Disturbi d'ansia e di linguaggio, memoria e abilità sociale

Buonasera dottori, vi scrivo perchè sto vivendo un periodo molto lungo di totale insoddisfazione.

Sono un ragazzo di 35 anni, che da un po' ha problemi a relazionarsi con le persone, e a definire se stesso.

Sento come se non avessi una mia personalità o almeno, non l'accetto e non mi piace.

Ho provato a cambiare ma le mie forti convinzioni mi portano a commettere sempre gli stessi errori con le persone.

Mi mostro sempre gentile e disponibile, forse perchè credo che sia l'unico modo per farmi accettare, ricevere approvazione e considerazione.

Sono cosi perchè probabilmente penso sia l'unico mio tratto distintivo positivo che senza quello, non mi farebbe risultare piacevole per nessuno.

Quando cerco di scherzare, sono goffo, finto, impacciato, non riesco ad avere la lucidità nel fare battute perchè non ne conosco ne mi passano per la mente, sono anche abbastanza impacciato nel linguaggio, considerato che mi sento spesso sotto pressione anche per un semplice scambio di opinioni.

Sono tremendamente soggetto al giudizio altrui, a come mi guardano e a quello che pensano di me.

Ho amici che si contano sulle dita di una mano e mi va bene cosi ma comincio a risentire del fatto che tutti si stiano fidanzando, accoppiando e perdendo quel brio per le passioni, gli sport e le uscite serali che una volta si facevano.

Ed ecco che qui sorge il mio problema più grande, le donne...
Con le mie amiche sono socievole, qualche volta mi stupisco nel notare che riesco a farle ridere, anche se raramente e sento di essere per loro una persona piacevole.

Ma anche con loro sento di non avere un legame forte, sincero.

Con le ragazze invece sono un disastro, sono stato 5 anni fa con una ragazza che il mio psicologo defini una narcisista patologica che mi ha parecchio influenzato e distrutto mentalmente.


Per rendervi meglio l'idea della sintomatologia che ho quando converso con loro, balbetto, non riesco a "pescare" le parole anche più banali, provo un senso di fortissima ansia da prestazione, sento come se stessi vivendo una depersonalizzazione, mi sento a disagio e imbarazzato e a 35 anni, onestamente, comincio a pensare sia ANORMALE.
Dovrei essere almeno capace di trovarmi una donna ma non ci riesco e questo condiziona di moltissimo la mia autostima.


Con le relazioni amicali, fatta eccezione con alcuni, sono una persona che ha bisogno di avere e che non vuole dare amore incondizionato, perchè stanco di dare e mai ricevere.

Vorrei essere amato e considerato come io considero gli altri (so che è impossibile) ma non riesco ad accettarlo.

Insomma, vorrei sapere almeno che cos'ho, come posso risolvere perchè sono anni che non riesco ad essere qualcuno per cui vale la pena investire il proprio tempo.

Vorrei essere simpatico, divertente e ammirato e vorrei risolvere questo mio blocco con il genere femminle...
Scusate lo sproloquio e grazie per l'aiuto.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
La questione che pone appare irrisolta anche con i tentativi precedenti che ha messo in atto nel passato.


È a questo punto utile una valutazione psichiatrica diretta per stabilire eventualmente la presenza di elementi patologici che possono essere bisognevoli di terapia.


Dr. F. S. Ruggiero



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[#2]
Utente
Utente
Ci stavo pensando anche io, non penso sia dovuto solo al passato, e ho come l'impressione e il timore che senza farmaci non risolverò nulla.
E' devastante ammetterlo...
Consigliate L'asl del comune di appartenenza?
Sono studente e non posso permettermi un professionista privato.
Chiedo scusa per la risposta tardiva e vi ringrazio come sempre.
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