterminazione. Quindi le persone con questo problema tendono ad essere instabili anche rispetto alla terapia, e questo può esasperare chi li sta appoggiando nel tentativo. Ne vale comunque la pena.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 29/07/2009.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.